Quando è stato scoperto l'olio d'oliva in Italia?

Sasha Bernardi
2025-07-26 15:34:48
Numero di risposte
: 10
Nel 2500 a.C. il codice babilonese di Hammurabi regolò la produzione e il commercio dell’olio di oliva, ma furono i Greci a diffondere la coltivazione dell’olivo nel Mediterraneo.
Furono i Romani a divulgare la pianta in tutti i territori dell’Impero e a imporre il pagamento dei tributi sotto forma di olio di oliva.
Grazie a loro, il processo di coltivazione dell’olivo e di produzione dell’olio migliorò e la diffusione del prodotto arrivò fino ai territori del Nord Europa.
Nel Medioevo vennero recuperati i terreni migliori per la produzione dei cereali di base e per la coltivazione dell’albero di ulivo, grazie all’intuizione di parte della borghesia commerciale, che vedeva nell’olio un commercio fiorente.
Nel 1400 l’Italia divenne il maggior produttore di olio d’oliva nel mondo.
In alcune zone del Bel Paese si preferì, all’olio, l’uso di grassi animali come il burro.
Nel Rinascimento, grazie alle abbazie cistercensi e benedettine, custodi di piante ed erbe, furono salvate l’olivicoltura e la viticoltura dall’abbandono.
Agli albori del ‘700 si iniziò a catalogare l’ulivo e i suoi frutti, classificandoli a seconda della provenienza geografica.
L’olio d’oliva venne sempre più diffuso e conosciuto, all’interno dell’Europa, come prodotto italiano d’eccellenza e fu, proprio in questo periodo florido, che alcune regioni italiane definirono la loro vocazione olivicola, aumentando la coltivazione dell’olivo.
L’olio di oliva è diventato uno dei prodotti alimentari italiani più amati e più esportati nel mondo.

Lino Ferraro
2025-07-26 15:31:04
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: 5
La storia dell’olio risale all’Antico Testamento, quando a cantare la magnificenza dell’ulivo erano i poeti del tempo.
Il nome deriva dal latino “ŏleum” e nei libri sacri viene generalmente associato all’immagine della prosperità, gioia e forza.
L’Antico Testamento riconosce nell’olio anche benedizione divina, sapienza, amore, amicizia, fraternità e felicità.
Nell’antichità l’olio è stato usato in vari modi.
Uno dei primi è stato per l’illuminazione.
L’olio d’oliva è sempre stato utilizzato come condimento e per friggere.
Ma fino al ‘500 non diventa un ingrediente indispensabile per le cucine italiane, nonostante ci sia diffusione dell’olivicoltura documentata in tutta Italia.
Si arriva al Settecento per considerare l’olio d’oliva parte della nostra alimentazione, anche se solo nelle regioni in cui veniva prodotto.
A fine ‘800 nascono i grandi marchi industriali italiani e diventa un prodotto esclusivo tricolore, dato che altri Paesi non credono nelle potenzialità dell’olio d’oliva in cucina, “perdendo il treno”.
Si giunge al Novecento: è il prodotto di punta dell’Italia nel mondo, con la Puglia in testa per maggior numero di olivi e frantoi presenti.
E nel Dopoguerra, con l’immigrazione dal Sud, l’olio d’oliva spopola anche nella cucina tradizionale piemontese e lombarda.
È il primo segnale di una produzione destinata a prendere piede, a diventare di qualità.

Flaviana Conti
2025-07-26 14:40:23
Numero di risposte
: 11
In Italia, l’olivo fu diffuso inizialmente dagli Etruschi, che lo coltivavano già nel V secolo a.C.
Successivamente, l’olivo fu importato anche dai Greci e dai Romani, che ne ampliarono la coltivazione e la commercializzazione.
I Romani furono tra i maggiori diffusori dell’olivo e dell’olio di oliva nel Mediterraneo, grazie alla loro grande abilità nella gestione delle coltivazioni e alla loro capacità di commercializzare i prodotti agricoli.
L’olio di oliva era molto apprezzato dai Romani, che lo utilizzavano per la preparazione dei cibi e per le proprietà benefiche per la salute.
La diffusione dell’olivo e dell’olio di oliva durante l’Impero Romano portò alla classificazione delle piante e dei vari tipi di olio commerciabile.
Nel Medioevo l’olio ritorna prepotentemente protagonista dei commerci Italiani, grazie alle Repubbliche Marinare di Venezia e Genova che ne favorirono il commercio, fino ai giorni nostri si sono consolidate le tradizioni delle grandi aree oleicole di oggi e l’olivo è tornato ad essere uno degli elementi più importanti del paesaggio mediterraneo espandendosi in più parti del mondo la sua cultura e dal suo frutto infinite proprietà benefiche.

Pierina Ferretti
2025-07-26 14:19:59
Numero di risposte
: 10
Le prime tracce storiche dell'olio di oliva risalgono a oltre 6000 anni fa nel Mediterraneo orientale.
Le prime testimonianze di produzione di olio d'oliva provengono dalla regione dell'attuale Siria, dove gli antichi popoli avevano scoperto che era possibile estrarre un alimento nutriente e multiuso dagli olivi, iniziarono di conseguenza a sviluppare metodi di estrazione dell’olio.
L'olio di oliva divenne in poco tempo un elemento fondamentale nell'alimentazione, nella medicina e nei rituali religiosi.
L'olio fu portato in Italia probabilmente dai Greci, e ben presto si diffuse in tutto l'Impero Romano, grazie alla sua estesa coltivazione, alle tecniche di produzione avanzate e alla fiorente rete commerciale dei Romani, la produzione raggiunse un nuovo livello, principalmente al Sud Italia, dove la cultura dell’olivo rimane forte ancora oggi.

Giordano Conti
2025-07-26 11:34:08
Numero di risposte
: 10
In Italia l’ulivo è stato portato dai Greci intorno al 1000 a.C. ma furono gli Etruschi a coltivarlo e a produrre il primo olio, chiamato eleiva.
I Romani sono stati il popolo che hanno affinato le tecniche di coltivazione, spremitura e conservazione del prezioso oro giallo diventato poi un simbolo della cultura millenaria del nostro Paese.
In Palestina i frantoi esistevano già prima di Cristo e gli ulivi si diffusero poi nell’Attica, in Egitto e in tutta l’area mediterranea grazie ai commerci dei Greci, dei Cartaginesi e dei Fenici.
L’Impero si espanse e i Romani portarono gli ulivi nei territori conquistati.
Essi davano un grande valore all’extra vergine tanto da accettarlo come mezzo di pagamento per le tasse.
Quando la loro civiltà si avviò verso il declino anche l’olivicoltura subì una frenata e la produzione dell’olio continuò soltanto in alcune regioni.
Intorno al 1100 la coltivazione degli ulivi riprese a pieno ritmo.
I commercianti e i mercanti avevano capito quale fonte di guadagno rappresentasse l’olio e i traffici incrementarono.
Ma fu durante il Rinascimento che l’Italia si scoprì la patria dei produttori di olio di oliva.
Le corti europee e i tavoli dell’alta nobiltà erano tutte arricchite dall’extra vergine italiano, dal gusto unico e intenso.
Una diffusione che non è mai finita ed anzi nel 1800, grazie agli emigranti italiani e greci nelle Americhe, l’olio della nostra penisola cominciò ad entrare anche nel nuovo mondo.
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