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A San Giuseppe si lavora?

Olo Mazza
Olo Mazza
2025-07-28 21:57:42
Numero di risposte : 7
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Oggi facciamo memoria di #SanGiuseppeLavoratore. Chiediamo al Signore che rinnovi e aumenti in noi la fede, affinché ogni nostro lavoro abbia in Lui il suo inizio e il suo compimento. La festa liturgica di San Giuseppe artigiano venne istituita da Pio XII il primo maggio del 1955. A ciascuno di voi vorrei riproporre la santa Famiglia di Nazaret come modello di comunità domestica: comunità di vita, di lavoro e di amore. Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro. Imploriamo San Giuseppe lavoratore perché possiamo trovare strade che ci impegnino a dire: nessun giovane, nessuna persona, nessuna famiglia senza lavoro. O San Giuseppe, Patrono della Chiesa, tu che, accanto al Verbo incarnato, lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane, traendo da Lui la forza di vivere e di faticare. Proteggi i lavoratori nella loro dura esistenza quotidiana, difendendoli dallo scoraggiamento, dalla rivolta negatrice, come dalle tentazioni dell’edonismo.
Emanuel De luca
Emanuel De luca
2025-07-28 21:20:27
Numero di risposte : 10
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Il 1 maggio 1955, Pio XII istituì la festa di «San Giuseppe artigiano» per aiutare i lavoratori a non perdere di vista il senso cristiano del lavoro. Il pontefice ricordò che «il nemico di Cristo semina zizzania nel popolo italiano […]. Pio XII aveva ben chiaro il principio che il lavoro deve essere mezzo per la salvezza eterna, non inciampo che «contrasta con l’ordine di Dio». È quanto Giovanni Paolo II chiamerà il «Vangelo del lavoro», un concetto altissimo e magistralmente definito nella sua Laborem Exercens. Il lavoro umano e in particolare il lavoro manuale trovano nel Vangelo un accento speciale. A Dio piacque che l’eterno Figlio venisse chiamato «il figlio del falegname» (Mt 13, 55). Solo agendo secondo la volta anzitutto a guadagnare i beni celesti (Mt 6, 25-34), unico e vero fine ultimo. San Giuseppe lo comprese. San Giuseppe è il modello degli umili che il cristianesimo solleva a grandi destini. San Giuseppe è la prova che per essere buoni e autentici seguaci di Cristo non occorrono “grandi cose”, ma si richiedono solo virtù comuni, umane, semplici, ma vere e autentiche.
Annalisa Sanna
Annalisa Sanna
2025-07-28 21:12:02
Numero di risposte : 13
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Non c’è dubbio che, quando Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore, nel 1955, lo fece con l’intenzione di dare al mondo del lavoro un protettore e un modello. In questo giorno, si ricorda l’ambiente in cui visse e lavorò il padre putativo di Gesù e si riscoprono la Sacra Famiglia e la vita quotidiana del Figlio di Dio a Nazareth. Celebrare la festa di San Giuseppe lavoratore significa anche sottolineare che Gesù ha lavorato e, per questo, ha conosciuto la condizione umana in tutto fuorché nel peccato. In effetti, nel Vangelo Gesù è chiamato “il figlio del carpentiere”. In questo giorno dedicato a San Giuseppe, pertanto, si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e completa realizzazione nel partecipare al creato, rendendo un servizio alla comunità, collaborando all’opera del Creatore e al piano di salvezza. La Chiesa è convinta che il lavoro costituisce una dimensione fondamentale dell'esistenza dell’uomo sulla terra. Per questo, la Chiesa chiede ai fedeli di riflettere sugli insegnamenti del Magistero sul tema del lavoro, soprattutto con le Encicliche Mater et Magistra di Giovanni XXIII, Populorum progressio di Paolo VI e Laborem exercens di Giovanni Paolo II. Così viene innanzitutto affermato che il lavoro dà all’uomo la possibilità di partecipare all’opera creatrice di Dio e di portarla a compimento. San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro.
