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Dove si trovano di solito i funghi porcini?

Eliziario Fabbri
Eliziario Fabbri
2025-07-28 06:53:05
Numero di risposte : 9
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I funghi crescono più rigogliosi nei terreni umidi senza piogge torrenziali, con una buona dose di sole e temperature moderate. In Lombardia si potrà sperare di trovare un quinto in più dei porcini raccolti lo scorso anno: il consiglio degli esperti è quello di orientare la ricerca in particolare in alcune zone delle valli bergamasche, tra la Valle Imagna e la Valle Brembana. In Veneto e Friuli Venezia Giulia, sulle Dolomiti Bellunesi, ci si aspetta una grande abbondanza di porcini, ma anche di finferli, mazze da tamburo e imbutini, a partire dai giorni in cui tornerà un po’ di caldo. Nel Centro Italia, le aree favorite sono quelle della Lunigiana, ma anche della Valtiberina e del Casentino, in Toscana, in cui si stima un incremento del 50% nella raccolta rispetto alla media degli ultimi anni, e anche la fascia settentrionale dell'Umbria. È previsto un aumento della raccolta fino al 20% anche nel Lazio. Nel Sud - tranne che in alcune zone della Sila, in Calabria - il boom è più contenuto, e si ferma al 10% in più dello scorso anno.
Carmelo Martino
Carmelo Martino
2025-07-28 06:05:08
Numero di risposte : 15
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L’arco alpino Trentino-Alto Adige, Veneto e Lombardia ospitano alcune delle zone più prolifiche per i Porcini. Qui, a un’altitudine tra i 900 e i 1.200 metri sul mare, si trovano infatti boschi di conifere e latifoglie che offrono l’habitat ideale per il Boletus edulis. Lazio, Umbria e Abruzzo sono tra le più produttive e qui i Porcini tendono a crescere prima rispetto ad altre zone d’Italia, spesso già in estate. Nel Lazio, i Monti della Laga e i boschi del Terminillo sono caratterizzati da boschi di abeti e pini, dove i Porcini proliferano da fine agosto a ottobre. Anche la zona del Reatino si distingue per la qualità superiore dei suoi funghi. In Umbria, il Monte Subasio e i Monti Sibillini ospitano boschi secolari di conifere miste a faggi, che rappresentano uno dei luoghi d’elezione per il Boletus edulis. Nelle altitudini più elevate, la raccolta inizia a fine luglio. In Abruzzo, questa varietà cresce soprattutto nel massiccio montuoso della Majella e nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove si alternano boschi di conifere e faggete. La particolare conformazione geologica e il microclima dell’area favoriscono la comparsa di Porcini di altissima qualità, specialmente nelle zone tra i 1.200 e i 1.800 metri sul livello del mare. Nonostante il clima tendenzialmente più caldo, anche nel Sud Italia è possibile trovare zone ideali per la comparsa dei funghi Porcini. Soprattutto la Sila in Calabria, il Monte Pollino in Basilicata e l’area dell’Irpinia in Campania si distinguono per un microclima simile a quello montano, che favorisce la comparsa spontanea dei Porcini.
Antimo Bianco
Antimo Bianco
2025-07-28 04:32:17
Numero di risposte : 17
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Le montagne dell’alta Valtaro presentano un ambiente particolare, creato dall’aria calda e salmastra del mare Tirreno e dal fresco della notte: è questo che dà al fungo il suo particolare aroma. Si crea una nebbiolina tiepida con nubi calde e questo clima risulta perfetto per il Porcino. Nel bosco pulito dove la luce crea un microclima ideale, il fungo sente meglio il caldo e l’umidità, nasce prima ed in abbondanza. Boletus edulis Fungo diffuso ovunque e molto comune, cresce principalmente nei boschi di faggio, castagno, raramente in abete, in estate fino all’autunno inoltrato ad arrivare alla comparsa della prima neve. Boletus aestivalis Compare solitario o a gruppi già a fine primavera nelle annate più calde e sino all’autunno. Si distingue dagli altri Porcini per la stagione di crescita. Nasce prevalentemente sotto latifoglie (in particolare castagni e querce) ma anche sotto abeti. Boletus pinophilus Cresce dalla primavera, principalmente associato al castagno, fino all’autunno, di preferenza in boschi di faggi e conifere (abete bianco). Cresce anche nel sottobosco di mirtilli ma non disdegna altri ambienti. Boletus aereus Specie che cresce soprattutto nei periodi caldi a quote basse, dalla metà di giugno fino alla tarda estate, preferibilmente nei boschi di latifoglia (quercia, cerro e castagno).