Che tipo di formaggio è la robiola?
Umberto Benedetti
2025-09-06 20:15:21
Numero di risposte
: 27
La robiola è un formaggio italiano a pasta molle fresco originario della cittadina di Roccaverano, in provincia di Asti, in Piemonte.
La robiola in commercio può essere prodotta con latte vaccino, caprino ed ovino, anche misti in proporzione variabile.
La Robiola di Roccaverano è prodotta esclusivamente con latte caprino, con latte caprino e vaccino, con latte caprino e ovino, ma deve comunque essere sempre presente almeno il 50% di latte di capra.
La Robiola è un formaggio spalmabile molto versatile in cucina.
La robiola in commercio è di facile reperibilità tutto l’anno.
Ciro Mariani
2025-08-31 20:15:54
Numero di risposte
: 13
La Robiola è un formaggio fresco e morbido che incarna la tradizione casearia delle regioni piemontesi e lombarde.
La Robiola è un formaggio a pasta molle prodotto con latte vaccino, ovino, caprino o una miscela di questi.
Esistono diverse varietà di Robiola, ciascuna con le proprie peculiarità, ma tutte condividono una consistenza morbida e spalmabile e un sapore fresco e leggermente acidulo.
Elda Donati
2025-08-26 07:53:58
Numero di risposte
: 17
La Robiola è un formaggio preparato con latte ovino, vaccino o caprino, a seconda delle zone di produzione, che sono concentrate nell’Italia settentrionale. La pasta della robiola è morbida e quasi burrosa all’interno, così come all’esterno nelle forme non stagionate. La robiola fresca ha un sapore molto delicato, anche se leggermente acidulo, ma col progredire della stagionatura questo diventa sempre più deciso ed equilibrato. Il suo gusto tipico è dato dall’alimentazione che seguono gli animali prima della mungitura: i pascoli dove si nutrono sono caratterizzati da erbe aromatiche come il timo, che si ripercuotono nel gusto peculiare di questo formaggio. La Robiola di Roccaverano D.O.P. ha ottenuto la certificazione perché viene prodotta esclusivamente con il latte ovino, caprino e vaccino dell’area di produzione. Il suo gusto varia dal prodotto fresco a quello stagionato: la robiola fresca D.O.P. ha un gusto fresco e leggermente acidulo, mentre quella stagionata diventa addirittura piccante, e molto saporita nel sottocrosta. La Robiola può essere consumata al naturale, come contorno a insalate o servita su fette di pane di giornata, data la sua consistenza extramorbida, che le permette di essere stesa come un formaggio spalmabile. Sul mercato esistono diverse versioni di Robiola aromatizzate, ovvero a cui è stato aggiunto un aroma in fase di lavorazione. Con questo formaggio si possono preparare anche primi piatti come risotti o paste particolari; dato il suo gusto leggermente acidulo è l’ideale se abbinata a ingredienti originali, come le pere, lo speck o persino i gamberetti e il salmone.
Marino Negri
2025-08-21 20:52:58
Numero di risposte
: 20
La robiola è un formaggio fresco a pasta molle, prodotto principalmente con latte vaccino, ma può anche essere realizzato con latte di capra o di pecora.
La robiola si presenta in forme rotonde o quadrate, con una crosta sottile e un cuore cremoso.
Il sapore può variare a seconda del tipo di latte utilizzato e delle tecniche di produzione, ma generalmente è caratterizzato da note fresche e leggermente acidule.
La robiola può essere considerata un formaggio semi-grasso.
Tuttavia, il suo contenuto di grassi è inferiore rispetto a molti formaggi stagionati, come il parmigiano o il gorgonzola.
La robiola può essere classificata come un formaggio semi-grasso piuttosto che come un formaggio magro.
Marcello Caruso
2025-08-09 09:31:41
Numero di risposte
: 20
La robiola non è un singolo formaggio, ma un denominativo di un complesso di formaggi italiani. Con il termine robiola si indica un complesso di formaggi, tipici delle zone del Piemonte e della Lombardia, che si differenziano per il tipo di latte usato, per la stagionatura e la maturazione della crosta.
Questo termine deriva da un comune della provincia di Pavia, il paese di Robbio.
Questo formaggio è a pasta molle e viene ottenuto dall’elaborazione del latte vaccino, ovino, caprino o misto.
Tra le robiole più note ci sono quella di Roccaverano, in Piemonte, che viene prodotta con latte di vacca, capra e pecora, e gode del marchio Denominazione di Origine Protetta (DOP) e quella del Beck, che è un tipo di caprino fresco prodotto solo nei mesi di ottobre e novembre, periodo in cui le capre si preparano all’accoppiamento.
