Quali sono le erbe spontanee velenose?
Federico Marchetti
2025-08-13 13:43:29
Numero di risposte
: 24
Le erbe spontanee tossiche sono moltissime e sarebbe impossibile elencarle tutte. Tra le specie erbacee più pericolose troviamo ad esempio: aconito, anemone, belladonna, calicanto, celidonia, cicuta, colchico, digitale, fitolacca, giusquiamo, ranuncolo, stramonio, veratro. Nell’elenco delle piante velenose che crescono in natura ce ne sono molte altre, tra cui la lattuga velenosa, che contiene latice tossico, la sambuchella, erbacea simile al sambuco che produce bacche tossiche, l’edera e il falso mirtillo o bagolo. Esistono poi anche alberi e arbusti tossici che si possono trovare facilmente in natura come il lauroceraso, il maggiociondolo, il ricino, l’agrifoglio e il tasso o semplicemente cespugli di erbe urticanti che causano dermatiti da contatto anche importanti. La causa della tossicità di queste piante dipende dalla presenza di molecole appartenenti a classi chimiche diverse tra cui alcaloidi, glucosidi cardiocinetici, glucosidi cianogenetici, saponine. I sintomi di avvelenamento variano in base alla quantità di pianta tossica ingerita, al peso della persona e alle sue condizioni di salute generale e, chiaramente, al tipo di molecola presente nella pianta: nei casi più lievi si possono verificare vomito, diarrea, irritazione delle mucose, ma i sintomi possono includere anche emolisi, convulsioni, depressione cardiocircolatoria e morte. La cicuta potrebbe essere confusa con la carota selvatica, i germogli della brionia potrebbero essere scambiati con quelli del luppolo selvatico, il veratro ricorda la genziana, mentre il colchico è spesso confuso con lo zafferano.
Bruna Battaglia
2025-07-31 21:19:16
Numero di risposte
: 14
In un altro settore, tra la porta Est e sud, a ridosso del quarto della Magnolia, vengono esposte alcune delle più comuni piante velenose, spontanee e coltivate.
Alcune sono le stesse che si possono vedere nel settore delle piante medicinali, perché le sostanze in esse contenute, anche se originariamente tossiche, possono produrre, se usate a dosi appropriate, effetti biologici utili alla cura di varie malattie.
Si tratta tuttavia di piante che devono essere utilizzate con estrema cautela e solo sotto forma di farmaci e che, se ingerite, possono provocare avvelenamenti anche gravi, talora mortali.
Il loro grado di pericolosità è indicato sul cartellino: una crocetta per le piante poco tossiche, due per quelle più tossiche, tre per quelle che possono essere mortali.
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