Quando non mangiare la feta?
Piccarda D'angelo
2025-08-20 08:50:13
Numero di risposte
: 19
Il rischio è quello di contrarre la listeriosi, un’infezione batterica rara, sì, ma che in alcuni casi può essere molto pericolosa.
Stiamo parlando di quelli molli maturati con la muffa, come brie o camembert.
Si tratta di formaggi poco acidi e molto umidi, due caratteristiche particolarmente amate dai batteri pericolosi.
Arriviamo ai formaggi stagionati, a prima vista sicuri ma con il rischio rarissimo di contaminazione durante il periodo di stagionatura.
Eccoci infine ai formaggi non stagionati o semi stagionati.
Anche in questo caso il rischio di contaminazione c’è, anche se molto raro.
Per andare sul sicuro ti basta acquistare un formaggio semi stagionato realizzato con latte pastorizzato.
Lamberto Longo
2025-08-12 05:23:59
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: 14
La feta contiene elevate quantità di sodio.
Il suo consumo viene dunque sconsigliato per chi segue una dieta iposodica o soffre di ipertensione.
Contiene un’elevata percentuale di grassi saturi.
Il suo consumo va quindi moderato.
Il suo consumo può causare reazioni allergiche nelle persone con allergia al latte.
Eleonora D'angelo
2025-08-03 08:23:58
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: 21
Se notate un cambiamento nel colore, con comparsa di macchie giallastre o verdi, è probabile che il formaggio sia stato attaccato da muffe e sia quindi non più commestibile. Un odore pungente, ammoniacale o semplicemente sgradevole suggerisce che il formaggio sia andato a male. La consistenza deve essere valutata al tatto; se la feta si presenta eccessivamente molle, viscosa o se rilascia un liquido dall’odore sgradevole quando la si preme, è segno che il formaggio non è più buono per il consumo. Un gusto amaro, acido in modo eccessivo o semplicemente "off" sono segnali che la feta è andata a male. Riconoscere una feta andata a male è fondamentale per assicurarsi un’esperienza culinaria sicura e piacevole.
Zelida Pellegrino
2025-08-01 11:55:56
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: 21
La preoccupazione principale riguardo al consumo di feta in gravidanza deriva dal rischio di listeriosi, una malattia causata dal batterio Listeria monocytogenes, potenzialmente pericoloso per il feto. La feta non pasteurizzata potrebbe presentare un rischio. Il processo di pasteurizzazione uccide i batteri nocivi, inclusa la Listeria, rendendo il formaggio sicuro al consumo. Pertanto, quando si acquista feta, è essenziale controllare l’etichetta per assicurarsi che il latte utilizzato sia stato pasteurizzato. La feta utilizzata in ricette cotte, come può essere una pasta al forno, riduce ulteriormente il rischio di listeriosi, poiché il calore uccide i batteri presenti. La chiave per consumare feta in gravidanza in modo sicuro è assicurarsi che sia pasteurizzata e, preferibilmente, consumarla in piatti cotti.
Damiana Amato
2025-07-19 18:48:45
Numero di risposte
: 18
Quando non mangiare la feta?
Evitare feta non pastorizzata: se non è chiaro se la feta sia fatta con latte pastorizzato o crudo, è meglio evitare il consumo per ridurre il rischio di listeriosi.
Il rischio principale del consumo di feta non pastorizzata in gravidanza è l'esposizione al batterio Listeria, che può causare:
Aborto spontaneo: nelle prime fasi della gravidanza, la Listeriosi può aumentare il rischio di aborto spontaneo.
Parto prematuro: l'infezione può provocare complicazioni che portano a un parto pretermine.
Infezioni neonatali: se la Listeria attraversa la placenta, può causare gravi infezioni nel neonato, come meningite o sepsi.
Morte fetale: in casi estremi, l'infezione può portare alla morte del feto.
Mirco Negri
2025-07-19 18:04:28
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: 25
Dobbiamo quindi essere coscienti del fatto che si tratta di un alimento sano ma ricco, di cui non possiamo abusare se cerchiamo di seguire un regime alimentare ipocalorico.
Il consiglio dei nutrizionisti è quello di consumare al massimo 50 grammi di feta per 4 pasti a settimana.
La possiamo inserire all’interno di un’insalata con verdure di stagione, alla quale donerà consistenza e sapidità, oppure possiamo prepararla al forno, accompagnata da verdure cotte, o ancora possiamo usarla per insaporire una crema di zucca o di piselli.
Quando si tratta di seguire un regime alimentare ipocalorico, è bene non abusare della feta a causa del suo indice calorico e lipidico abbastanza elevato.
In effetti la feta è un formaggio molto digeribile, povero di lattosio e ricco di proteine di qualità, e che ha molte proprietà benefiche per l’organismo.
La ricchezza in aminoacidi essenziali, vitamine e sali minerali rende questo formaggio un alimento nobile dal punto di vista biologico.
Si tratta di un formaggio molto digeribile, povero di lattosio e ricco di proteine di qualità, e che ha molte proprietà benefiche per l’organismo.