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Quali sono le tradizioni in Umbria?

Evangelista Sorrentino
Evangelista Sorrentino
2025-09-08 23:01:21
Numero di risposte : 21
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La festa dei Ceri a Gubbio si celebra da oltre otto secoli, si svolge alla vigilia della morte di sant'Ubaldo, cittadino vescovo e patrono di Gubbio, avvenuta il 16 maggio 1160. La sua spettacolarità e la sua carica mistica, infiammano da secoli l'animo degli Eugubini e delle migliaia di spettatori che tutti gli anni, provenienti da ogni parte del mondo, giungono a Gubbio per partecipare alla Festa, ammirando i monumentali Ceri. Foligno e la sua Quintana: Con la “ La Sfida”, che si tiene il secondo sabato di giugno e la ”Rivincita che si tiene nella seconda domenica di settembre. La denominazione deriva dal nome di una via dell'accampamento romano nella quale aveva luogo l'addestramento dei soldati che, armati di lancia, si lanciavano contro un fantoccio cercando di infilare l'anello sospeso ad una mano dello stesso. La Corsa all’anello di Narni I festeggiamenti sono in onore di San Giovenale, patrono della città. Il Corpus Domini a Orvieto è una manifestazione di grande importanza religiosa e storica che si svolge annualmente. Le celebrazioni iniziano con il suggestivo Corteo delle Dame, un'antica tradizione che riunisce eleganti sfilate di donne vestite con abiti d'epoca. La strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio tappeto di fiori grazie alle spettacolari Infiorate del Corpus Domini, una tradizione artistica che vede la realizzazione di intricate composizioni floreali sul selciato.
Umberto Giordano
Umberto Giordano
2025-08-28 00:49:08
Numero di risposte : 22
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Nelle domeniche di carnevale, in campagna, gruppi di giovani ed anziani si mascheravano ed andavano di casa in casa. Suonavano l’organetto, il cembalo e ballavano il saltarello sull’aia. Le massaie come compenso offrivano uova, lardo, salsicce che uno della comitiva infilzava sullo spiedo. Alla fine si offriva loro un bicchiere di vino che spesso veniva accompagnato da un brindisi. In occasione del Sabato Santo, nelle chiesine di campagna, si benedivano le pizze (le crescie di Pasqua), il vino, il pane, le uova e il salame. Il Lunedì dell’angelo era il giorno tradizionale per “prendere Pasqua”. Nel territorio di Torgiano è ancora attuale l’usanza dei “fuochi”. La notte della vigilia di San Giorgio (23 aprile) venivano e vengono ancora accesi fuochi propiziatori in mezzo alle vigne. Agli inizi di novembre si teneva, e si ripete tutt’ora, a Spello la “Fiera de le Fantèlle” (detta anche firiòla). Terminata la vendemmia passavano le “graspulajòle” per raccogliere qualche grappolo d’uva lasciato dal contadino.
Gerardo De rosa
Gerardo De rosa
2025-08-22 14:27:21
Numero di risposte : 21
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Le preparazioni di Pasqua dalla colazione tipica al pranzo raccontano di antiche storie e valori simbolici, legati alla tradizione cristiana che continuano a essere tramandati indipendentemente dallo spirito religioso con cui si affronta l’occasione. Regina indiscussa: la Torta di Pasqua, chiamata anche Pizza di Pasqua. Il rito per antonomasia della pasqua è la prima colazione, che riunisce tutta la famiglia intorno alla tavola per mangiare insieme torta al formaggio, salame, capocollo, uova sode colorate, cioccolato e vino rosso…tutto rigorosamente benedetto. La mattina del Sabato Santo, infatti, si prepara un cestino con la tipica torta salata, del sale, le uova, i salumi, il pane, il vino e la ciaramicola e si porta in chiesa per la benedizione dei cibi. È elevato il loro valore simbolico legato alla tradizione cristiana: l’uovo che rappresenta la Resurrezione, il pane emblema di Cristo, il vino che richiama il sangue di Gesù, la carne che evoca il sacrificio. La giornata prosegue con un grande pranzo: immancabili carciofi e il tipico l’agnello, cucinato arrosto e servito con fette di limone per esaltarne il sapore. Tra i dolci, ciaramicola, immancabile nella zona di Perugia: una ciambella all’alchermes di colore rosso, ricoperto da glassa di meringa e confettini da gustare con un vino dolce come la vernaccia: il rosso e il bianco ricordano proprio i colori simbolo della città. Secondo tradizione questa ciambella rappresentava l’amore, perché veniva regalata dalle ragazze ai propri fidanzati il giorno di Pasqua. Tipica dell’orvietano, della Valnerina e delle zone del Trasimeno è invece la Torta di Pasqua dolce, aromatizzata con buccia di limone e cannella. La XX edizione della Rassegna della Torta di Pasqua Umbra a Mantignana, permetterà attraverso stand gastronomici di degustare i menù tipici del periodo. Il pomeriggio della domenica di Pasqua avviene la degustazione gratuita delle varie torte offerte dai forni locali.
