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Qual è l'affettato meno cancerogeno?

Ileana Martino
Ileana Martino
2025-08-10 06:26:27
Numero di risposte : 17
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Le carni processate sono quelle carni che sono state sottoposte a un processo di trasformazione industriale finalizzato ad alterare proprietà organolettiche come gusto, colore e sapore oppure a prolungare la durata e conservazione della carne. Tra i processi di trasformazione della carne che la rendono carne processata troviamo alcuni dei procedimenti più comuni di lavorazione delle carni che sono alla base di prodotti con una lunghissima tradizione artigianale, come per esempio salumi, insaccati e affettati. I salumi e i prosciutti, anche sotto forma di affettati, sono esempi di carni processate. Tuttavia, è importante notare che anche salumi come prosciutto crudo, prosciutto cotto, speck e bresaola sono carni processate, ma si tratta di autentiche eccellenze gastronomiche made in Italy, spesso riconosciute e garantite dai marchi DOP e IGP, che non costituiscono un rischio per la salute se consumate in dosi e con frequenze corrette. Anzi, sono alimenti raccomandati dai nutrizionisti all’interno di un regime alimentare sano e bilanciato come quello della dieta mediterranea.
Ursula De luca
Ursula De luca
2025-08-10 06:21:06
Numero di risposte : 20
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Dall’analisi combinata di vari studi si è visto che c‘è circa il 17 per cento di incremento del cancro del colon-retto per chi mangia 50 grammi al giorno di carne lavorata. L’aumento del rischio c‘è anche per la carne rossa ed è di 1.17 per 100 grammi, ma in questo caso la prova che ci sia un nesso di causa-effetto non è altrettanto forte. Secondo alcune ricerche, 34 mila decessi l’anno nel mondo sarebbero dovuti a un’alimentazione ricca di salumi, contro un milione di morti per il fumo, 600 mila per l’alcool e oltre 200 mila per l’inquinamento dell’aria. Le carni lavorate sono state classificate come cancerogene come altre sostanze ben note, incluse il fumo di sigaretta, l’amianto, l’inquinamento atmosferico, ma è importante riconoscere che queste classificazioni dipendono dalla solidità della prova scientifica della cancerogenità e non dal livello di rischio. Quindi anche se sono tutti nella stessa categoria, il livello di rischio per il fumo di tabacco è molto maggiore di quello legato al mangiare carne. Dieci volte maggiore, ad esempio, del rischio delle carni lavorate.
Amerigo Verdi
Amerigo Verdi
2025-08-10 04:03:50
Numero di risposte : 21
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Io consiglio di scegliere quelli che hanno l'etichetta migliore ovvero i più genuini. Eviterei quindi di acquistare insaccati che non hanno indicazioni soprattutto se parliamo di quelli stagionati. In secondo luogo scegliamo sempre insaccati che non abbiano additivi, quindi di qualità che di solito hanno anche un contenuto di grassi ridotto, inferiore del 30%. Consiglio anche di controllare le indicazioni sul tipo di carne impiegata - se è italiana, se proviene da un allevamento e da una filiera certificata -, la tabella nutrizionale e il basso contenuto di sale, composto chimico che secondo l'OMS non dovrebbe essere maggiore di 5 grammi al giorno. Le proteine dei salumi sono altamente digeribili, un grande vantaggio per gli atleti. In fase di maturazione abbiamo una sorta di pre-digestione a opera soprattutto dei microrganismi che frammentano le lunghe catene proteiche. Per questo motivo io li consiglio agli sportivi piuttosto che ai non atleti. Inoltre grazie ai processi di stagionatura il contenuto proteico degli insaccati supera quello della carne. Inoltre se l'insaccato è di buona qualità ha un contenuto di acqua bassissimo, minore del 5% e quindi sarà anche più povero di grassi.