:

Che pasta sono i bigoli?

Rebecca Barone
Rebecca Barone
2025-08-08 20:43:49
Numero di risposte : 21
0
I bigoli sono una pasta simile agli spaghetti ma molto diversi dagli altri tipi di pasta lunga per la loro consistenza. Infatti la peculiarità sta nel fatto di essere rugosa. Non a caso i bigoli si chiamano così perchè la loro forma ricorda quella di un lungo bruco che in dialetto veneto si dice bigat. Si avete capito bene, rugosa. La superficie porosa serve a fare attaccare tutto il condimento.
Antimo Bianco
Antimo Bianco
2025-08-02 23:44:54
Numero di risposte : 28
0
I Bigoli sono un tipo di pasta lunga fatta con solo tre ingredienti: farina di grano tenero, sale e acqua. Il nome Bigoli deriva possibilmente dal termine “bigàt”, parola in dialetto veneto che significa bruco. Questo formato di pasta fu creato nel 1604 da un pastaio originario del Padovano, il signor Abbondanza, che inventò e brevettò un macchinario capace di estrudere vari formati di pasta fresca. Nonostante questo estrusore potesse creare vari formati di pasta, quello preferito dalle massaie era quello dei Bigoli. Nel corso degli anni, il macchinario venne modificato e chiamato bigolaro; verso fine ‘800 il bigolaro diventò estremamente diffuso e utilizzato nelle case del nord Italia. Come detto in precedenza, il bigolaro è il macchinario che permette di creare i Bigoli. Non è altro che un torchio fatto in legno con una trafila interna in bronzo ruvido. L’impasto viene fatto passare nella trafila, che da la tipica forma a “bruco”, e poi viene fatto essiccare. Una delle principali caratteristiche di questo tipo di pasta è la ruvidità, caratteristica che permette ai sughi di aggrapparsi facilmente alla pasta. Per questo motivo i bigoli tradizionali venivano solitamente conditi con frattaglie di anatra e ragù di carne, ma anche con sarde o acciughe nei periodi in cui si doveva mangiare di magro.
Matteo Rossetti
Matteo Rossetti
2025-07-21 08:23:11
Numero di risposte : 22
0
I bigoli o bigoi sono una pasta fresca nata nelle cucine del Veneto e diffusa anche nella confinante Lombardia. Simili a grossi spaghetti, si distinguono da questi ultimi per il diametro, che oscilla fra tre e quattro millimetri, e la lunghezza, che può raggiungere i 25-30 centimetri. Il termine bigolo deriva da bigàt, che nel dialetto regionale significa bruco, alludendo proprio alla forma di questa singolare varietà di pasta. I bigoli fuoriuscivano dai larghi fori ed erano poi lasciati essiccare su bastoni di legno, le perteghe, poggiati tra due sedie. L’impasto era molto robusto, perché originariamente ottenuto solo con farina di grano duro, poca acqua tiepida e un pizzico di sale. Con il miglioramento delle condizioni di vita alcune massaie iniziarono a sostituire l’acqua con le più preziose uova, che rendevano l’impasto più morbido.