Qual è una festa tipica umbra?
Jole Coppola
2025-07-17 22:36:49
Numero di risposte
: 26
La festa dei Ceri a Gubbio è una delle tradizioni più antiche e importanti dell'Umbria. Si celebra da oltre otto secoli, si svolge alla vigilia della morte di sant'Ubaldo, cittadino vescovo e patrono di Gubbio, avvenuta il 16 maggio 1160. Una festa con forte senso identitario, i turisti non possono partecipare a questa festa, infatti, come da tradizione vi può partecipare solo la popolazione della bellissima città umbra. La sua spettacolarità e la sua carica mistica, infiammano da secoli l'animo degli Eugubini e delle migliaia di spettatori che tutti gli anni, provenienti da ogni parte del mondo, giungono a Gubbio per partecipare alla Festa, ammirando i monumentali Ceri.
La denominazione della Quintana deriva dal nome di una via dell'accampamento romano nella quale aveva luogo l'addestramento dei soldati che, armati di lancia, si lanciavano contro un fantoccio cercando di infilare l'anello sospeso ad una mano dello stesso.
Le prime notizie della Corsa all’anello di Narni risalgono al XIII secolo, il consolidarsi di questa tradizione cavalleresca, risale al periodo di massimo splendore della città che si colloca intorno al XIV secolo.
Il Corpus Domini di Orvieto è una manifestazione di grande importanza religiosa e storica che si svolge annualmente. Le celebrazioni iniziano con il suggestivo Corteo delle Dame, un'antica tradizione che riunisce eleganti sfilate di donne vestite con abiti d'epoca.
La strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio tappeto di fiori grazie alle spettacolari Infiorate del Corpus Domini, una tradizione artistica che vede la realizzazione di intricate composizioni floreali sul selciato.
Durante il Corteo Storico, si rievoca il Miracolo Eucaristico di Bolsena, un evento miracoloso legato alla trasformazione dell'ostia consacrata in carne e sangue.
Foligno e la sua Quintana è sicuramente una tradizione storica che vale senza dubbio la pena vivere più da vicino.
La festa dei Ceri a Gubbio ha una forte tradizione.
Ida Ferretti
2025-07-08 20:27:36
Numero di risposte
: 19
Nel mese di maggio a Fratta Todina si svolge la FIERA DI SAN MICHELE ARCANGELO.
San Michele Arcangelo è il patrono di Fratta todina, e la festa ha origine nel 1600.
Dal 2000 è stata ideata la fiera che accompagna i festeggiamenti per il patrono, per valorizzare e pubblicizzare l’artigianato locale e i prodotti enogastronomici tipici del paese e della zona circostante.
La fiera si svolge tra le vie del centro storico dove potrete trovare oggetti unici fatti a mano da abili artigiani e gustare le delizie della cucina umbra.
Tra luglio e agosto, FRATTA TODINA IN FESTA vi conquisterà con i sapori e le tradizioni umbre.
Tra le mura dell’antico castello e per la via principale del paese, potrete gustare ottime pietanze preparate rigorosamente con ingredienti genuini e nel rispetto delle tradizioni locali.
Inoltre giochi popolari, musica e balli prolungheranno la festa fino a tarda notte.
Furio Villa
2025-07-08 20:14:02
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: 22
Nelle domeniche di carnevale, in campagna, gruppi di giovani ed anziani si mascheravano ed andavano di casa in casa.
Suonavano l’organetto, il cembalo e ballavano il saltarello sull’aia.
Le massaie come compenso offrivano uova, lardo, salsicce che uno della comitiva infilzava sullo spiedo.
Alla fine si offriva loro un bicchiere di vino che spesso veniva accompagnato da un brindisi.
Il Lunedì dell’angelo era il giorno tradizionale per “prendere Pasqua”.
Si andava al Santuario di santa maria degli Angeli o in qualche convento di frati.
Al ritorno, in campagna, si giocava a bocce e si assaggiava insieme la “Vernaccia”.
Nel territorio di Torgiano è ancora attuale l’usanza dei “fuochi”.
La notte della vigilia di San Giorgio venivano e vengono ancora accesi fuochi propiziatori in mezzo alle vigne.
Agli inizi di novembre si teneva, e si ripete tutt’ora, a Spello la “Fiera de le Fantèlle”.
Era nota per il bestiame e la merce di ogni genere.
Caratteristica era la presenza di donne di campagna che portavano a vendere l’uva secca in una canestra di vimini.
Secondo la tradizione popolare l’origine ed il nome di questa fiera deriva dal fatto che tre ragazze da marito avevano stabilito un giorno per portare al mercato i prodotti di campagna.
Il ricavato doveva servire per acquistare il corredo.
Secondo alcuni la spiegazione del nome è nell’usanza che le ragazze, soprattutto di campagna, partecipavano numerose alla fiera per farsi conoscere da eventuali pretendenti.
Luce Sanna
2025-07-08 19:10:48
Numero di risposte
: 16
A Grello, frazione di Gualdo Tadino, posta sul Subasio, il 23 e il 24 di giugno, si ricordano le antiche tradizioni giovannee con una festa popolare di sapore medievale.
Intanto si rievoca il medioevo con suggestivi cortei in costume, come a rammentare che tali tradizioni ebbero un grande impulso in questo periodo.
Ci si rifà al 1200.
Ma il piatto forte è la corsa delle “Jncije” (ceri accesi).
Una gara tra terzieri, quello di San Giovanni (Patrono di Grello), Sant’Angelo e San Donato, in cui viene suddiviso il paese per l’occasione.
La notte del 23, si approntano le tregge con le balle di paglia.
Queste, una volta accese con delle grosse torce, vengono trainate di corsa dagli appartenenti ai rispettivi terzieri in un suggestivo giro attorno all’antico castello.
Karim Pellegrini
2025-07-08 18:55:22
Numero di risposte
: 16
La Festa dei Ceri di Gubbio è una data segnata di rosso sul calendario di ogni eugubino.
È il giorno de la Festa dei Ceri di Gubbio.
Le origini di questa Festa affondano le radici nei secoli.
Alcuni studiosi la fanno risalire alle cerimonie pagane in onore della dea Cerere.
Altri ancora ipotizzano il 1154, festeggiamenti dopo la vittoria di Gubbio contro 11 città alleate.
Ma l’ipotesi più verosimile, nonché la prediletta dagli eugubini stessi, è riconducibile alla figura di Ubaldo Badassini, Vescovo di Gubbio nel XII secolo ed oggi Santo Patrono della città, Sant’Ubaldo.
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