Qual è la differenza tra piadina e crescia?
Carmine Ferraro
2025-09-08 22:31:41
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: 22
La piadina sfogliata è un prodotto tipico romagnolo che si riconosce per la sua consistenza croccante ed il sapore deciso, più ricco rispetto alla tipica ed altrettanto famosa crescia di Urbino. Il suo aspetto caratteristico è dovuto allo strutto, il quale viene aggiunto all’impasto affinché si “sfogli” durante la cottura. Riconoscere una piadina sfogliata è molto semplice: sulla sua superficie è possibile notare delle sottili lamine d’impasto friabile, molto gradevoli da mordere. La crescia di Urbino, rispetto alla sua controparte romagnola sfogliata, è meno sostanziosa, risulta più sottile e non è altrettanto piacevole da mordere. D’altra parte si può facilmente piegare su sé stessa, così da ottenere degli involtini farciti che ricordano molto le classiche tortillas messicane.
Daniela Villa
2025-09-03 16:59:34
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: 23
La piadina o crescia marchigiana secondo il mio giudizio, più buona di quella romagnola, ma comunque le adoro entrambe.
C’è da dire che quella marchigiana è molto grassa e ovviamente anche per questo motivo si mantiene per più giorni.
L’origine di questo piatto è probabilmente comune a quello della piadina romagnola, anche se non mancano i gastronomi marchigiani che, ritengono la crescia marchigiana più antica della piadina romagnola.
Spesso succede che tra regioni ci siano ricette simili e se ne contendano le origini e quale è nata prima, ma l’importante è che voi proviate questa mia ricetta e restiate conquistati…..è troppo buona!!!
Anche nella città di Gubbio esiste la crescia, ma per indicare un altro prodotto.
Elsa De rosa
2025-08-26 17:07:01
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: 17
La prima differenza sta nel nome: la “piadina” è romagnola, nelle marche si chiama tassativamente “crescia”.
La ricetta della crescia marchigiana include anche uova oltre al pepe nero e, a piacimento, il latte.
La crescia non ha lieviti, quindi risulta molto più digeribile.
La crescia richiede un maggior tempo di lavorazione.
Grossolanamente, le fasi della preparazione sono queste: l’impasto viene diviso in palline e allargate fino a che non raggiungono uno spessore di circa mezzo centimetro.
Vi si stende sopra lo strutto di maiale per poi arrotolare tutto di nuovo.
Finito qui? No, si passa di nuovo lo strutto e si dà all’impasto la forma di una spirale.
Infine c’è il riposo: 10 ore in frigo e nuova spianatura per poi passare alla cottura, possibilmente su carbone.
Alberto Rizzi
2025-08-21 20:02:34
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: 20
La storia che è stata tramandata racconta di come la piadina romagnola sia nata come derivazione povera della crescia sfogliata.
Le origini della crescia sfogliata venivano infatti preparata con ingredienti “ricchi”, vale a dire le uova, lo strutto e il pepe, dunque si trattava di un cibo destinato soprattutto alle classi più agiate.
Al contrario, la piadina era composta esclusivamente da acqua e farina e la sua diffusione era limitata alla popolazione povera.
La piadina è tipica dell’Emilia Romagna e vanta una ricetta popolare con molte varianti: gli ingredienti principali sono comunque sempre gli stessi, ovvero lo strutto, la farina, il sale, l’acqua e, eventualmente, il latte.
La crescia urbinate, come suggerisce il nome, è originaria delle Marche e include nella lista degli ingredienti il pepe nero, il quale conferisce un sapore più deciso.
Non mancano neanche le uova, altro elemento che differenzia le due preparazioni.
Lo strutto, inoltre, deve essere strofinato nell’impasto.
Erminia De rosa
2025-08-17 04:42:09
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: 21
La prima differenza è negli ingredienti, per la piadina abbiamo farina di grano, strutto, acqua, sale, latte e bicarbonato, mentre invece la crescia prevede farina, acqua, sale, lievito uova e pepe.
La seconda differenza sta nella consistenza, la prima è più sottile e morbida, la seconda rimane più spessa e densa.
