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Qual è la pasta tipica umbra?

Marcello Caruso
Marcello Caruso
2025-07-29 06:41:21
Numero di risposte : 14
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Pasta tipica dell’Umbria: dai picchiarelli di Terni agli strangozzi di Orvieto I tanti formati di pasta umbra si abbinano a sughi generosi e vini schietti e sempre più apprezzati. Acqua e farina sono, quasi sempre, gli ingredienti delle varie tipologie a dimostrazione della tipica ruralità e matrice contadina. A San Gemini, il paese ternano famoso per le sue acque, si preparano i picchiarelli che rappresentano l’essenza di una festa medievale che si svolge tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. A Terni si preparano le ciriole, una pasta a base di acqua e farina esattamente come i picchiarelli di Sangemini. Nella vicina Narni, invece, si possono gustare i manfricoli. Senza uova sono anche gli umbricelli, nella zona di Orvieto, e gli strangozzi a Spoleto. Ecco allora che si trovano tagliatelle e pappardelle, condite con moltissimi sughi, dal ragù alla perugina al ragù di inghiale o alla lepre.
Felicia Marchetti
Felicia Marchetti
2025-07-29 04:24:58
Numero di risposte : 20
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La pasta dell’antica Umbria In Italia, i primi piatti sono un passaggio quasi obbligato a ogni pasto, che venga consumato a casa o al ristorante. In Umbria, esiste una specifica tipologia di pasta dalle origini antiche che ingloba il nome e la storia di questa regione nel suo stesso nome: umbricelli. Gli umbricelli sono diffusi in tutta la regione, ma secondo fonti antiche, Spoleto e Foligno sono le città originarie di produzione. È la tipologia di pasta senza uova dell’Umbria, e per la sua composizione è paragonabile ai pici toscani, alle trofie liguri e agli scialatielli della Costiera Amalfitana. Gli umbricelli vengono chiamati anche strangozzi per la loro forma allungata che ricorda la stringa di cuoio che si usava in passato per allacciare le scarpe. Esiste una ragione storica che spiega il perché di questo nome associato alla pasta: l’Umbria, sede dello Stato Pontificio per molti anni, è stata terra di tentati agguati contro il clero da parte di rivoluzionari che usavano le stringhe delle scarpe per strangolare i preti. Gli umbricelli, se chiamati strangozzi, non vanno però confusi con gli strozzapreti dell’Emilia-Romagna, il cui nome non rimanda a tentati omicidi, ma solo alle abbuffate del clero. Questa pasta si può condire con diversi sughi, ma è difficile indicare quali siano i migliori abbinamenti. Tra le tante ricette, quelle tradizionali vedono gli umbricelli ripassati in padella con la passata di pomodoro, aglio fresco e un’aggiunta di prezzemolo a crudo; oppure accompagnati da un altro prodotto tipico di questa regione: il tartufo.
Rosa Grassi
Rosa Grassi
2025-07-29 04:13:35
Numero di risposte : 7
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Strangozzi, ciriole, gnocchetti, pappardelle… Questi e tante altre le tipologie di pasta protagoniste delle tavole umbre che affondano le loro origini nella vera cultura contadina. Gli strangozzi, i primi della nostra lista, sono tipici del comprensorio spoletino ma diffusi in tutto il territorio umbro e a seconda dell’area di provenienza prendono il nome di stringozzi, strengozzi, strengozze o strozzapreti. L’altra protagonista, regina delle tavole del ternano, è la ciriola, si tratta di una pasta lunga a sezione quadrata molto simile agli strangozzi, anche se un po’ più lunga. Poi ci sono gli gnocchetti, quelli “alla collescipolana”, nati per riutilizzare il pane raffermo e conditi con pomodoro, pancetta, salsiccia, fagioli e pecorino. La scelta si fa ancor più confusa quando alla lista si aggiungono pappardelle al cinghiale, alla lepre o all’anatra, fettuccine o tagliatelle al tartufo oppure condite con funghi piopparelli tipici del territorio.