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Perché si chiama zampone?

Hector Fontana
Hector Fontana
2025-07-22 03:12:29
Numero di risposte : 27
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L’idea di uno dei cuochi di Pico Della Mirandola fu quella di insaccarle nelle zampe dei maiali, creando così l’antenato dell’attuale zampone. È proprio nel XIX secolo che il nome del prodotto, fino a quel momento chiamato Zampetto, vira su Zampone, e forse a coniarlo è il ghiotto musicista Gioacchino Rossini in una lettera del 1838 a un salumiere modenese, in cui chiede sei cappelli da prete, quattro zamponi e quattro cotechini, il tutto della più delicata qualità. Custode di questa antica specialità gastronomica italiana, così come del suo prodotto gemello, il cotechino – che si differenzia dallo zampone solo per l’insacco, in budello naturale anziché nella pelle della zampa anteriore del maiale – è dal 2001 il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, che ha la missione di tutelarla e di promuoverne la conoscenza.
Piero Rossetti
Piero Rossetti
2025-07-22 00:35:00
Numero di risposte : 23
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La leggenda dello zampone è legato a un episodio storico molto importante - il famoso assedio della Mirandola, nel 1511: a opera del papa Giulio II. Durate l'assedio - che peraltro non dura neanche tanto, dura un mesetto - i mirandolesi non avevano il budello per fare il cotechino e quindi la carne di suino per fare quest'insaccato la mettono dentro uno zampone di maiale e in questo modo riescono a inventarsi questo nuovo prodotto. Ma no, non è vero - le origini dello zampone sono molto più recenti . E' un prodotto sostanzialmente industriale, prima non si riusciva a fare, anni '50 e '60. Non più di settantanni anni fa. Insomma, Giulio Secondo e Pico della Mirandola non c'erano già più da secoli.
Thea Conti
Thea Conti
2025-07-21 23:57:26
Numero di risposte : 20
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È proprio da questa lavorazione che deriva il suo nome. Invece di usare il budello, lo zampone è insaccato e cotto a vapore nella pelle della zampa anteriore del suino. La differenza è nella lavorazione. Ciò che li distingue, dunque, è l’involucro: la zampa di maiale, rigorosamente quella anteriore, per lo zampone e il budello, naturale o artificiale, per il cotechino.
Giuliano Fontana
Giuliano Fontana
2025-07-21 23:16:43
Numero di risposte : 24
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Il freddo avrebbe certo aiutato la conservazione, ma l’intuito di un cuoco mirandolese provvide a dare i natali allo zampone: macinare tutte quelle carni, speziarle e insaccarle nelle zampe anteriori dei maiali. Ed è in comunità che lo zampone dà il meglio di sé. Quando è morto, ogn'huomo corre a fargli honore, e chi gaffa una brasuola, chi leva via un zampetto, chi gratta una costa, chi busca una cotica, chi graffigna un persutto, chi becca su il fegato, chi leva il grugno, chi porta via il cervello, chi coglie il sangue e chi ripone la coda. In somma, ogn'uno s'ingegna per havere qualche cosa del suo, ogn'un lo lauda, ogn'un l'abbraccia, ogn'un lo sublima, e meritamente, perché tante e tali sono le sue qualità che bene se gli convengono tutti gli animaleschi honori e tutti i pregi.
Noemi Rossi
Noemi Rossi
2025-07-21 22:31:01
Numero di risposte : 16
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L’idea di uno dei cuochi di Pico della Mirandola fu quella di macellare i maiali, tritarne le carni e infilarle in involucri ricavati dalla pelle delle sue stesse zampe. Lo zampone è un impasto di carne magra macinata e condita con sale, pepe, cotenna tritata, grasso, spezie e aromi naturali. L’impasto viene poi insaccato in un involucro, ricavato dalla pelle dell’arto anteriore del suino, appositamente trattata.