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Cosa si mangia il 24 dicembre in Sardegna?

Federica Verdi
Federica Verdi
2025-07-17 20:16:40
Numero di risposte : 14
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Il Natale in Gallura è una celebrazione che si intreccia con tradizioni culinarie antiche, tramandate di generazione in generazione. La cucina gallurese è ricca di piatti che raccontano la storia di una terra rurale e marinara, dove la tavola diventa il centro della convivialità. I piatti natalizi, spesso preparati con ingredienti locali e semplici, ma pieni di sapore, sono il riflesso di una cultura che celebra la famiglia e la condivisione. Il porcetto sardo, noto anche come porceddu, è un piatto tradizionale della Sardegna, particolarmente apprezzato durante le festività natalizie. Si tratta di un maialino da latte cotto lentamente, che risulta tenero e saporito. I papassini sardi sono dolcetti tipici della Sardegna, preparati soprattutto durante le festività anche in Gallura. Hanno una consistenza morbida e un sapore ricco, grazie all’uso di frutta secca e spezie. La zuppa gallurese è un piatto tradizionale della Sardegna, in particolare della regione della Gallura. Originariamente considerata una pietanza povera, oggi è apprezzata per il suo sapore ricco e la sua consistenza rustica. Si compone principalmente di pane raffermo, brodo di carne e formaggi locali.
Karim Rizzi
Karim Rizzi
2025-07-17 19:45:12
Numero di risposte : 24
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Non esiste un menù tipico delle feste di Natale sarde, poiché i piatti variano in base alla zona geografica. L’unico elemento immancabile in tutta l'isola è il porcetto, ossia il maialino da latte cotto allo spiedo per diverse ore e servito su un letto di rami di mirto. A questa prelibatezza si aggiunge spesso l’agnello, solitamente cucinato in umido con le olive verdi raccolte in autunno e messe a insaporire in grosse giare di vetro, in una soluzione di acqua, sale e finocchietto selvatico. Tra gli antipasti abbondano salumi e affettati vari, come la salsiccia di maiale, la coppa e i prosciutti speziati, spesso insaporiti con semi di finocchietto essiccati. I culurgiones, tipici ravioli con ripieno di patate e foglie di menta, sono conditi con un sugo denso e aromatico cotto per ore, spesso insaporito con basilico fresco o carne di maiale, e rappresentano quasi sempre il piatto principale della cena della Vigilia di Natale o del pranzo del 25 dicembre. Li Chiusoni, gnocchetti di semola di grano duro fatti a mano e conditi con sugo e abbondante pecorino grattugiato. Preparati a partire dalla festa di Ognissanti e dei Morti e poi ritrovati anche sulle tavole di Natale, i pabassinas sono dolci di pasta frolla con uvetta, mandorle, noci, scorza di limone grattugiata e miele, decorati con una glassa e confettini colorati. Ad accompagnare queste pietanze è il vino Cannonau, mentre a conclusione dei pasti si serve il liquore di mirto, talvolta prodotto anche con le foglie della pianta oltre che con le bacche.
Giuliana Giuliani
Giuliana Giuliani
2025-07-17 18:19:54
Numero di risposte : 16
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A tavola, in base alla zona dell’isola, si ritrovano un po’ tutti i sapori tipici: culurgiones, malloreddus, agnello, porceddu sardo preparati secondo la tradizione, sono i protagonisti del menù ispirato dai prodotti della terra, ma in alcune zone si prediligono piatti a base di pesce ed astice. Per i dolci ci sarebbe tutto un lungo elenco di preparazioni, ma quelli che rappresentano maggiormente sull’isola sono senza dubbio: il torrone bianco, soprattutto ad Alghero, i dolci a base di mosto cotto e frutta secca, in particolare il ricchissimo pane alla saba e i mostaccioli. Quelli più famosi sono i mostaccioli di Oristano che vengono fatti lievitare per settimane. Il risultato sono dei dolci leggerissimi e senza grassi.
Giobbe Vitali
Giobbe Vitali
2025-07-17 18:07:59
Numero di risposte : 22
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In Sardegna il Natale significa anche le grandi tavole imbandite per i pranzi e le cene con amici, parenti e con le persone più care della nostra vita. L'antipasto in Sardegna anche a Natale ha una sua fortissima tradizione legata ai taglieri di salumi e formaggi. E Sassari, magari con l'aggiunta di olive in salamoia e verdure in sottolio non fa eccezione. A livello di pesce è tipico in diverse famiglie il baccalà fritto come antipasto dal sapore forte e tradizionale. Mentre è abitudine più recente l'antipasto con crudo di mare e ostriche. Non è tipicamente sarda, ma la lasagna non manca in tantissime famiglie sassaresi per Natale. Più tipica invece la linguina con cozze, o vongole, e bottarga, sempre amata da chi preferisce una cena o un pranzo natalizio a base di pesce. Di terra sempre attuali anche sotto l'Albero i classici ravioli o gnocchetti con il sugo di salsiccia. Anche con i secondi, sia di carne che di pesce, molto dipende dalle tradizioni familiari tramandate di generazione in generazione. Guardando a dei piatti davvero tipici in tante famiglie sassaresi non mancheranno tra il 24 e il 26 dicembre i piedini d'agnello, in verde o al sugo, la coratella arrosto o in tegame con le olive e la cordula con i piselli. La tradizione sarda si vede anche sulle tavoli sassaresi con maialino al forno con patate o agnello, con olive o carciofi, che sono un classico che non tramonta mai.
