Chi ha inventato la giardiniera?

Carlo Ruggiero
2025-07-27 12:30:11
Numero di risposte
: 6
Le origini della giardiniera sono molto antiche, poiché la ricetta nasce come modo per poter conservare le verdure prima dell’avvento di metodi più moderni.
Si tratta infatti di una conserva preparata in Pianura Padana già in epoca longobarda, adottata poi durante il Medioevo e molto in uso nei monasteri.
Inizialmente la giardiniera era preparata nei nelle Regioni del Nord, in particolare nelle pianure che si estendono tra Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ma con il tempo la ricetta si è diffusa in tutta la penisola.
Oggi la giardiniera viene realizzata in tutta Italia con ricette differenti che variano in base alla disponibilità dei prodotti della terra, diversa da regione a regione.
I vasi venivano chiusi con canovacci o tappi e conservati nelle cantine al buio per poter preservare le proprietà degli ortaggi usati.
La giardiniera si preparava già ai tempi con verdure di stagione ben pulite, tagliate in pezzi piccoli e pressate all’interno di vasi.
Per conservare gli ortaggi, questi erano poi ricoperti con aceto, acqua salata, erbe aromatiche, spezie e zucchero.

Isira Bianchi
2025-07-27 11:51:07
Numero di risposte
: 8
Fra le ricette con aceto più note e apprezzate, la giardiniera, tradizionalmente fatta con peperoni, carote, sedano e cavolfiori, spesso con aggiunta di cipolle e finocchi.
In alcuni casi viene arricchita con zucchine, zucca, olive denocciolate e fagiolini, e poi qualsiasi altro ortaggio a seconda del gusto personale.
Una conserva che nasce, di nuovo, come piatto povero, preparato a fine estate con quello che la campagna regalava in quel periodo dell’anno generoso di verdure.
Si realizza con ortaggi tagliati a pezzetti, sale, aceto, talvolta vino bianco e zucchero: una cottura di pochi minuti in grado di mantenere la croccantezza degli ingredienti, caratteristica fondamentale per una buona giardiniera.

Yago De Angelis
2025-07-27 11:32:45
Numero di risposte
: 12
In 2005, Morgan Pasqual had a very well established family restaurant in the province of Vicenza, where traditional local dishes were served.
Among the proposals, a mixed pickle that was so good and balanced that it transformed the restaurant into the "Restaurant of the mixed pickle".
Morgan says: "The customers asked us for the jars to take home.
At some point people came almost only for the mixed pickle: then there was the transition from chef to entrepreneur.
We started to offer the jars at the counter and sold them so much that we made a big decision: to close the restaurant.
We have organized a dedicated enterprise with a series of chrisms that entrepreneurship demands.
We closed ourselves in the kitchen and developed a recipe where the mixed pickle became a dish in its own right, colourful and crispy, bright to the eye and with the right balance in acidity.
The entrepreneur has set himself a very specific goal: to rejuvenate the mixed pickle.
The captivating names, the partnerships with the foundations and the aesthetically beautiful jars were the methods used to achieve this result, while for the taste, "we have declined the mixed pickle in different ways, to bring her out of the context of the appetizer and from the role of a compressor, and with different vegetables to meet the palates of people.
Our mixed pickle can be served with many other ingredients, with many appetizers.
They are combined with fish, meat and cheese; they are versatile".
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