Che razza sono i pugliesi?

Franco Ricci
2025-07-30 00:04:48
Numero di risposte
: 17
I pugliesi non sono menzionati nel testo come una razza di cani,
la Puglia ha regalato al mondo canino una sua razza “fatta in casa”,
si tratta del Cane corso.
Il Cane corso, di taglia medio - grande, è una razza molossoide di origine piuttosto antica.

Maristella Monti
2025-07-29 23:11:55
Numero di risposte
: 13
I maiali Pugliesi si contraddistinguevano dagli altri per la loro statura, robustezza, sobrietà e rusticità.
Un interessante iniziativa di recupero di questa razza viene promossa dalla Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali, dall'Istituto di Lesina del Consiglio Nazionale delle Ricerche con la collaborazione del Perito agrario Francesco Marolla.
Alcuni maiali recuperati sul territorio rustici e di colore prevalentemente nero, vengono allevati con il sistema biologico, all'aperto, secondo quanto stabilito da un Regolamento specifico del 1999.
La razza suina sopra citata è tuttora priva di registro anagrafico e non risulta fra le razze riconosciute ufficialmente dall'ANAS.
La pelle era coperta di setole grosse e nere, talvolta nero focato, dilavate in punta, specialmente sul dorso e sul colto e si trovavano disposte a spazzola lungo il dorso.
Talvolta però il mantello poteva essere anche pezzato bianco oppure totalmente bianco, ma di un bianco sporco tale da ricordare il colore dell'avorio.
In questo caso, la caratteristica principale dei soggetti era la presenza di una calotta nera nella parte posteriore del bacino.
La testa era piccola e camusa, il tronco lungo ed angolosa, le natiche, le cosce e le spalle poco sviluppate, la coda quasi sempre attorcigliata.
Potevano pure esistere soggetti con maschera facciale, inoltre venivano ricordate alcune varietà.
La scrofa non era prolifica come le razze del Nord Europa, partoriva due volta l'anno con una media di 5-6 suinetti svezzati, raramente arrivando ad 8.

Rudy Vitali
2025-07-29 22:59:24
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: 15
La Gentile di Puglia è una razza ovina autoctona, tipica del Sud Italia, con attitudine alla produzione di carne, di lana di eccellente qualità e di latte da cui si ottengono prodotti caseari unici.
La GdP è anche un patrimonio storico e culturale, di millenaria tradizione, che necessita di essere tutelato e salvaguardato.
Le attività congiunte svolte dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, una azienda del territorio e l’Associazione Regionale Allevatori Puglia, sono finalizzate alla conservazione della razza Gentile di Puglia.
Dalla crioconservazione di gameti e lo sviluppo di una criobanca di germoplasma, al monitoraggio dell’attività riproduttiva in allevamento fino alla valorizzazione e il miglioramento della qualità della lana.
Queste attività sono svolte nell’ambito di un dottorato industriale finanziato dal MUR a valere sul Piano Stralcio “Ricerca e innovazione” 2015-2017 - Asse Capitale Umano - del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

Carla Morelli
2025-07-29 21:34:15
Numero di risposte
: 11
I pugliesi non sono menzionati nell'articolo come una razza.
La razza menzionata nell'articolo si chiama Gentile di Puglia ed è una razza ovina allevata principalmente in Puglia e Basilicata.
È una pecora di taglia medio grande allevata a livello locale per la produzione di carne.
Gli estri delle pecore vengono controllati in modo da avere agnelli pronti per la mecellazione nei periodi coin

Mercedes Colombo
2025-07-29 20:47:31
Numero di risposte
: 14
Il bovino pugliese è un animale ruspante che vive bene all'aperto nelle zone rocciose e dalla morfologia tipicamente carsica. La Podolica è la razza più rustica d’Italia, ciò significa che le vacche pascolano tutto il giorno in mezzo ai campi, senza alcuna recinzione. Ecco perché la loro carne è così saporita! La razza Podolica ha subito un consistente declino, dovuto alla meccanizzazione dell'agricoltura che ha reso obsoleto l'uso da tiro, e dell’urbanizzazione. Il bovino pugliese è un animale tipico della regione Puglia ed essendo allevato e nutrito quasi in libertà all’aria aperta, ha un sapore ed una consistenza più selvaggi rispetto a quelli cresciuti in recinto. Il vitello del bovino pugliese resta insieme alla madre durante tutto lo svezzamento e si nutre esclusivamente di latte materno. Questa vacca, fortunatamente, non è stata rinchiusa in un centro di allevamento intensivo ed alimentata con cereali. E’ proprio da quest’ultima che proviene la sua importazione, si suppone che sia stata opera degli Unni nel 452 d.C. oppure dei Romani, che l’avrebbero importata anche a Creta.