Danny Ferraro
Danny Ferraro
2025-08-17 20:29:59
Numero di risposte : 24
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La cultura contadina, il folklore e le tradizioni dei 92 comuni medievali in Umbria alimentano un turismo già radicato per una storia fortemente impregnata di arte e spiritualità. Sono tante le ragioni per far festa e ogni evento è per le comunità locali l'occasione attesa per confermare identità e radici, mentre per il turista diventa un'opportunità per accostarsi alle più genuine e sentite espressioni della cultura e del folklore umbri. I prodotti tipici locali sono protagonisti di feste e sagre che si riallacciano alla grande tradizione culinaria: trionfano il tartufo bianco e quello nero, il cioccolato, i pregiati vini. Spettacolari atmosfere di un tempo si respirano nelle manifestazioni legate ai cicli della natura o alle ricorrenze religiose, come le celebrazioni in onore di San Francesco, Santa Chiara e Santa Rita, la Festa della Palombella a Orvieto e le Infiorate del Corpus Domini a Spello. Si saluta l’arrivo della primavera nel Calendimaggio di Assisi e si celebra l’estate nella Festa delle Acque di Piediluco. Ai santi patroni sono dedicate secolari e appassionanti manifestazioni, come la Festa dei Ceri di Gubbio, la Corsa dell’Anello di Narni o le Celebrazioni Benedettine a Norcia, mentre è legata a un evento dei primi anni dell’era cristiana la Festa di San Valentino a Terni. Dal Quattrocento i balestrieri di Gubbio gareggiano nel Palio di maggio, mentre è rinascimentale la Sfida dei Terzieri di Città della Pieve e seicentesca la gara dei cavalieri di Foligno nella Giostra della Quintana.
Felicia Gallo
Felicia Gallo
2025-08-11 21:17:48
Numero di risposte : 16
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Folclore umbro La categoria contiene un'unica sottocategoria, indicata di seguito. Festa dei Ceri Infiorata del Corpus Domini Infiorate di Spello Sega la vecchia Serpente regolo Calendimaggio Il Conto di Corciano e di Perugia
Nestore Rizzo
Nestore Rizzo
2025-07-29 06:24:44
Numero di risposte : 18
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L’Umbria ricca di storia, d’arte, di tradizioni, la sua anima è nei piccoli centri arroccati sui pendii, costruiti con pietre di colore bianco e rosa del Monte Subbasio. L’Umbria patria di grandi santi come San Francesco e San Benedetto e culla delle tradizioni e dell’artigianato medievale che trovano nel Palio della Balestra di Gubbio, antica gara medievale che si celebra l’ultima domenica di maggio, e nell’arte dei lini pregiati, prodotti con i telai dell’ottocento a Città di Castello, la propria celebrazione. L’umbria custodisce nel tempo le antiche tradizioni, le antiche tradizioni e la genuinità dei suoi prodotti, nell’intreccio inestricabile con la storia, l’arte e la cultura.