Qual è la maschera tipica dell'Umbria?
Stefano Cattaneo
2025-09-12 21:24:05
Numero di risposte
: 33
La maschera umbra più famosa è senza dubbio il Bartoccio che arriva direttamente da Pian del Tevere.
Con la sua giacca verde, il gilet rosso porpora e i pantaloni di velluto scuro sfila durante il Carnevale su di un carro trainato da buoi per il centro di Perugia con la moglie Rosa.
Rappresenta, come tutti i personaggi carnevaleschi, vizi e virtù dell’uomo: è rozzo, sveglio, divertente e saggio.
La sua figura, forse popolare o forse inventata dagli scrittori e dai poeti cittadini, risale alla Commedia dell’Arte e se ne trovano tracce già dal ‘600 nella tradizione letteraria locale.
Durante il Risorgimento è diventato un simbolo della città, incarnando alla perfezione lo spirito perugino che si ribellava al papato.
Le maschere di Avigliano Umbro sono Nasotorto, Nasoacciaccato, Chicchirichella e Rosalinda che nascono ad Avigliano Umbro.
Marino Negri
2025-09-08 06:45:19
Numero di risposte
: 20
Le 4 Maschere Umbre hanno relazioni con tanti comuni limitrofi, trovano elementi di comunione nella genealogia, nel dialetto e nei modi di dire, nella gastronomia e nelle produzioni locali, così da rappresentare un vasta parte della Regione Umbria quali testimonial in Italia e nel mondo.
Rosalinda, Nasotorto, Nasoacciaccato e Chicchirichella sono state riscoperte da Oliviero Piacenti e Paola Contili da un’antica filastrocca tramandata oralmente, ufficialmente adottate dal Consiglio comunale di Avigliano Umbro nel 2015.
Il Trionfo del Carnevale è l’unica manifestazione presente nella nostra regione per la Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte, Avigliano Umbro testimonial dell’Umbria nel mondo.
Le maschere umbre della commedia dell’arte sono Rosalinda, Nasotorto, Nasoacciaccato e Chicchirichella.
Piccarda Testa
2025-09-02 21:46:31
Numero di risposte
: 15
La maschera tipica dell'Umbria è Chicchirichella, una maschera umbra della commedia dell’arte nata nel rione Castelluzzo in Avigliano Umbro.
Porta sempre a tracolla sulle spalle il suo strumento, il liuto, dal quale mai si separa.
Il suo abito è fatto della stoffa a rigoni, fodera dei materassi contadini umbri.
I colori del costume di Chicchirichella sono l’arancio e l’avorio.
La giacca e le braghe fin sotto al ginocchio con risvolto, sono fatte col tessuto della fodera che si usava per i vecchi materassi contadini ripieni di erbe, tessuto a rigoni color avorio alternati con altri dal ruggine al marrone.
Maschera in cuoio di colore marrone scuro, dal naso zannesco lungo e appuntito.
Lo stile ricalca il periodo fine XVll secolo.
Un abito sobrio e al contempo stravagante, che rispecchia il suo status sociale di artista.
Vinicio Martino
2025-08-27 16:15:04
Numero di risposte
: 14
La maschera più famosa del territorio umbro ha il nome di Bartoccio.
Comparsa per la prima volta in un testo del 1521, è un’icona della città di Perugia e rappresenta il classico villano burlesco, benestante ma rozzo, molto conviviale e con uno spiccato accento dialettale.
Vestito con un gilet porpora sotto ad una giacca verde, pantaloni di velluto neri o marroni, scarpe eleganti e cappello, si contraddistingue per le sue bartocciate: satire irriverenti contro tutto ciò che non funziona nella città.
Ogni anno a Carnevale entra trionfalmente a Perugia, da Porta San Pietro, insieme a sua moglie Rosa, a bordo di un carro addobbato trainato da buoi e sfila lungo Corso Vannucci: suona, balla e canta osservando quello che accade nel mondo cittadino e gettando in mezzo alla folla fogli con le sue graffianti lamentele.