Selvaggia Colombo
2025-08-09 04:43:39
Numero di risposte
: 26
La robiola è l’espressione di una tra le tradizioni casearie più radicate nel nostro territorio: cremosa, dolce e dall’intenso profumo di latte, arricchisce le tavole piemontesi da innumerevoli generazioni.
La linea di formaggi freschi Famù, Famè e Fabè è realizzata con latte freschissimo di origine piemontese: si tratta, per definizione, di un formaggio “a cagliata lattica”.
Le Robiole fresche Famù, Famè e Fabè sapranno stupirti per la ricchezza della loro pasta, l’intensità dei profumi che derivano dall’utilizzo del latte fresco e dalla morbidezza con cui ti avvolgeranno.
La loro maturazione avviene a basse temperature per mantenere inalterate le proteine attive e le vitamine che tratteggiano il latte di origine.
La grana della pasta è fine e la muffettatura è quasi sempre assente: questo vuol dire che, alla loro apertura, si presentano bianche e luminose.
Formaggio fresco di capra Famè Le nostre robiole fresche sono sempre realizzate con un tipo di latte unico: nel caso della Famè utilizziamo, ad esempio, esclusivamente latte caprino di origine piemontese.
Il risultato è un incontro eccezionale tra le note più pungenti del latte fresco di capra e la dolcezza tipica di un formaggio dalla maturazione lenta e naturale.
Formaggio fresco di pecora Fabè La robiola Fabè con 100% latte di pecora ti stupirà per la sua delicatezza, capace di abbinarsi con le migliori composte agrodolci, cugnà e mieli tipici delle nostre valli.
Formaggio fresco di mucca Famù È la versione più classica del formaggio a latte fresco: realizzata esclusivamente con latte vaccino, è la robiola che riesce ad incontrare i gusti di un pubblico particolarmente ampio.
La sua dolcezza aumenta le possibilità degli utilizzi in cucina: provala per farcire piadine e crostoni, per arricchire un tagliere di eccellenze piemontesi o nell’impasto di una torta salata indimenticabile.
Un discorso a parte merita la Robiola di Roccaverano, l’unico caprino italiano ad avere ottenuto l’effige della Dop e a rispondere quindi a determinati standard di produzione e lavorazione.
Le Robiole di Roccaverano possono essere realizzate con latte caprino o misto, ma comunque utilizzando esclusivamente latte crudo, a cui viene aggiunto il caglio e, dopo una prima maturazione, una salatura manuale.
Il motivo di questo importante riconoscimento risale alla sua origine antica ed alla tradizione legata alla lavorazione del latte di capra nella zona delle langhe astigiane.
La sua maturazione minima richiede quattro giorni di riposo nelle forme forate, all’interno delle quali vengono ribaltate a mano, ma può prolungarsi fino alle due settimane per un gusto più intenso ed avvolgente.
A differenza delle robiole fresche la sua crosta presenta una leggera muffettatura che aumenta con il passare dei giorni e che nasconde la parte migliore della sua cremosità.
La Robiola di Roccaverano D.O.P. Famè è realizzata esclusivamente con latte crudo di capra, proveniente dal Comune di Roccaverano e da altri piccoli comuni limitrofi.
Per lasciar sprigionare i profumi unici e vivi del latte fresco, utilizziamo il latte di due mungiture diverse: il risultato è un formaggio fresco e speziato, che può essere caratterizzato da leggere e deliziose fioriture sulla crosta.
La sua aromaticità rende unico questa robiola che merita un posto di assoluto rilievo su un tagliere di formaggi piemontesi, ma che può altresì accompagnare importanti pietanze dal carattere spiccatamente piemontese.
Imperdibili sono i vari formati di pasta fresca ripiena dove la Robiola di Roccaverano D.O.P. gioca il ruolo di protagonista assoluto: i Raviolini del Plin della Cucina delle Langhe ne sono un esempio emblematico ed estremamente invitante.
Il Fiur è un tipico formaggio a crosta fiorita prodotto con latte vaccino, ovino e caprino.
Si caratterizza per la pasta morbida e cremosa ed il sapore avvolgente e deciso, frutto dell’equilibrio dato dai tre latti.
Ottimo risulta l’abbinamento con la cognà piemontese o le confetture di frutti rossi.
Il vino consigliato è un rosso di media corposità, come un Barbera d’Alba.
Leggi anche
- Che cos'è la robiola piemontese?
- Che differenza c'è tra la robiola e la ricotta?
- Qual è la migliore robiola?
- La robiola è un formaggio magro o grasso?
- A cosa fa bene la robiola?
- La robiola è un formaggio grasso o magro?
- Chi ha il colesterolo può mangiare la robiola?
- Chi ha il colesterolo alto può mangiare la robiola?
- Quanti tipi di robiola ci sono?