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Quali sono i funghi prataioli velenosi?

Vincenza Vitale
Vincenza Vitale
2025-08-29 21:36:21
Numero di risposte : 19
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Le colorazioni variano fra il rosa, il rosso e il viola, non devono assolutamente essere bianche perché potrebbe trattarsi di un Leucoagaricus leucothites o di una amanita, entrambi non commestibili. Non deve assolutamente essere presente la volva perché, in questo caso, si tratterebbe di una amanita. Esiste anche una varietà velenosa di prataiolo, l’Agaricus xanthoderma, facilmente riconoscibile perché una volta sezionato ha una colorazione gialla del piede. E’ possibile trovare anche alcune striature gialle sul gambo.
Assia Riva
Assia Riva
2025-08-22 18:31:17
Numero di risposte : 13
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È necessario però prestare attenzione a non confonderlo con il tossico Agaricus xanthodermus o, peggio ancora, con le amanite mortali di colore bianco. Amanita verna, Amanita virosa ed Amanita phalloides var. alba, tutte mortali, contengono sostanze estremamente tossiche anche a dosi minime: si distinguono principalmente per la presenza della volva assente nei funghi del genere Agaricus. Agaricus xanthodermus (velenoso), da cui si distingue in quanto di colore giallo/ giallo cromo alla base del gambo (sezionare dopo averlo estratto). Altri funghi tossici del genere Agaricus (stesso discorso). Le Lamelle non devono essere bianche, nel caso si può trattare di un Leucoagaricus leucothites (commestibilità non dimostrata) o di una amanita mortale.
Rosalino Bernardi
Rosalino Bernardi
2025-08-16 08:26:48
Numero di risposte : 26
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Il Prataiolo velenoso è indicato semplicemente come falso prataiolo o con il suo nome latino Agaricus xanthoderma. Il suo cappello misura tra 6 e 15 cm di diametro. È di colore bianco e talvolta presenta piccole macchie gialle con l’età. Il suo gambo è relativamente lungo e snello, misura tra 10 e 15 cm. È bulbosa alla base e di un bel colore bianco. Tuttavia, ingiallisce rapidamente quando viene toccato. Il suo odore è sgradevole e ricorda l’inchiostro o lo iodio. La sua reazione all’ossidazione porta al suo ingiallimento. Anche il suo nome latino è piuttosto evocativo di questa caratteristica: Xantho (giallo), Derma (pelle).
Bruna Milani
Bruna Milani
2025-08-12 15:26:01
Numero di risposte : 11
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Il rischio di mangiare specie velenose è dietro l'angolo, tant'è che alcuni giorni fa, nei boschi tra San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, un tecnico della prevenzione della Asl Fg, nonché micologo, mentre era impegnato nella ricerca di funghi primaverili della famiglia Morchellaceae, ha incrociato un cercatore occasionale di funghi al quale, durante l'informale chiacchierata, ha chiesto di mostrargli il raccolto. Ebbene, nella cesta erano presenti esemplari di morchella esculenta, cosiddette spugnole commestibili soltanto dopo prolungata cottura, l'Hypholoma Fasciculare o falso chiodino, che risulta tossico costante con sindrome gastrointestinale a breve latenza. La cosa che mi ha spaventato è stata la presenza di due esemplari giovani di amanita verna, detta tignosa di primavera e facente parte della cosiddetta triade della morte. Il raccoglitore li aveva scambiati per funghi prataioli ed era convinto che fossero commestibili. Quando mi sono qualificato come micologo, si è ricreduto. Praticamente è stata scongiurata un'intossicazione da fungo mortale.
Elda Valentini
Elda Valentini
2025-07-31 22:35:58
Numero di risposte : 18
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Il prataiolo velenoso, nome botanico Agaricus xanthoderma, è una specie abbastanza comune in Italia, soprattutto nelle zone erbose. Il suo nome deriva dal latino e dal greco. Agaricus significa campestre, xanthós sta per giallo e derma è la pelle. Il prataiolo velenoso può essere confuso con l’Agaricus arvensis; quest’ultimo però, anche se diventa leggermente giallo al tatto, ha un odore gradevole.