Pasquale Longo
2025-08-17 21:07:28
Numero di risposte
: 12
Il Bartoccio è la maschera tipica del carnevale locale: è il contadino dalla zona del Pian del Tevere perugino, rozzo, ma sagace, gioviale e saggio, che a partire già dal 1600 compare nella tradizione letteraria locale.
È con il Risorgimento che la maschera riacquista vigore, a tal punto da diventare vero e proprio emblema della città.
Francesca Pellegrino
2025-08-13 07:15:39
Numero di risposte
: 25
La più famosa maschera perugina, il Bartoccio, è infatti comparsa in un testo per la prima volta esattamente nel 1521 e quindi ha compiuto ormai i suoi primi 500 anni.
Un gilet rosso porpora sotto una giacca verde e cappello en pendant, calzoni di velluto neri o marroni, scarpe eleganti e un nasone importante, segno di una grande personalità.
Intelligente, saggio, coraggioso e un po’ brontolone, sempre pronto a dire una delle sue bartocciate.
Questa maschera rappresenta il classico villano burlesco, benestante ma rozzo, molto conviviale e con uno spiccato accento dialettale.
Appartenente alla Commedia seicentesca dell’Arte, proviene dal mondo rurale, nello specifico dal Pian del Tevere, ossia dal territorio compreso tra San Martino in Campo e Torgiano, un’area molto fertile già nel ‘600.
Ogni anno a Carnevale entra trionfalmente a Perugia da Porta San Pietro, insieme a sua moglie Rosa, a bordo di un carro addobbato trainato da buoi che sfila lungo Corso Vannucci;
sul carro suona, balla e canta osservando quello che accade nel mondo cittadino e gettando in mezzo alla folla fogli con le sue bartocciate, satire e attacchi politici su tasse, governo, debiti, soprusi dei potenti, vizi di società e politica.
Dario Lombardi
2025-07-30 16:25:29
Numero di risposte
: 24
Le maschere del carnevale qui nella regione hanno origini molto antiche, che risalgono al lontano 500. Tra le maschere più famose spicca sicuramente il Bartoccio, che fece la sua comaparsa per la prima volta in un testo esattamente nel lontano 1521, quindi ecco spiegata la sua importanza storica e perché viene considerata una delle maschere più famose del carnevale umbro.
Chi è Bartoccio: Impossibile per chi è del posto, non riconoscerlo semplicemente dal suo vestiario.
Come da tradizione la maschera si presenta sempre vestita di tutto punto, con un gliet rosso porpora sotto una giacca verde e cappello, calzoni di velluto neri, scarpe eleganti e un nasone importante.
Il suo carattere: La maschera rappresenta il classico villano burlesco, benestante ma rozzo, molto conviviale e proviene dal mondo rurale.
Ogni anno a carnevale entra portato in trionfo da porta San Pietro, insieme a sua moglie Rosa, canta balla e anima la festa che lo vede protagonista.
Il suo tratto distintivo è sicuramente il suo inseparabile bastone con il quale porta a spasso il suo fagotto, a testimonianza della sua voglia di libertà.
Rosalinda così bella che anche voi incontrandola per strada, potreste innamorarvi perdutamente di lei.
Scaltra, libera e sensibile eternamente indecisa tra i due pretendenti.
Nasotorto: Quando c’è lui di mezzo state pur certi che centrano anche i soldi, parente alla lontana di Chicchirichella, amministra così bene i suoi denari da portarli sempre con sé dentro una borsetta.
Leggi anche
- Quali sono i nomi della pasta tipica umbra?
- Perché l'Umbria è conosciuta come il "polmone verde d'Italia"?
- Qual è la leggenda più famosa dell'Umbria?
- Qual è una festa tipica umbra?
- Quali sono i cibi tradizionali dell'Umbria?
- Cosa sono i ceri di Gubbio?
- Cosa sono le feste popolari?
- Qual è un piatto tipico di Terni?