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Quali sono le tradizioni di Natale in Campania?

Emanuel De luca
Emanuel De luca
2025-09-26 04:52:12
Numero di risposte : 18
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Ammirare i presepi tradizionali: l’arte di raccontare la natività Napoli è rinomata per i suoi presepi artistici e tradizionali che sono autentiche opere d’arte che rappresentano la Natività con personaggi colorati, dettagli intricati e un realismo sorprendente. I presepi napoletani possono essere ammirati in chiese, musei e perfino nelle strade, dove i maestri artigiani espongono le loro creazioni uniche. Visitare i mercatini di Natale sono un’incantevole tradizione che si diffonde in tutto il mondo durante le festività natalizie e la Campania non fa eccezione. Ammirare le luminarie natalizie che abbelliscono i borghi storici I borghi storici della Campania assumono un fascino particolare durante le festività. Assaporare le delizie culinarie Il Natale in Campania è inconcepibile senza la delizia dei dolci tradizionali. Struffoli, mustaccioli, susamielli e roccocò sono solo alcune delle prelibatezze dolciarie che riempiono le tavole durante le festività. Le famiglie si riuniscono per preparare e gustare questi dolci, trasmettendo di generazione in generazione le ricette che rendono unico il Natale campano. Il cibo riveste un ruolo fondamentale nelle nostre vite e durante i giorni di Natale il cibo in tavola non deve assolutamente scarseggiare, anzi, si può dire sia quasi il fattore d’aggregazione, che unisce insieme, a tavola, intere famiglie.
Renata Giordano
Renata Giordano
2025-09-16 18:32:16
Numero di risposte : 31
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Gli zampognari si affermarono soprattutto a metà del Settecento nel Regno di Napoli, come accompagnamento musicale per le preghiere di Alfonso Maria de’ Liguori, l’avvocato-prelato autore di “Quanno nascette Ninno”. Lo zampognaro divenne quindi un vero e proprio mestiere che si tramandava da padre in figlio: imparare a suonare la zampogna, infatti, faceva sì che, una volta raggiunta l’età prestabilita, il ragazzo poteva seguire le orme del genitore. Col passare degli anni gli zampognari sono diventate figure sempre più “familiari” del Natale, come testimonia il fatto che, già da tempo, siano “personaggi fissi” all’interno del presepe napoletano. Collocati quasi sempre in prossimità della grotta, con il loro abbigliamento da pastori e il suono della zampogna, ricordano, a tutti i credenti, il vero senso di questo periodo dell’anno: celebrare, con umiltà e genuinità, la nascita del Salvatore. La figura dello zampognaro si perde nella notte dei tempi: fin dalle epoche più antiche questo pastore, che lavorava spesso di notte, al freddo e lontano dalla famiglia, si recava a piedi in città, dal suo paese di montagna e, con addosso una giacca di montone, un mantello nero, un cappello di velluto decorato con nastri e le “zaricchie” ai piedi, andava in giro per le strade durante il periodo della Novena dell’Immacolata Concezione (29 novembre-7 dicembre) e della Novena del Natale (16-24 dicembre), intonando melodie con la sua zampogna in cambio di offerte in denaro, oppure stipulava accordi con le famiglie che allestivano i presepi per suonare ogni sera davanti alla rappresentazione della Natività.
Giacomo Moretti
Giacomo Moretti
2025-08-22 23:32:05
Numero di risposte : 20
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I pasti natalizi dei napoletani non possono definirsi completi se a fine pasto non compare sulla tavola le ciociole, cioè il classico cesto che raccoglie nocciole, noci, mandorle, fichi secchi e chi più ne ha più ne metta. Ai napoletani piace sgranocchiare la frutta secca, non solo alla fine dei pasti, ma anche in attesa dell’apertura dei regali, o, ancora meglio, durante qualche gioco natalizio. Le bucce delle ciociole, infatti, vengono, ancora oggi, utilizzate come segna numeri per le cartelle durante la tradizionale tombolata. Il termine “ciociole” deriverebbe da “ciocio” ovvero "sciocco": la frutta secca era, infatti, intesa come sciocchezza rispetto al resto del menù natalizio, perchè, seppur molto apprezzata, era meno elaborata rispetto agli altri piatti. Altri, invece, identificano il termine come una onomatopea del rumore che fanno le noci e le noccioline nel cesto urtando tra di loro quando le mani rovistano all'interno nell'atto di prenderle.
