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Qual è il dolce tipico della Sardegna?

Antonia Barone
Antonia Barone
2025-08-02 12:46:05
Numero di risposte : 12
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L’arte culinaria della Sardegna offre una vasta varietà di ricette e preparazioni anche nel campo dei dolci. Tra i dolci tipici ci sono il torrone, il Flan di latte e i biscotti tipo savoiardi in versione sarda chiamati Pistoccus. Ma uno degli ingredienti più utilizzati per la realizzazione dei dolci sardi sono certamente le mandorle. Tra i dolci che utilizzano questo tipo di frutta secca ricordiamo l’Aranzada – preparato con scorze d’arancio candite nel miele e mandorle tostate – il Gatò de mendula – un croccante di mandorle tostate aromatizzato con arancia. Un altro dolce tipico della pasticceria sarda sono le Pardulas. Si tratta di dolcetti soffici dalla forma a cupola con un ripieno a base di ricotta. Simili alle Pardulas sono le Casadinas, tortine di pasta ripiene di formaggio fresco aromatizzato al limone. Insomma, qualsiasi ricetta dolce sceglierete sarà un trionfo di aromi e di dolcezza!
Veronica De rosa
Veronica De rosa
2025-08-02 11:36:47
Numero di risposte : 22
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Le Seadas dolce tipico sardo è una ricetta tradizionale dalle antiche origini contadine. Due sfoglie di pasta, che racchiudono un soffice e irresistibile ripieno al formaggio di pecora fresco, aromatizzato con scorza di limone. Questo dolce viene fritto e poi cosparso con miele di corbezzolo o castagno. I quali hanno un gusto lievemente amarognolo e ricco d’intensi aromi che rendono le seadas uniche e profumate. Un connubio eccezionale tra dolce e salato. Le seadas sono una specialità sarda e prendono di volta in volta, un nome diverso con il dialetto locale. Un tempo questa ricetta era vista come piatto unico, veniva preparato per le festività natalizie e pasquali, infatti i pastori in quel periodo erano soliti preparare il formaggio fresco.
Ivonne D'angelo
Ivonne D'angelo
2025-08-02 10:50:20
Numero di risposte : 16
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Tra tutte le regioni italiane, la Sardegna è probabilmente tra quelle a poter vantare una tradizione dolciaria tra le più antiche e variegate. Una terra ricca di storia e cultura che traccia e porta nei suoi piatti e nei suoi dolci secoli di contaminazioni, incontri e generazioni differenti che, nel tempo, hanno creato il patrimonio gastronomico che possiamo apprezzare oggi. Alcuni esempi? Iniziamo dai famosi seadas, conosciuti anche come sebadas: tipici della zona dell' Ogliastra settentrionale e diffusi in tutta l'isola, questi dolcetti vengono realizzati con una sfoglia a base di farina di semola, strutto e acqua, farciti poi con del miele e serviti ancora bollenti, ricoperti di miele, una ricetta goduriosa che non può mancare nei giorni di festa sardi e che possiamo preparare facilmente anche nelle nostre cucine. Da Cagliari a Nuoro, non è Pasqua senza le pardulas, croccanti cestini di pasta aromatizzati al limone, ripieni di ricotta cremosa e decorati con confettini colorati: semplici e scenografiche, le formaggelle fanno rima con genuinità e gusto. Tramandata di generazione in generazione, la ricetta delle ciambelline sarde, fragranti biscotti di pasta frolla ripieni di profumata marmellata, un dolce della cucina povera che non smette di stupire e conquistare ogni palato. Regione che vai, dolce fritto che trovi e il "continente" sardo non poteva certo non essere all'altezza della sfida: farina di semola, acquavite e buccia di arancia grattugiata, qualche minuto nell'olio bollente e via con le zippaus, le zeppole tipiche dei giorni di Carnevale, soffici e incredibilmente profumate.
Eufemia Coppola
Eufemia Coppola
2025-08-02 09:27:51
Numero di risposte : 15
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Le seadas sono uno dei dolci tipici della Sardegna, un simbolo della gastronomia regionale. Sono preparate con un impasto di semola e un ripieno di pecorino fresco, sciolto e formato apposta per l'utilizzo, e si completano con il miele, solitamente di corbezzolo, un'altra delle tipicità dell'isola. Nel Campidano, a differenza che nel Nuorese, il ripieno si prepara con una caciotta vaccina, che viene poi profumata con scorza di limone grattugiata. Le seadas sono nate dalla civiltà pastorale sarda non tanto come dolce, quanto come un sostanzioso piatto unico, molto semplice, preparato con gli ingredienti a disposizione nelle dispense, lavorati con la maestria tipica delle massaie sarde, in grado di realizzare con la semola di grano duro autentici capolavori come anche il pane carasau. Il nome - che pare avere origine dal sardo su seu, grasso, cioè appunto lo strutto che si utilizza per la preparazione della pasta - nasce al singolare, seada o sebada. Con la notorietà acquisita da questo dolce, però, è subentrato l'uso di utilizzare questo nome sempre al plurale, quindi seadas.