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Qual è la differenza tra funghi chiodini e pioppini?

Nadia Conte
Nadia Conte
2025-09-09 12:51:03
Numero di risposte : 25
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I funghi pioppini e i funghi chiodini sono due specie diverse di funghi che possono essere confuse a causa del loro aspetto simile. In entrambi i casi il gambo è lungo e sottile e la cappella è piccola, di colore marrone. Inoltre entrambi questi funghi non crescono sul terreno, ma solo ed esclusivamente sul tronco degli alberi. I pioppini, anche noti con il termine di piopparelli, sono della specie Agrocybe aegerita. I funghi pioppini non sono velenosi e non hanno nemmeno un alto grado di tossicità. Proprio per questo motivo ogni parte del fungo, anche il gambo, può essere consumata senza alcuna difficoltà. I funghi chiodini invece sono della specie Armillaria mellea. Il gambo dei chiodini non può essere consumato, oltre a risultare indigesto può infatti in alcuni casi essere tossico. Inoltre i chiodini devono necessariamente essere consumati ben cotti.
Luisa Sorrentino
Luisa Sorrentino
2025-09-02 01:58:43
Numero di risposte : 26
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I funghi pioppini detti anche piopparello, nome scientifico Cyclocybe aegerita, è spesso confuso con i funghi chiodini, ma in realtà si tratta di due specie completamente diverse seppur abbiano in comune alcune caratteristiche per lo più morfologiche. Una caratteristica importante dei pioppini che li differenzia decisamente dai chiodini è che mentre questi ultimi per essere edibili ovvero non essere tossici per l'essere umano devono essere dapprima sbollentati per eliminare le tossine termolabili che contengono, i pioppini sono commestibili anche da crudi.
Edipo Gentile
Edipo Gentile
2025-08-25 04:19:11
Numero di risposte : 25
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I funghi pioppini sono molto simili ai chiodini, perché sono molto simili ma commestibili anche da crudi. Le cose si fanno più pericolose quando a essere confusi con i chiodini sono degli esemplari appartenenti a una specie velenosa, come la galerina marginata o il falso chiodino. Per riconoscere i chiodini, osservate bene le lamelle del fungo: quelle dei chiodini sono bianche, invece le altre sono di colore violaceo o verdastro. Spesso, per esempio, i funghi pioppini sono presi per chiodini, perché sono molto simili ma commestibili anche da crudi.
Lina Testa
Lina Testa
2025-08-18 21:26:04
Numero di risposte : 12
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Il bello del cambio di stagione per me è insito nei cambiamenti in cucina. C'è un angolo della mia cucina dove sostano frutta, verdura ecc... che arriva quasi quotidianamente da vari "fornitori", tra cui il mio papà. E' tutto lì in bella vista, ed è fonte di ispirazione, ma anche di impegno costante per non lasciare che tutto quel ben di Dio si deteriori. Questa bella cassetta di funghi chiodini (o pioppini) arriva dal Poggiarello, zona di viti delle colline piacentine. La paziente opera di pulitura è stata eseguita dalla mia Saretta, che li ha poi preparati trifolati con aglio e prezzemolo. Ci abbiamo condito degli ottimi tagliolini all'uovo ed il resto è stato surgelato. Domenica ne ho utilizzati una parte per delle mini quiches che ho servito a pranzo come antipasto caldo. per 9/10 mini quiches (gli stampini che utilizzo io, sono diametro 10 cm ) per la pasta brisè: farina 00 150 g farina integrale di farro 150 g burro ammorbidito 150 g uovo 1 intero poco vino bianco sale qb per il ripieno: funghi chiodini trifolati 1 scodella grana gratuggiato 4/5 cucchiai panna 150 ml 1 uovo Mettete la farina con il burro in una ciotola, aggiungete l’uovo e il sale e iniziate ad impastare con le dita. Aiutatevi, se necessario, aggiungendo poco vino bianco; quanto basta per rendere l’impasto della stessa consistenza della pasta frolla. Il lavoro deve essere fatto velocemente in modo che la pasta non si scaldi troppo. Lasciatela riposare, avvolta nella pellicola, per 1/2 ora in frigo. Trascorso questo tempo é pronta per essere utilizzata. Tirate una sfoglia di 2/3 mm di spessore e rivestite le formine che avrete imburrato e infarinato. Cuocete in bianco, in forno a 180°, per 10 minuti. Lasciate raffreddare e sformatele. Nel frattempo, preparate il ripieno con i funghi ed il resto degli ingredienti. Mettetelo a cucchiaiate nelle basi di brisè e rimettete in forno fino a che saranno dorate.
Marcello Caruso
Marcello Caruso
2025-08-07 02:42:29
Numero di risposte : 20
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I funghi pioppini, noti scientificamente come Agrocybe aegerita, sono una specie di fungo molto apprezzata sia per il loro sapore che per le proprietà nutrizionali. Questi funghi, conosciuti anche come "piopparelli" o "chiodini di pioppo", crescono in colonie su tronchi e ceppi di pioppo e altre latifoglie. I pioppini sono particolarmente ricercati nella cucina italiana per la loro versatilità e il loro sapore delicato. I funghi pioppini hanno diverse caratteristiche che li rendono facilmente riconoscibili e apprezzati sia dagli appassionati di funghi che dai cuochi. Il cappello dei funghi pioppini è relativamente piccolo, con un diametro che varia generalmente dai 3 ai 10 centimetri. Nella fase giovanile, il cappello è convesso, ma tende ad appiattirsi man mano che il fungo matura. Il colore del cappello varia dal nocciola al marrone scuro, spesso con una superficie liscia e leggermente viscida, soprattutto in condizioni di elevate umidità. Sono conosciuti anche come "piopparelli" o "chiodini di pioppo".
Franco Ricci
Franco Ricci
2025-07-29 16:03:40
Numero di risposte : 25
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Cresce su legno di pioppo e di altre latifoglie e viene facilmente coltivato. Commestibile eccellente. Raccolta: da fine primavera a tardo autunno. Bellissimo da piccolo con i cappelli di colore bruno-scuro, poi più chiaro per arrivare a molto chiaro quando la cuticola diventa screpolata. Viene considerato mangereccio e consumato in quantità, anche se ogni anno provoca centinaia di avvelenamenti dovuti ad intolleranze individuali e spesso a cotture insufficienti. Raccogliere solo esemplari freschissimi, meglio se il cappello non è ancora disteso. Il cappello è solitamente di colore miele-brunastro più o meno intenso, ma può variare dal bruno all'olivastro, sempre caratterizzato dalla cuticola ricca di squamette. Possiede delle tossine termolabili che vanno eliminate con bollitura in abbondante acqua. I meno tossici sono quelli che crescono su legno di rosa, tiglio, gelso o robinia.