Il tartufo nero va cotto?

Francesca Parisi
2025-08-14 00:29:30
Numero di risposte
: 19
Il tartufo nero pregiato si può usare sia cotto che crudo. Sopporta infatti lo sbalzo termico, purché non sia eccessivo. Mai friggerlo nell’olio bollente ad esempio. Se bruciato, il tartufo tira fuori l’amaro, cosa che accade anche quando la qualità non è delle migliori, perché il prodotto non è giunto a maturazione.
Il tartufo va lamellato o grattugiato davanti al cliente, anche per una questione di trasparenza. Nel caso del Vespasia, il tartufo viene grattugiato secondo la tradizione umbra, lamellato solo in qualche caso e mai nel caso del tartufo scorzone, che avendo una parte esterna resistente, si presta meglio alla grattugia.
Quando è troppo può risultare anche stucchevole.
Le quantità sono variabili e dipendono dalla tipologia dei piatti. Ma si assestano sui sei/sette grammi di tartufo per pietanza.
Il mix tra tartufo nero e ingredienti si apre a moltissime opportunità.

Tiziana Rizzi
2025-08-14 00:11:53
Numero di risposte
: 14
Il tartufo nero, meno delicato del bianco, regge meglio il calore, ma non così tanto, quindi:
Evita di soffriggerlo o rosolarlo.
Aggiungilo sempre a fine cottura.
Il tartufo nero risulta molto buono nei ripieni e nei paté, ed è ideale nella mantecatura finale dei primi piatti, cui dona quel tocco in più che nessun altro condimento è in grado di dare.
Non dimenticare mai di guarnire i piatti finiti con delle scaglie di tartufo crudo, perché il nero, come il bianco, da il meglio di sé al naturale!

Elena Caruso
2025-08-13 22:35:29
Numero di risposte
: 24
Il tartufo nero, a differenza di quello bianco, si può scottare leggermente.
Esso, infatti, tollera meglio le temperature elevate.
Va detto, tuttavia, che è è sempre preferibile aggiungerlo alla fine sul piatto.
Il tartufo nero, infatti, pur reggendo le temperature, non dovrebbe essere mai rosolato o soffritto.
Il prodotto risulta molto buono nei ripieni e nei purè o come mantecatura finale, scottandolo per circa 30 secondi a fine cottura.
Non dimentichiamoci mai che il tartufo sprigiona il suo aroma in modo perfetto solo se consumato al naturale.

Antonietta Rizzi
2025-08-13 21:53:04
Numero di risposte
: 16
Il tartufo, tanto amato e rinomato dagli italiani è un fungo ipogeo. Esistono molte specie di tartufo, che possono variare in base alla zona in cui crescono, alla tipologia del terreno e delle piante con cui entrano in simbiosi. Il pregiatissimo tartufo bianco si consuma solo ed esclusivamente crudo, il nero può anche essere leggerissimamente cotto. Il tartufo nero, invece, può affrontare la cottura, purché sia brevissima e non violenta. Ne è testimonianza la quantità di ricette in cui il tartufo nero è presente nei ripieni o nei condimenti di tanti primi piatti, in sformati e paté. Il tartufo nero è ottimo consumato crudo, magari grattugiato sulle pietanze in cui è già presente cotto, per dare più carattere al piatto, perché anche il nero dà comunque il meglio di sé crudo.