Come si capisce se gli ovuli sono buoni?
Rosita Bianco
2025-08-27 16:20:11
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: 15
Per quanto riguarda la qualità, invece, si fa riferimento alle caratteristiche morfologhe e genetiche degli ovuli, importanti per una gravidanza senza complicanze. Tuttavia, esistono casi in cui molte donne, pur avendo bassa riserva ovarica, riescono a produrre ovuli di qualità.
Per conoscere il valore della propria riserva ovarica basta effettuare, dal proprio ginecologo, il conteggio dei follicoli antrali mediante ecografia, e controllare i livelli di FSH (ormone follicolo-stimolante), E2 (estradiolo basale) e AMH (ormone antimülleriano) attraverso le analisi del sangue.
È importante sapere che i risultati di questi test sono generalmente indicativi e dovrebbero comunque contemplare anche la storia clinica della paziente.
Infatti, il metodo più affidabile per conoscere la propria riserva ovarica è sottoporre le ovaie ad una stimolazione ormonale.
Attraverso un ciclo di fecondazione in vitro, quindi, si può verificare se gli ovuli hanno (e avranno) la capacità di svilupparsi correttamente.
Tuttavia, anche in questo caso, il fattore determinante per la qualità degli ovuli resta l'età della donna.
A partire dai 38 anni, infatti, la qualità di questi diminuisce progressivamente, rendendo più difficile avere una gravidanza con ovuli propri a partire dai 43 anni.
Eusebio Silvestri
2025-08-19 21:50:02
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: 10
La qualità ovocitaria determina in gran parte il successo della fecondazione e, pertanto, la probabilità di gravidanza.
La qualità ovocitaria è inversamente proporzionale all’età.
La qualità degli ovociti si può comprovare solo dopo che la donna ha cercato di rimanere incinta in modo naturale o si è sottoposta a un trattamento di riproduzione assistita che non ha sortito i risultati sperati.
Sebbene la qualità degli ovociti non si possa migliorare con nessuna tecnica, se la donna ha manifesti problemi di fertilità, è possibile effettuare un’analisi per conoscere la riserva ovarica e decidere quindi quale sia il trattamento di riproduzione assistita più opportuno.
Uno dei metodi di valutazione della riserva ovarica è la conta del numero dei follicoli antrali, ovvero le strutture che accolgono al proprio interno gli ovociti e in cui questi hanno iniziato a svilupparsi.
Un altro modo per valutare la riserva ovarica della donna è mediante il diagramma ormonale del sangue.
Per misurare la riserva ovarica effettuiamo un esame ormonale e una conta ecografica dei follicoli che ci permettono di sapere quanti ovociti ha la donna in quel ciclo.
Joshua Parisi
2025-08-09 18:40:38
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: 23
Per le donne di più di 35 anni che cercano di concepire ci sono molti test che possono essere eseguiti per predire la riserva ovarica.
Gli esami del sangue includono un test AMH o dell'ormone antimulleriano, che può essere eseguito in qualsiasi momento del ciclo mestruale, anche se prendi la pillola anticoncezionale.
L'AMH viene prodotto dalle cellule che circondano gli ovuli e può essere un metodo precoce per determinare la riserva rimasta nelle ovaie.
Pertanto, più ovuli rimangono, maggiore è il livello AMH.
L'interpretazione dei risultati di questo test può variare in funzione dei professionisti sanitari.
Inoltre, il terzo giorno del ciclo mestruale, puoi fare un esame del sangue per determinare l'FSH e l'estradiolo.
Questi due test possono essere un modo per determinare il declino della funzione ovarica all'inizio del ciclo mestruale.
Un altro test per valutare la riserva ovarica è la conta dei follicoli antrali, eseguita in teoria anche il giorno 3 del ciclo.
Durante questo test, viene utilizzata l'ecografia transvaginale per determinare il numero dei follicoli che sono pronti a iniziare quel ciclo mestruale.
Luce Sanna
2025-08-01 06:24:04
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: 16
I follicoli ovarici non hanno capacità di riproduzione, quindi andranno via via esaurendosi nel corso della vita. Il número dei follicoli comincia a diminuire drasticamente dopo i 35 anni, per arrivare a zero con la menopausa. Calcolare quanti follicoli ed ovociti sono presenti nelle ovaie di una donna in un determinato periodo della sua vita indica la riserva ovarica individuale. In pratica: il numero potenzialmente disponibile di ovuli per l’ovulazione. Esistono diverse metodologie per calcolare la riserva ovarica di una donna e spesso vengono usate insieme per avere un quadro della situazione migliore. I principali sono:
Ormone antimulleriano (AMH): E’ prodotto dalle cellule dei singoli follicoli: più i suoi livelli sono alti e più ovuli avrà a disposizione potenzialmente una donna. Con l’invecchiamento della donna diminuisce il numero dei follicoli e dunque anche i livelli dell’AMH. Non si può prescindere dall’età nel valutarne i risultati. E’ considerato il più affidabile, specie se abbinato al monitoraggio follicolare.
I livelli di FSH vengono testati il secondo o terzo giorno del ciclo mestruale. Serve a valutare la funzionalità delle ovaie. Una sua concentrazione molto alta può significare una bassa riserva.
La conta dei follicoli antrali si effettua con un’ecografia vaginale. I follicoli antrali -o a riposo- sono di piccolissime dimensioni (alle loro iniziali fasi di sviluppo): 2-8 millimetri. Sono visibili ecograficamente e quindi possono essere contati e valutati con esattezza.
Rappresentano una stima delle uova immature potenzialmente utili all’ovulazione.
Questi test sono utili anche per predire i risultati di una fecondazione in vitro: se i follicoli sono pochi, in seguito alla stimolazione ovarica si svilupperanno meno ovociti e dunque meno ovuli da prelevare.