Cosa si mangia il giovedì di Pasqua?

Silvana Martini
2025-07-30 07:05:12
Numero di risposte
: 19
Non è previsto l’obbligo di astinenza dalle carni per il Giovedì Santo.
Secondo il canone 1251 del Codice di Diritto Canonico: “Va osservata l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza episcopale, in tutti i singoli venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, [sono obbligatori] il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì della Passione e Morte del Signore.”
In parole semplici: Obbligo di astinenza e digiuno solo il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.
Astinenza dalle carni ogni venerdì dell’anno, tranne quando cade una solennità.
Giovedì Santo non rientra tra i giorni in cui l’astinenza è obbligatoria.

Pierina Colombo
2025-07-30 05:18:34
Numero di risposte
: 15
La sera del giovedì santo rappresenta simbolicamente l'ultima cena di Gesù Cristo, l'ultimo pasto consumato prima della "passione": a Napoli questa cena si celebra in un modo molto particolare, ovvero mangiando cozze. Una delle tradizioni più radicate nella cultura campana della settimana santa è quella della zuppa di cozze: immancabile nelle case e nei ristoranti cittadini, alcuni dei quali diventati dei veri e propri specialisti nella preparazione di questo piatto. La tradizione è rimasta immutata ma la ricetta è cambiata moltissimo rispetto al ‘700. Oggi la zuppa di cozze non ha nulla di piatto povero, anzi è piuttosto costoso. La base resta di cozze, maruzzielli, olio piccante e pomodori, di solito questi ultimi due ingredienti messi insieme in una bottiglia e soprannominati, genericamente, ‘o russ. Il costo del piatto è quindi molto alto, per la grande presenza di prodotti ittici diversi, ma la tradizione resta comunque immutata e immutabile: il giovedì santo, se ti trovi a Napoli, "devi" mangiare la zuppa di cozze.

Prisca Bianco
2025-07-30 03:42:25
Numero di risposte
: 16
Il canone 1251 stabilisce che va osservata “l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza episcopale, in tutti i singoli venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità.
Digiuno e astinenza sono consigliati anche il Sabato santo sino alla Veglia pasquale.
La regola dell’astinenza invece proibisce di mangiare le carni, il midollo e i prodotti sanguigni di quegli animali ed uccelli considerati carne.
Si possono mangiare uova, latticini, qualsiasi condimento anche di grasso di animale, verdure e pesce.
Il pesce è l’alimento che viene consumato tradizionalmente il Venerdì Santo.
Tanti i piatti di pesce del Venerdì Santo dettati dalla tradizione in tutta Italia, improntati alla semplicità.
Dalla pasta con le sarde in Sicilia alle tradizionali zuppe di pesce, dalle alici, alle seppie con piselli, fagioli e cozze o alle uova sode con il tonno.
In passato la regola dell’astinenza proibiva anche il consumo di ogni cibo di derivazione animale, come latte, burro, formaggio, uova, lardo e salse a base di grassi animali.