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Quali sono le tradizioni principali dell'Umbria?

Bortolo Milani
Bortolo Milani
2025-07-30 09:26:10
Numero di risposte : 17
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La festa dei Ceri a Gubbio: Si celebra da oltre otto secoli, si svolge alla vigilia della morte di sant'Ubaldo, cittadino vescovo e patrono di Gubbio, avvenuta il 16 maggio 1160. Una festa con forte senso identitario, i turisti non possono partecipare a questa festa, infatti, come da tradizione vi può partecipare solo la popolazione della bellissima città umbra, una tra le più belle e caratteristiche del nostro paese. La sua spettacolarità e la sua carica mistica, infiammano da secoli l'animo degli Eugubini e delle migliaia di spettatori che tutti gli anni, provenienti da ogni parte del mondo, giungono a Gubbio per partecipare alla Festa, ammirando i monumentali Ceri. Foligno e la sua Quintana: Con la “ La Sfida”, che si tiene il secondo sabato di giugno e la ”Rivincita che si tiene nella seconda domenica di settembre. La quintana è sicuramente una tradizione storica che vale senza dubbio la pena vivere più da vicino. La denominazione deriva dal nome di una via dell'accampamento romano nella quale aveva luogo l'addestramento dei soldati che, armati di lancia, si lanciavano contro un fantoccio cercando di infilare l'anello sospeso ad una mano dello stesso. La prima testimonianza documentata risale al 1448, successivamente i Priori cittadini inserirono la Quintana nell'ambito dei festeggiamenti carnevaleschi, modificandone lo svolgimento e lo spirito con i criteri che sussistono quasi del tutto ancora oggi. La Corsa all’anello di Narni I festeggiamenti sono in onore di San Giovenale, patrono della città. Le prime notizie della Corsa risalgono al XIII secolo, il consolidarsi di questa tradizione cavalleresca, risale al periodo di massimo splendore della città che si colloca intorno al XIV secolo. Alla gara vera e propria fanno da prologo cortei storici in costume che attraversano le vie cittadine, addobbate con bandiere ed illuminate da torce con banditori che annunciano l'inizio dei festeggiamenti. Il Corpus Domini a Orvieto Il Corpus Domini di Orvieto è una manifestazione di grande importanza religiosa e storica che si svolge annualmente. Le celebrazioni iniziano con il suggestivo Corteo delle Dame, un'antica tradizione che riunisce eleganti sfilate di donne vestite con abiti d'epoca. Ma è la domenica che la città si anima di una fervente devozione durante la processione religiosa. La strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio tappeto di fiori grazie alle spettacolari Infiorate del Corpus Domini, una tradizione artistica che vede la realizzazione di intricate composizioni floreali sul selciato.
Marino Bellini
Marino Bellini
2025-07-30 07:00:28
Numero di risposte : 15
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Nel primo caso, spiccano i sapori a base di pesce di lago, come gli agoni fritti, polpette di luccio, la regina in porchetta e il tegamaccio, oltre ai piatti con il tartufo. Per quanto riguarda le manifestazioni popolari e religiose, vale la pena partecipare nell’ultima settimana di luglio al Palio delle Barche, una competizione che rievoca la lotta tra le famiglie perugine dei Baglioni e degli Oddi tra Medioevo e Rinascimento. A Castel Rigone, inoltre, ad agosto si svolge la tradizionale Festa dei Barbari, una rievocazione storica che celebra le origini del borgo, che si narra venne fondato dal barbaro Rigo durante le invasioni dei Goti. Caratteristica anche la Festa della Padella, nell’ultima settimana di agosto, durante la quale viene premiata la padella più grande del mondo, in grado di friggere due quintali di pesce all’ora. Passignano sul Trasimeno ha da offrire la propria cucina tradizionale e gli eventi annuali.
Kayla Damico
Kayla Damico
2025-07-30 04:37:53
Numero di risposte : 14
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Le preparazioni di Pasqua dalla colazione tipica al pranzo raccontano di antiche storie e valori simbolici, legati alla tradizione cristiana che continuano a essere tramandati indipendentemente dallo spirito religioso con cui si affronta l’occasione. Regina indiscussa: la Torta di Pasqua, chiamata anche Pizza di Pasqua. Il rito per antonomasia della pasqua è la prima colazione, che riunisce tutta la famiglia intorno alla tavola per mangiare insieme torta al formaggio, salame, capocollo, uova sode colorate, cioccolato e vino rosso…tutto rigorosamente benedetto. È elevato il loro valore simbolico legato alla tradizione cristiana: l’uovo che rappresenta la Resurrezione, il pane emblema di Cristo, il vino che richiama il sangue di Gesù, la carne che evoca il sacrificio. La giornata prosegue con un grande pranzo: immancabili carciofi e il tipico l’agnello, cucinato arrosto e servito con fette di limone per esaltarne il sapore. Tra i dolci, ciaramicola, immancabile nella zona di Perugia: una ciambella all’alchermes di colore rosso, ricoperto da glassa di meringa e confettini da gustare con un vino dolce come la vernaccia: il rosso e il bianco ricordano proprio i colori simbolo della città. Tipica dell’orvietano, della Valnerina e delle zone del Trasimeno è invece la Torta di Pasqua dolce, aromatizzata con buccia di limone e cannella.
