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Quali sono le tradizioni di Catania?

Karim Rossi
Karim Rossi
2025-07-29 18:57:33
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La festa di Sant’Agata è una festa davvero molto sentita dai cittadini catanesi, in quanto Sant’Agata è la patrona della città metropolitana. Si svolge tutti gli anni dal 3 al 5 febbraio, il 12 febbraio ed il 17 agosto. A febbraio si ricorda il martirio della santa, mentre ad agosto si ricorda il ritorno delle sue spoglie dopo che furono trafugate dal generale Maniace e portate a Costantinopoli come bottino di guerra. Caratteristiche le cosiddette candelore, ovvero opere in legno, raffiguranti le arti ed i mestieri che vengono portate a spalla dai devoti. Il Carnevale di Acireale è uno dei più famosi in Italia, ed in Sicilia, per via dei suoi carri allegorici che ogni anno riescono a sorprendere sempre di più i visitatori. La sera la città si spegne e le chiese si illuminano, per la processione, per uno spettacolo irripetibile. A fine aprile ogni anno si celebra a Trecastagni la festa di Sant’Alfio, con una festa molto particolare che ogni anno richiama un numero altissimo di fedeli. A fine agosto ed inizio settembre a Milo vi è la Sagra dei Vini dell’Etna, che annualmente richiama migliaia di turisti appassionati della buona tavola e del buon vino. Ogni anno l’ultimo week end di settembre ed il primo di ottobre si tiene la Sagra del Pistacchio di Bronte, il cosiddetto “oro verde di Sicilia”.
Marvin Sorrentino
Marvin Sorrentino
2025-07-29 17:41:37
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La religione è molto presente in Sicilia, molto legata al culto dei santi, attorno cui ruotano determinate tradizioni. Un esempio ne è la festa di Sant'Agata a Catania, ossia una delle feste religiose più grandi al mondo. Tale manifestazione religiosa si tiene due volte all'anno, a Febbraio e ad Agosto. In occasione di questa celebrazione, la città viene allestita in festa e vi sono numerose luci e statue in giro. Quella più famosa è la ceramica di Caltagirone, un piccolo paese in provincia di Catania. La storia delle teste di moro è altrettanto interessante. Trova la sua origine nell'amore tormentato di una bellissima fanciulla siciliana e di un giovane moro. Quest'ultimo, infatuatosi della ragazza, le dichiarò il suo amore, che venne ricambiato. Lei adorava prendersi cura sul proprio balcone della piante aromatiche, che lo adornavano e lo rendevano bello. Quando però ella si rese conto che lui aveva già una moglie in Arabia, si arrabbiò e, presa dalla furia, gli tagliò la testa. La espose poi sul suo balcone, come vaso per una delle sue piante aromatiche, il basilico, che veniva annaffiato dalle sue lacrime. I vicini, alla vista della pianta, ne rimasero affascinati e chiesero agli artigiani della città di realizzarne alcune in ceramica. Questa tradizione è giunta infine fino ai giorni nostri, tanto che, ancora oggi, ogni testa di moro rappresenta un elemento unico decorato a mano.
Adriano Costantini
Adriano Costantini
2025-07-29 16:46:25
Numero di risposte : 11
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Tra quelle che hanno solide radici, un posto eminente hanno i festeggiamenti in onore di Sant'Agata, patrona della città. Le donne, secondo un'usanza viva a Catania sino alla metà dell' '800, svolgevano un ruolo in questa importante festa cittadina, che richiamava l'attenzione di viaggiatori e degli studiosi del folklore. Le " 'ntuppateddi", donne di ogni classe sociale, che nel pomeriggio del 4 e 5 Febbraio (ma anche in occasione del Carnevale) erano libere di uscire non accompagnate e, mescolandosi alla folla che seguiva la processione Agatina, chiedevano in regalo, dopo aver invitato il cavaliere di turno con gesti eloquenti, dolci o altro. Avevano il capo coperto ma in modo da avere libero solo un occhio, cosi' da poter vedere, ma non essere viste! Altra tradizione tipicamente Catanese, a Pasqua, è lo scambio dell'agnello e del dolce tipico chiamato "Aceddu cu l'ovu" o "Cuddura cu l'ovu". L'agnello è confezionato con pasta reale o martorana e viene regalato dalla fidanzata al fidanzato, mentre l' "Aceddu cu l'ovu", preparato con chiodi di garofano e uova tanti quanti sono gli anni del fidanzato, viene regalato dall'uomo alla fidanzata. Altra tradizione è quella legata al 24 Giugno, la festa di Giovanni Battista. In questo giorno si notavano in città movimenti insoliti di persone con in mano vasi di basilico con un bel fiocco rosso. Erano i "compari" e le "comari" che si scambiavano il vaso di basilico in segno di rinnovata amicizia.