Ingrid Galli
Ingrid Galli
2025-08-16 19:22:17
Numero di risposte : 16
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Natale a Napoli è soprattutto riunirsi per giocare a tombola con i gusci della frutta secca avanzata e guardare “Natale in casa Cupiello” seguito da tutta una serie di film natalizi che spesso non hanno alcun senso se non quello di riunirsi tutti insieme sul divano con tanto di plaid e farsi latte e struffoli a modi cereali. In attesa della mezzanotte, i must della vigilia sono: spaghetti a vongole e insalata di rinforzo con capitone fritto e per finire con una carrellata di dolci che ricordano i buffet da matrimoni: struffoli, pastiera, roccocò, mostaccioli, susamielli, raffiuoli e cassata napoletana. Il 25 il must è la minestra Maritata: una minestra in brodo che unisce un sacco di vegetali con la carne. I Calzoncelli, dolce ripieno di castagne, nocciole e cioccolata dalla forma di fagottino o mezzaluna, e gli Scauratieddi, dolce antichissimo tipico di Castellabate dalla forma delle lettere Alfa e Omega e che si mangiano alla vigilia di Natale. La Pietra di San Girolamo è il dolce natalizio tipico di Aversa. Il Cardone è una ricetta molto amata dai beneventani e si cucina con il cardo, un ortaggio invernale con forma simile al sedano cotto in brodo e servito con pollo, polpette di carne macinata e una “stracciatella” di uova e parmigiano grattugiato. Nella tradizione beneventana non manca mai l’agnello. A seguire torrone, Roccocò, Mustacciuoli, taralli dolci alla mela annurca e gli immancabili struffoli con un bicchiere di Strega. Tra i dolci non mancano Struffoli, Roccocò e Mostaccioli ma i più tipici del Natale in Irpinia sono le cartellate o crespelle. Questo dolce rappresenterebbe le fasce che avvolsero il Bambino Gesù nella culla. Una sorta di sfoglia di pasta ottenuta con farina, olio e vino bianco, unita, avvolta su sé stessa e fritta. A tavola un must del 25 dicembre è la scarola ripiena. C’è chi la riempie con capperi, pinoli e uvetta, chi invece la ama con pane raffermo, olive, alici e noci.
Clea Pagano
Clea Pagano
2025-08-08 11:59:33
Numero di risposte : 18
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In Campania, Christmas is an occasion to celebrate religious traditions, particularly through living nativity scenes, a scenic re-enactment of the birth of Jesus. La minestra maritata, typical of the Neapolitan tradition, is a winter soup with a robust and rich flavor, made with pork and vegetables. This hearty dish is ideal for bringing the family together around the table during cold Christmas evenings. Moreover, Neapolitan sweets are the stars of the Christmas celebrations. Pastries like struffoli (small fried dough balls coated in honey) and susamielli (honey and nut cookies) are just some of the delights to savor during the Christmas season.
Michelle Costantini
Michelle Costantini
2025-08-01 06:59:21
Numero di risposte : 17
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I napoletani sono molto legati alle proprie tradizioni e, soprattutto a Natale, non possono rinunciare ad alcuni cibi, oggetti e rituali. Il presepe, in napoletano 'o presepio, è una rappresentazione della scena della natività di Cristo. I napoletani adorano costruire ogni anno il loro presepe, acquistando i pezzi a via San Gregorio Armeno, la “via dei presepi”. Una delle pietanze più consumate a Natale dai napoletani è il pesce fritto, in particolare il baccalà e il capitone. Le famiglie napoletane si riuniscono ogni anno a Natale intorno ad un tavolo per due motivi: mangiare e giocare a tombola. La pasticceria napoletana può vantare un'incredibile varietà di dolci. Ma quali dolci si mangiano a Natale a Napoli? Semplice, gli struffoli! Gli struffoli sono delle piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele e servite con frutta candita e confetti colorati. Un altro dolce natalizio napoletano è il roccocò, una ciambella molto dura con delle mandorle all'interno. Ciò che rende davvero speciale il Natale a Napoli è la famiglia. I napoletani riuniscono intere famiglie intorno ad un tavolo in questo periodo dell'anno, arrivando ad ospitare anche 50 persone in una sola casa! Il Natale a Napoli è una festa soprattutto per questo, perché riesce a creare, anche per un solo giorno, un'atmosfera di gioia e aggregazione nelle case di tutti