Come capire se il salame è buono?

Stefano Gatti
2025-08-10 21:35:40
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Un salame non ottimale si riconosce da alcuni difetti: è troppo morbido e il grasso sembra staccarsi dal resto della carne, è indice di eccessiva freschezza, quindi non è stata svolta una stagionatura ottimale.
Troppo rigido e attorno risulta duro da mangiare, in questo caso il salume ha preso aria, quindi non è stato stagionato bene, oppure è aperto da troppo tempo.
Mostra un colorito scuro e il grasso tende al giallastro, in questo caso il salame non è fresco.
Ha un odore che sembra essere leggermente acidulo.
In tutti questi casi non bisognerebbe consumare il salame perché vuol dire che è di bassa qualità e quindi non adatto ad essere mangiato.
Un salame di buona qualità si presenta sempre con una buona percentuale di grasso rispetto alla parte magra, ha un colorito accesso e invitante, il grasso dev’essere bianco e soprattutto dev’essere molto profumato.
Per essere certi di acquistare un buon salume, si consiglia di optare per i salami IGP.
I salami IGP sono considerati di alta qualità e sicuri per il consumo.
Alcuni dei più consumati in Italia, sono: il salame Milano, che si distingue per la sua forma rotonda e regolare, dalla grana fine, quindi il grasso di presenta quasi uniforme alla parte magra.
Il salame Varzi, prodotto principalmente nell’Oltre Po’ pavese, è caratterizzato dal suo forte sentore di aglio e vino rosso.
Il salame Napoli, il cui budello è sottile, e le fettine piccole e tondeggianti.
La grana è più doppia e le parti di grasso sono più evidenti rispetto al Milano.
Anche in questo caso si sente molto l’odore del pepe, che spesso si presenta in grani all’interno del salume.