Ortensia Morelli
Ortensia Morelli
2025-07-17 16:32:20
Numero di risposte : 26
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Il menu delle Festività prevede le ricette tipiche regionali dai primi piatti, ai secondi fino ai dolci, immancabili e perfetti per rendere l’atmosfera ancora più golosa. I primi piatti della tavola delle feste in Sardegna sono unici e introvabili in qualsiasi altre parte d’Italia. Un grande classico sono i culurgiones, ravioli di pasta fatta in casa dalla caratteristica forma a mezzaluna, chiusi con maestria pizzicandoli con le dita per farli assomigliare a una spiga, un’arte che si tramanda di madre in figlia. Simbolo di affetto e rispetto, a seconda della zona vengono farciti con un condimento differente: patate, cipolle, pecorino oppure uova, zafferano, ricotta fresca di capra o pecora, o ancora, bietole, spinaci e pecorino sardo. Il condimento prevede sugo di pomodoro e una spolverata di formaggio stagionato grattugiato. Non mancano poi i gnocchetti di semola con il sugo d’agnello, piatto forte della tradizione pastorale locale, gli spaghetti con verdura e pesce, e la fregula, pasta di semola a grano duro prodotta sull’isola che si presenta sotto forma di palline di varie dimensioni e che, di solito, si accompagna con sughi a base di frutti di mare. Fiore all’occhiello anche il brodo d’agnello, servito ben caldo e arricchito con sedano, patate, carote, e da una fetta di formaggio fresco. In Gallura e Barbagia arrivano in tavola anche le lasagne di pane carasau: si immergono grandi sfoglie di pane nel brodo d’agnello e poi si sistemano in una pirofila unta d’olio e si condiscono, a strati, con pecorino e ragù. La cucina tradizionale pastorale porta in tavola le carni della Sardegna: punta di diamante è l’agnello arrosto allo spiedo le cui operazioni di cottura cominciano almeno due ore prima del pranzo. Poco prima di iniziare, il capofamiglia prepara “sa cordula“: infilza nello spiedo fegato, cuore e polmoni dell’agnello, che vanno cotti lentamente. Al termine, attorciglia l’intestino dell’agnello allo spiedo e si procede con la cottura fino a che non assume una consistenza croccante e un colore dorato. Immannobili poi il capretto al forno, il classico porceddu (porcellino arrosto), grigliate di pesce con spiedini di verdure e gamberoni, seppie e cozze, le anguille alla brace, i crostacei lessati. I dolci giungono a fine pasto e rappresentano tutta la tradizione e il sapore del periodo più magico dell’anno. Dolce natalizio per eccellenza sono i pabassinas, grossi biscotti con impasto di pasta frolla, mandorle, noci, uva passa, scorza di limone grattugiata e miele. Alcune varianti prevedono di aggiungere cannella oppure vaniglia. Altri dolci tipici sono il Pan’è Saba a base di farina, liquore saba, noci, pinoli, uva passa, cannella e mandorle, le torte casalinghe, gli amaretti, i bianchiunus (meringhe con mandorle tostate) e, per Capodanno, il Cabude, pane dolce con uva passa. Si parte con l’Aperitivo e Cena della Vigilia il 24 dicembre: dalle 12 alle 16 sarà il momento dell’Aperitivo in Corte con musica e light lunch mentre, dalle ore 20, l’Osteria del Forte delizierà con la Cena della Vigilia firmata dallo Chef Cocco.
Ivonne Fabbri
Ivonne Fabbri
2025-07-17 16:07:01
Numero di risposte : 29
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La tradizione in tavola per la vigilia di natale in particolare a Cagliari. Il menù della vigilia è legato alla geografia dei luoghi in cui si festeggia. Dove prevale una cultura marinara, il menù è a base di pesce, con insalata di polpo, burrida o pesce a “scabecciu”. Nei paesi dell’interno predominano le carni di agnello, capretto e maiale, cucinato arrosto o in umido. A Cagliari, non possono mancare is malloreddus, is culurgiones, e i ravioli di ricotta. Come secondi piatti, l’agnello allo spiedo. Imman cabile su porceddu, maialino cucinato rigorosamente allo spiedo sulla brace, con una cottura lenta che gli conferisce un sapore di affumicato con l’aggiunta finale delle foglie di mirto. Accompagnano il pasto le verdure di stagione: sedano, finocchio e ravanelli. Il vino di accompagnamento non può che essere un “rosso” come il Cannonau. Si chiude con panettone, pandoro e i dolci tipici sardi a base di pasta di mandorle, uva passa, noci, cannella e miele. Le seadas, is pabassinas, gli amaretti, il pane sapa e il torrone alle mandorle. Dolci da degustare accompagnati da un buon liquore di mirto o un vermentino.