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Cosa si mangia per tradizione a Pasqua?

Marisa Giordano
Marisa Giordano
2025-08-02 01:58:00
Numero di risposte : 17
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La storia della pastiera napoletana, legata al culto della divinità romana Cerere, inizia ufficialmente nel 1693, quando la sua ricetta dai molteplici passaggi viene messa nero su bianco nel libro Lo scalco alla moderna da Antonio Latini, riportando, tra gli altri, ingredienti come il parmigiano, i pistacchi e il marzapane, per poi essere perfezionata nei secoli a seguire. Oggi gli ingredienti della pastiera napoletana sono pochi e semplici: pasta frolla, grano cotto nel latte, ricotta, uova, cannella, canditi, scorza d’arancia, cioccolato e vaniglia. Ma è la lunga lavorazione a renderla un capolavoro gastronomico che, per fortuna, si può trovare sulle tavole italiane anche in altri periodi dell'anno.
Lidia Serra
Lidia Serra
2025-08-02 01:34:46
Numero di risposte : 10
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Pesce e agnello sono i protagonisti per eccellenza della cucina di Pasqua. Il Venerdì Santo, che in origine era un giorno di digiuno, è ancora tradizione per molti rinunciare completamente alla carne. In questo caso si può quindi puntare sul pesce intero, o anche solo su una tartare di salmone affumicato. L'alternativa è l'altrettanto classico cosciotto o carré d’agnello, che cotto al forno o in padella, vanta folte schiere di estimatori. Per chiudere in dolcezza non può mancare la torta di Pasqua fatta in casa, con o senza uvette.
Maristella Pellegrini
Maristella Pellegrini
2025-08-02 01:06:50
Numero di risposte : 19
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A Pasqua si mangiano piatti che si tramandano da generazioni sulle nostre tavole, dalla pasta fatta in casa alle uova sode, le torte salate, l’agnello e i dolci tradizionali. La torta pasqualina si può quindi farcire con spinaci o bietole, uova e ricotta. La crescia è una torta salata al formaggio tipica dell’Italia centrale, o meglio tipica dei territori marchigiani, e la si può accompagnare a piacimento con salumi, formaggi e verdure di stagione. È il simbolo della Pasqua, l’uovo, nella sua meravigliosa semplicità, che sia sodo o farcito poco importa. L’agnello è con l’uovo il simbolo della Pasqua, cucinato in mille varianti che seguono le tradizioni locali. La pasta fatta in casa è la regina dei primi del pranzo di Pasqua, con varianti come gli agnolotti ripieni di carne conditi con burro e salvia del Piemonte, ai trionfi emiliani dilasagne al ragù e besciamella, dalle orecchiette pugliesi agli strascicati lucani, per finire in Sardegna con i “pillus” in brodo di manzo o pecora. La Pasqua è anche il trionfo delle tavole contadine che in Italia si traduce in una incredibile varietà di salumi, accompagnati da verdure di stagione e dal pane casereccio, con gli accompagnamenti pasquali che riguardano perlopiù le fave, che da Roma in giù si mangiano con pecorino, salame e pancetta. La ciambella dalla stravagante mise rosa è una ciaramicola tipica delle tavole perugine e di tutta l’Umbria. L’impanata è una focaccia composta da sfoglie che la tradizione pasquale vuole farcite con carne d’agnello o di capretto, cotta con vino rosso e pomodoro. Il casatiello napoletano è una torta rustica ripiena pancetta, salame, uova sode e provolone. La pastiera napoletana è il dolce che non può mancare sulle tavole napoletane, profumata di acqua di fiori d’arancio.