La terza grande differenza sta nel sapore, la piadina ha un sapore neutro, che dipende dalla qualità della farina e dallo strutto o olio utilizzato, la crescia invece ha un sapore più ricco grazie all’aggiunta di uova e pepe.
Sono entrambe preparazioni di pane piatto tipiche dell'Italia centrale ma anche sta volta le differenze superano le similitudini.
Cosetta Farina
2025-08-03 16:34:11
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: 14
La differenza tra piadina e crescia è data dalle diverse ricette e ingredienti utilizzati. La sfogliata urbinate, ad esempio, si prepara con farina, acqua, strutto e sale, e presenta un sapore più forte rispetto alla piadina romagnola. Inoltre, la cottura della crescia avviene tradizionalmente su una lastra di argilla, anziché sul testo romagnolo. Le farciture e i condimenti utilizzati per la crescia sono simili a quelli della piadina, ma con Some varianti locali, come ad esempio il crostolo di Urbania, che utilizza farina di granturco al posto di quella bianca.
Un'altra differenza importante è l'origine della crescia, che secondo alcuni gastronomi marchigiani è più antica della piadina e non è solo una sua "parente povera" senza uova. La crescia, infatti, ha una storia e una tradizione proprie, e il suo nome deriva dalla leggenda di una giovane fornaia che creò questo piatto per i duchi di Montefeltro nel XV secolo.
Inoltre, la crescia cambia aspetto e ingredienti a seconda della regione e della città in cui viene preparata. Ad esempio, a Pesaro e Fano, la crescia è più alta e viene condita con cavoli soffritti, mentre ad Ancona è più semplice e viene cotta alla griglia o sotto la brace con erbe cotte dell'orto. A Macerata, la crescia ha un aspetto diverso grazie alla presenza dell'olio extravergine d'oliva e alle fossette sulla superficie che trattengono il gusto.
In generale, la crescia è un prodotto con una grande varietà di varianti locali e regionali, che la distinguono dalla piadina romagnola e la rendono unica e caratteristica delle Marche.
Luisa Sorrentino
2025-07-27 09:18:31
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: 26
La crescia è marchigiana
Tipicamente marchigiana la prima, diffusa in Romagna la seconda, a una prima occhiata distratta possono trarre in inganno: si presentano, infatti, entrambe come dischi dorati, più o meno spessi a seconda della zona, caratterizzati da macchie o striature più scure dovute alla superficie con cui sono entrate in contatto al momento della cottura, oggi probabilmente una padella antiaderente, un testo o la graticola negli anni passati.
La differenza sta negli ingredienti
Non è quindi tanto l’aspetto a fare la differenza, quanto gli ingredienti che le compongono e il metodo di lavorazione.
Farina, acqua e strutto sono gli ingredienti comuni a entrambe le preparazione, ma per quanto possano differire una con l’altra le ricette della piadina non troverete mai tra gli ingredienti di quest’ultima l’uovo, presente invece in tutte le varianti della crescia.
Per fare la crescia ci vogliono quindi farina – oggi quasi esclusivamente di grano, ma una volta non era inconsueto utilizzare farine di cereali più poveri -, acqua, strutto, uova, sale e pepe, eventualmente latte.
Rispetto alla piadina, almeno nella sua versione base, la lavorazione della crescia è più elaborata.
Gli ingredienti vanno amalgamanti tutti insieme, le chiocciole ottenute vanno poi stese con il mattarello fino a formare un disco lasciando indietro una parte di strutto che servirà poi per ungere l’impasto.
L’impasto ottenuto va diviso in porzioni più piccole, lasciato riposare a temperatura ambiente per una mezz’oretta e poi steso con un mattarello dandogli la forma di un disco di qualche millimetro di spessore.
Ogni disco va poi unto con lo strutto e arrotolato su sé stesso fino a formare una sorta di salsicciotto o un torciglione.
A sua volta il salsicciotto va ripiegato per ottenere una nuova forma, quella di una chiocciola.
Le chiocciole vanno fatte riposare per un’altra mezz’ora in frigorifero.
Infine vanno stese con il mattarello per formare nuovamente un disco e cotte fino a quando non saranno di un bel colore dorato.
E ricordatevi: la crescia, come la piadina, è buona da mangiare anche da sola!