Chi ha inventato il salame?
Maristella Conte
2025-08-18 15:03:44
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: 18
Il salame è uno dei prodotti più antichi che esistano. La storia del Salame in Italia comincia in Italia, il nostro paese, infatti, già dall’epoca romana era luogo di produzione di un gran numero di prodotti insaccati. Nel Medioevo, grazie anche alla frammentazione politica dell’Italia in molte comunità autonome, l’arte salumiera iniziò a specializzarsi, dando luogo alla produzione di moltissime tipologie di salami e a diverse tecniche di produzione. La storia del salame comincia nell’antichità si è ulteriormente sviluppato nel Medioevo dove è attestata per la prima volta la denominazione “salacca” o “salamem”, per indicare un alimento salato e insaccato, prodotto con le carni di scarto residuate da altri salumi o prodotti più pregiati. Già in epoca Longobarda si attesta una produzione salumiera nel territorio lombardo, mentre è al XIII-XIV secolo che risalgono le prime testimonianze della produzione del salame in Brianza, sotto la spinta dei monasteri e dei conventi monastici. D’altra parte, è proprio in questa regione che nasce, intorno al ‘500, la moderna parola “salame“.
Maddalena Lombardo
2025-08-10 01:28:23
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: 20
Il salame Ungherese è l’unico salume di origine straniera che mangiamo in Italia, e che proprio in Italia ha conosciuto un grande successo.
La sua origine la si deve a un immigrato di nome Peck e al suo allievo di nome Ezechiello Levoni.
Il salame Ungherese è stato probabilmente introdotto in Milano da Peck.
In questa città Francesco Peck, zingaro di Boemia, arrivò nel 1883 con la pretesa di vendere “specialità in salumi e carni affumicate” alla maniera tedesca.
Francesco Peck muore nel 1918, da Peck oggi il salame Ungherese non è più in vendita, ma grazie al suo insegnamento viene prodotto da tutti i maggiori salumifici padani, emiliani e toscani.
Ezechiello Levoni inizia a produrre i suoi salumi nel 1911 mettendo in pratica l'arte della norcineria appresa lavorando alle dipendenze di artigiani prestigiosi proprio come il salumiere Francesco Peck.
Diana Donati
2025-08-10 00:26:47
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Tra questi migranti ce ne fu uno in particolare, tale Zio Giovanni, muratore e norcino originario di Budoia.
Sembra che questo Giovanni fosse solito portare sul lavoro dei salumi di propria produzione, realizzati a Budoia e trasportati sino a Budapest dopo il periodo della stagionatura.
E in particolar modo uno di questi salami catturò le attenzioni prima dei suoi colleghi, per poi conquistare progressivamente pure i locali grazie al potere del passaparola.
Zio Giovanni venne sommerso di richieste per questo inedito alimento, prodotto e stagionato secondo tecniche friulane, al punto da decidere di avviarne proprio nella Capitale ungherese una produzione artigianale prima, industriale poi.
È il 1863, dall’altra parte delle Alpi l’Italia sta emettendo i primi vagiti e sulle rive del Danubio l’azienda Dozzi è la prima ditta industriale di salame in città.
Conosciuto appunto, come salame ungherese.
Di fatto e storia alla mano è un salame prodotto secondo tecniche tutte italiane.
Per la precisione, friulane.
Silvio Farina
2025-08-09 23:54:43
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: 17
Il primo documento relativo al salame rintracciato a Parma risale invece al 1436, quando Niccolò Piccinino, condottiero al soldo del duca di Milano, ordinò che gli si procurassero ‘porchos viginti a carnibus pro sallamine’, ovvero venti maiali per fare salami.
Le origini della produzione di salame risalgono addirittura all’Età del Bronzo (3400 a.C.- 600 a. C.), una longevità che fa del salame uno dei prodotti alimentari più antichi della nostra tradizione.
Nel Battistero di Parma è possibile osservare una riproduzione artistica del salame di Felino, risalente al XIII secolo.
Benedetto Antelami (1150-1230), scultore e architetto molto attivo a Parma, scelse di raffigurare il salame in un suo bassorilievo, coincidente col segno zodiacale dell’Acquario.
Timothy Martinelli
2025-08-09 22:14:25
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Nel 1581 il salame compare in un manuale di cucina di Vincenzo Cervio, che lavorava alla Corte dei Farnese.
Si riferiva a un insaccato costituito da carne e grasso di maiale, condito con sale e pepe in grani, insaccato in un budello e poi messo a stagionare.
Nel 1583 vengono pubblicati a Cremona gli Annales di Cavitelli, in cui si parla di un tipo di salsiccia di carne suina o bovina, tagliata a pezzettini, macinata e mescolata a polvere di pepe o zenzero, cinnamomo, cannella e altri aromi e infilata negli intestini degli animali e legata e subito cotta al fuoco in acqua oppure arrostita, imbandita sulle mense e mangiata dai convitati.
Sulle mense dei Farnese, dei Borboni, e della duchessa Maria Luigia d’Austria era presente il salame.
Del resto la stessa Maria Luigia nel 1822, con Sovrana risoluzione, istituisce il mercato di Felino dove si fa lo spaccio anche di buoni salati.
Sovrana illuminata e lungimirante.
Nunzia Martino
2025-08-09 22:10:40
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Il salame è un tipo di salume insaccato, crudo e stagionato, ottenuto a partire da una miscela di macinato di carne e grasso.
Il nome deriva dall'operazione di salatura che si rende necessaria per assicurarne la conservazione.
Un esempio di salame italiano: Salame genovese di Sant'Olcese.
La carne maggiormente utilizzata è tradizionalmente quella di maiale, considerata per quest'uso di maggior pregio, tanto che la normativa italiana vigente impone al produttore di dichiarare sull'etichetta che accompagna il prodotto il tipo di carne impiegata, se solo suino o misto suino.
Il grasso è sempre suino, per motivi organolettici e di conservazione.
Nei prodotti non casalinghi vengono aggiunti anche destrosio, nitriti e nitrati.