Qual è la differenza tra pecorino romano e pecorino sardo?
Aroldo Ferraro
2025-07-05 18:27:27
Numero di risposte
: 18
Il pecorino romano può essere anche sardo e grossetano.
Bisogna verificare la presenza di un secondo marchio, con la scritta «Pecorino romano del Lazio».
Il 97 per cento del pecorino è prodotto in Sardegna.
Decisamente sì, c’è differenza tra i pecorini.
Innanzitutto il «pecorino romano» (anche sardo) è più sapido rispetto al «Sardo» (prodotto in Sardegna) e a quello «Toscano» (prodotto, per complicare le cose, anche nel Lazio).
Il «pecorino romano» impiega caglio di vitello e di agnello.
Il disciplinare prevede cinque mesi e un giorno di stagionatura per il formaggio da tavola, e otto mesi e un giorno per quello da grattugia.
Il pecorino «romano del Lazio» di Deroma rispetta le antiche regole, con una stagionatura che arriva a 10 mesi e una salatura a secco e non in salamoia.
Un pecorino sardo fino a poco tempo fa costava 7 euro e 90 e il nostro 17.
Ma, oltre alla stagionatura più lunga e alla salatura a secco, facciamo una lavorazione artigianale che ci consente di produrre forme di 30 chili, con il 4 o 4,2 per cento di sale e un latte diverso, che proviene da terreni meno salini.
Fiorentino Longo
2025-07-05 18:01:04
Numero di risposte
: 15
La diversità tra i tre sta nella lavorazione del latte e nel tipo di caglio usato: di vitello per il pecorino sardo, per un gusto più dolce, di agnello o di capretto per gli altri due, che presentano una maggiore intensità di profumi e una pasta più compatta. Il Fiore sardo, inoltre, nasce da latte crudo e ha quindi una gamma aromatica e gustativa più ampia. Il Pecorino sardo ha forme di 3-5 chili ed è prodotto in due versioni: dolce, più giovane, riconoscibile dall’etichetta verde e maturo con etichetta blu, entrambi con un disegno a stella. Il Fiore Sardo ha lo stesso peso del Pecorino sardo ma la forma è più alta. Si riconosce dalla crosta marrone scuro, dovuta alla particolare lavorazione, e dall’etichetta bianca. Il Pecorino Romano si riconosce dalla crosta bianca o nera con impresso sullo scalzo il profilo di una testa di pecora racchiuso in un rombo e la scritta del nome punzonato.
Margherita Barone
2025-07-05 16:44:16
Numero di risposte
: 23
Il termine pecorino indica tutti i formaggi realizzati con latte di pecora.
Pecorino toscano DOP: Questo formaggio esiste in due versioni: fresco e stagionato.
La lavorazione prevede che il latte possa essere crudo dove si esegue solo il filtraggio, termizzato o pastorizzato, che invece prevedono trattamenti termici più o meno intensi.
Pecorino siciliano DOP: Il pecorino più antico d’Europa, prodotto ancora totalmente secondo metodi di produzione tradizionali.
Pecorino romano DOP: Il latte viene termizzato ad una temperatura max di 68° per non più di 15 minuti.
Il pecorino siciliano è prodotto secondo metodi di produzione tradizionali, diversamente dal pecorino romano, che prevede una termizzazione del latte.
Pecorino sardo non compare nel testo come categoria di pecorino.
Fiore Sardo è l’unico formaggio ovino DOP in Sardegna a latte crudo e a pasta cruda.
L’acqua viene spurgata a mano e posta nelle fascedde, i canestri di giunco responsabili della tipica forma a cilindro del formaggio.
La stagionatura va da 20 giorni per quello fresco a minimo 4 mesi per quello stagionato.
La coagulazione avviene con aggiunta di caglio di vitello o vegetale a 33°-38° per 20-25 minuti.
Pecorino toscano e pecorino siciliano, hanno una lavorazione diversa rispetto al pecorino romano, poiché il pecorino romano può avere il latte termizzato fino a 68° per non più di 15 minuti e viene cotto a 45°-48°.
Amos Costa
2025-07-05 15:54:35
Numero di risposte
: 23
Le differenze esistono e riguardano soprattutto la stagionatura e il sapore: il pecorino sardo ha una stagionatura molto variabile, quello romano è generalmente tra i 5 e gli 8 mesi; il gusto poi è abbastanza differente con quello sardo più dolce e burroso rispetto a quello romano, solitamente più salato e intenso. Il pecorino sardo può essere realizzato solo ed esclusivamente con pecore sarde, quello romano può avere latti laziali, della zona del grossetano o sardi. Il pecorino romano può essere lavorato direttamente crudo oppure sottoposto a termizzazione ad una temperatura massima di 68 °C per non più di 15 secondi, ed eventualmente inoculato con fermenti lattici naturali costituiti da un'associazione di batteri lattici termofili.
Il pecorino sardo viene invece prodotto in due tipologie diverse: maturo o dolce.
Il pecorino romano ha un sapore più forte e salato rispetto al pecorino sardo. A causa del suo gusto intenso, è spesso usato come condimento grattugiato anziché consumato da solo. Il sardo ha un sapore che può variare dal dolce al piccante, a seconda della durata della stagionatura. È spesso descritto come più dolce e burroso.