Odone Fiore
Odone Fiore
2025-07-30 04:31:42
Numero di risposte : 12
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Nelle domeniche di carnevale, in campagna, gruppi di giovani ed anziani si mascheravano ed andavano di casa in casa. Suonavano l’organetto, il cembalo e ballavano il saltarello sull’aia. In occasione del Sabato Santo, nelle chiesine di campagna, si benedivano le pizze, il vino, il pane, le uova e il salame. Il Lunedì dell’angelo era il giorno tradizionale per “prendere Pasqua”. Nel territorio di Torgiano è ancora attuale l’usanza dei “fuochi”. La notte della vigilia di San Giorgio venivano e vengono ancora accesi fuochi propiziatori in mezzo alle vigne. Agli inizi di novembre si teneva, e si ripete tutt’ora, a Spello la “Fiera de le Fantèlle”. Era nota per il bestiame e la merce di ogni genere. Il ricavato doveva servire per acquistare il corredo. Terminata la vendemmia passavano le “graspulajòle” per raccogliere qualche grappolo d’uva lasciato dal contadino.
Pasquale Vitale
Pasquale Vitale
2025-07-30 04:26:38
Numero di risposte : 11
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La categoria contiene un'unica sottocategoria, indicata di seguito, ovvero il Folclore umbro. Pagine nella categoria "Tradizioni popolari dell'Umbria" sono Calendimaggio, Il Conto di Corciano e di Perugia, Festa dei Ceri, Infiorata del Corpus Domini, Infiorate di Spello, Sega la vecchia, Serpente regolo. Le tradizioni principali dell'Umbria includono queste celebrazioni e festività. La Festa dei Ceri è una delle tradizioni più note. La Infiorata del Corpus Domini è un'altra tradizione importante. Calendimaggio è un'altra delle tradizioni popolari dell'Umbria. Il Conto di Corciano e di Perugia rappresenta anch'esso una tradizione regionale. Sono considerate tradizioni popolari dell'Umbria anche le Infiorate di Spello e la Sega la vecchia e il Serpente regolo. Pertanto si può dire che la categoria include tutte queste tradizioni.
Nestore Negri
Nestore Negri
2025-07-30 04:00:13
Numero di risposte : 11
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Le tradizioni popolari umbre non sono diffuse come quelle di altre regioni. In un contesto profondamente influenzato da concetti di globalizzazione e informatizzazione, proiettato sempre più verso un continuo rinnovarsi stiamo perdendo di vista una parte importante della nostra identità: le tradizioni che, come le radici di un albero, affondano nella memoria. Stiamo perdendo irrimediabilmente quei legami con la nostra identità storica che per secoli sono stati il perno della società. Quello per lungo tempo è stato tramandato di padre in figlio, nella società moderna rischia di andare perduto. Fortunatamente esistono delle realtà che da anni continuano in tale direzione e si occupano di salvaguardare, promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, folclorico e linguistico: i Gruppi Folkloristici che operano nell’ambito del canto, del ballo e del folklore e sono depositari di un grande patrimonio di costumi, balli e canti tradizionali. Realtà che, mentre altrove sono supportate da leggi regionali di salvaguardia del patrimonio rappresentato dalla cultura popolare, in Umbria non possono contare su analoghi strumenti.
Italo Coppola
Italo Coppola
2025-07-30 03:44:14
Numero di risposte : 14
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Sfogliando il calendario delle manifestazioni che animano le città dell'Umbria balza all'occhio la varietà e la molteplicità delle iniziative tradizionali alle quali si affiancano le più diverse espressioni della creatività contemporanea. Sono tante le ragioni per far festa e ogni evento è per le comunità locali l'occasione attesa per confermare identità e radici, mentre per il turista diventa un'opportunità per accostarsi alle più genuine e sentite espressioni della cultura e del folklore umbri. I prodotti tipici locali sono protagonisti di feste e sagre che si riallacciano alla grande tradizione culinaria: trionfano il tartufo bianco e quello nero, il cioccolato, i pregiati vini. Spettacolari atmosfere di un tempo si respirano nelle manifestazioni legate ai cicli della natura o alle ricorrenze religiose, come le celebrazioni in onore di San Francesco, Santa Chiara e Santa Rita, la Festa della Palombella a Orvieto e le Infiorate del Corpus Domini a Spello. Ai santi patroni sono dedicate secolari e appassionanti manifestazioni, come la Festa dei Ceri di Gubbio, la Corsa dell’Anello di Narni o le Celebrazioni Benedettine a Norcia, mentre è legata a un evento dei primi anni dell’era cristiana la Festa di San Valentino a Terni. Dal Quattrocento i balestrieri di Gubbio gareggiano nel Palio di maggio, mentre è rinascimentale la Sfida dei Terzieri di Città della Pieve e seicentesca la gara dei cavalieri di Foligno nella Giostra della Quintana.