Tommaso Testa
Tommaso Testa
2025-07-28 20:24:52
Numero di risposte : 17
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È una opportunità che ci è data per rileggere il mondo del lavoro alla luce della fede e approfondire la figura di San Giuseppe, patrono dei lavoratori. San Giuseppe incarna tutto questo. Egli rappresenta la dignità del lavoro umano che è un dovere oltre che un diritto e può portare la persona ad esercitare il suo dominio sul Creato, a prolungare l’opera del Creatore, a offrire il suo servizio alla comunità e contribuire al piano della salvezza. Giuseppe ama il suo lavoro e lo insegna a Gesù. Non si lamenta della fatica, la eleva con la sua fede, non ambisce alla ricchezza e non invidia i ricchi. Per Giuseppe, il lavoro, è lo strumento di sostentamento per la sua famiglia. Stiamo vivendo l’anno dedicato a San Giuseppe, siamo davanti ad una grande opportunità: dare senso cristiano al nostro lavoro, alle nostre difficoltà e alle relazioni familiari e personali, oppure disperdere e ripiegarci a brontolare. Auguro a tutti di scegliere la via di San Giuseppe lavoratore.
Tosca Costantini
Tosca Costantini
2025-07-28 19:26:32
Numero di risposte : 13
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Fabbro, falegname, carpentiere. San Giuseppe era tutto questo – come insegnano i Vangeli – oltre a essere lo sposo di Maria e il padre terreno di Gesù. Con la sua vita di onesto lavoratore, San Giuseppe nobilita il lavoro manuale con il quale mantiene la sua Santa Famiglia e partecipa al progetto della salvezza. Il lavoro: partecipazione al disegno divino Come quei padri che insegnano il proprio lavoro ai figli, così fa anche Giuseppe con Gesù. Egli stesso, più volte, viene chiamato nei Vangeli “il figlio del carpentiere” oppure “del legnaiuolo”. Più di tutti, quindi, San Giuseppe rappresenta la dignità del lavoro umano che è dovere e perfezionamento dell’uomo che così esercita il suo dominio sul Creato, prolunga l’opera del Creatore, offre il suo servizio alla comunità e contribuisce al piano della salvezza. Giuseppe ama il suo lavoro. Non si lamenta mai della fatica, ma da uomo di fede la eleva a esercizio di virtù; sa essere sempre contento perché non ambisce alla ricchezza e non invidia i ricchi: per lui il lavoro non è un mezzo per soddisfare la propria cupidigia, ma solo strumento di sostentamento per la sua famiglia. Poi, come viene prescritto agli ebrei, il sabato osserva il riposo settimanale e prende parte alle celebrazioni. La festa di San Giuseppe Artigiano Fu istituita ufficialmente da Pio XII il Primo Maggio del 1955 per aiutare i lavoratori a non perdere il senso cristiano del lavoro così espresso.
Aldo Bianco
Aldo Bianco
2025-07-28 19:11:23
Numero di risposte : 15
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Oggi invece si ricorda san Giuseppe nella sua condizione di operaio, di carpentiere e, come tale, patrono dei lavoratori. E’ una festa istituita da Pio XII nel 1955 con l’intenzione di dare al mondo del lavoro, che viveva problematiche nuove e di grande peso su tutta la società, un protettore e un modello. Ricordare san Giuseppe carpentiere significa anche riportare alla memoria l’ambiente in cui Cristo è nato ed è cresciuto come uomo, l’ambiente in cui ha vissuto quasi tutta la sua vita. Significa dunque ricordare che anche il Signore Gesù ha lavorato con mani di uomo, e di tutto l’uomo e di ogni uomo è modello e salvatore.
Rodolfo Villa
Rodolfo Villa
2025-07-28 17:16:13
Numero di risposte : 11
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San Giuseppe era un falegname di Nazareth, sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. Secondo la tradizione cristiana, Giuseppe accettò con fede il compito di crescere e proteggere Gesù, garantendogli un’infanzia serena e insegnandogli il mestiere di falegname. Il suo lavoro simboleggia il valore della dignità professionale e della fatica quotidiana, rendendolo il santo patrono degli artigiani e dei lavoratori. San Giuseppe Artigiano incarna i valori della famiglia, del lavoro e della fede. La sua figura continua a essere fonte di ispirazione per milioni di fedeli in tutto il mondo, ricordando l’importanza della dedizione, dell’umiltà e della fiducia in Dio. San Giuseppe è il patrono di numerosi gruppi e categorie di persone, tra cui: Padri di famiglia, per il suo ruolo di padre amorevole e protettivo. Lavoratori e artigiani, per la sua dedizione al lavoro manuale. Falegnami, carpentieri e operai, che vedono in lui un esempio di laboriosità e giustizia. Oltre alla celebrazione del 19 marzo, Papa Pio XII istituì nel 1955 una seconda festa in onore di San Giuseppe: San Giuseppe Lavoratore, che si celebra il 1º maggio. Questa ricorrenza venne creata per sottolineare il valore cristiano del lavoro e offrire un’alternativa religiosa alla Festa dei Lavoratori, celebrata nello stesso giorno.