Qual è la storia del tortello di zucca mantovano?
Artemide Palmieri
2025-07-28 07:20:07
Numero di risposte
: 19
La storia del tortello di zucca si scrive con le culture delle grandi famiglie dell’epoca, dei Gonzaga di Mantova, dei Farnese di Parma e degli Este di Ferrara.
Senza dimenticare Bartolomeo Sacchi di Cremona detto il Platina, prorettore alla Corte dei Gonzaga.
Vengono fatti riferimenti alle differenti contaminazioni culturali e religiose che hanno fatto del tortello di zucca un vero mito della cultura padana.
Il testo parte dalle proprietà benefiche della zucca per poi analizzare gli archetipi del tortello di zucca nella piana del fiume Po.
Seguono le descrizioni dei tanti modi di preparare il tortello di zucca sino anche a sostituirne il principale ingrediente.
Federica Rinaldi
2025-07-20 11:06:32
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: 24
La zona di Mantova, in particolare, si caratterizza per la presenza di numerose coltivazioni di zucca fin da tempi remoti, tanto che la storia dei celebri tortelli inizia nel lontano XVI Secolo.
Già dalla metà del 1500 la zucca veniva usata come ingrediente fondamentale dei ripieni della pasta fresca, tanto che la ricetta dei “turtell” preparati con questo squisito ortaggio compare in un ricettario pubblicato nel 1544 redatto da Cristoforo Messisbugo, attivo per venticinque anni alla corte dei Gonzaga di Mantova nonostante le sue origini ferraresi.
È stato proprio Messisbugo a tramandare ai posteri l’antica ricetta dei tortelli di zucca.
Nel suo testo dedicato alle feste principesche, dal titolo Banchetti composizione di vivande e apparecchio generale, Messisbugo illustra tutti gli ingredienti indispensabili per allestire un banchetto degno della corte reale, descrivendo non solo le ricette ma anche l’arredamento e gli utensili da adoperare in cucina e in sala.
Successivamente, a mettere nero su bianco la ricetta dei tortelli è stato nel 1584 Gianbattista Rossetti, cuoco alla corte del Duca Alfonso II d’Este a Ferrara.
Si tratta, tuttavia, di una variante del piatto mantovano nota con il nome di “cappellacci” o “ritortelli”.
Da Mantova, tuttavia, la ricetta dei tortelli di zucca si è poi diffusa in molte località del Nord Italia, come Crema, Cremona e Casalmaggiore, assumendo nomi differenti a seconda del territorio.
Audenico Galli
2025-07-20 10:23:43
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: 20
L’origine dei tortelli di zucca mantovani, si inserisce nell’antica e popolare tradizione culinaria di paste ripiene dell’Italia settentrionale.
Tale tradizione risale almeno al Basso Medioevo mentre la prima testimonianza della zucca come ingrediente risale alla fine del 1500.
Lo scopo di tali preparazioni era di ottenere un piatto gustoso e nutriente, con quel poco che l’economia contadina forniva.
Giacomo Moretti
2025-07-20 08:45:30
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: 20
I tortelli di zucca, ricetta simbolo di Mantova che affonda le sue radici alla fine del ‘400, sono un primo piatto di pasta sfoglia all’uovo ripiena di zucca, amaretti, mostarda di mele e Grana Padano.
L’ingrediente principe è la Zucca Mantovana, prodotto giunto in questi territori dopo la scoperta dell’America, caratterizzata da una polpa compatta e dolce.
La storia lega la fama dei tortelli a Isabella D’Este, una delle donne più famose del Rinascimento, che dal 1490, data del suo matrimonio con Francesco II Gonzaga, cambierà le sorti di Mantova rendendola uno dei principali centri intellettuali dell’epoca.
Originaria di Ferrara, la Marchesa Isabella portò con sé molto della tradizione culinaria emiliana.
E fu proprio il suo cuoco di fiducia Cristoforo di Messisbugo a darci la prima testimonianza scritta, nel suo ricettario Banchetti, composizione di vivande et apparecchio generale, dei tortelli, da lui chiamati “turtell” o “riturtell”.
Maristella Neri
2025-07-20 08:28:30
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: 23
La storia dei tortelli di zucca si perde nei meandri dei tempi ma una domanda è fondamentale per affrontare la storia di questo piatto: sono di Mantova o di Ferrara?
Il tortello – o raviolo – ripieno di zucca nasce e si sviluppa su due grandi direttrici territoriali: Da Ferrara a Mantova, per proseguire poi per Casalmaggiore, Cremona e infine, Crema
La prima citazione scritta si ha nel 1544 da parte di Cristoforo Messisbugo, cuoco ferrarese che restò per 25 anni a servizio dai Gonzaga a Mantova.
Li cita nel suo ricettario con il nome di “turtell” o “riturtell”.
Invece a Ferrara i “cappellacci” o i “ritortelli” di zucca sono riportati con il primo “ricettario pubblico Dello Scalco”, datato 1584 con firma di Gianbattista Rossetti, cuoco alla corte del Duca Alfonso II d’Este
Dalla corte dei Gonzaga e degli Este, i tortelli di zucca viaggiano di città in città, soprattutto al seguito degli eccellenti cuochi ebrei, cacciati con gli editti del 1629-30.
Durante il viaggio culinario anche gli ingredienti subiscono delle modifiche e dalla ricetta originale mantovana e ferrarese si giunge fino a Crema (con i turtei cremasch) dove stranamente la zucca scompare, mentre restano gli altri componenti del ripieno.
Marieva Benedetti
2025-07-20 06:21:57
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: 23
La storia dei tortelli di zucca risale al Rinascimento. L’antenata della zucca, così come la conosciamo oggi, arrivò in Italia grazie ai conquistadores spagnoli. I primi esemplari di zucca erano pochi quanto costosi e questo ne permise, inevitabilmente, la diffusione solo nei ceti ricchi e nobili. Fu proprio la duchessa di Mantova a consegnare la zucca ai cuochi del palazzo, con l’ordine di sprecare il meno possibile del prezioso frutto. La polpa di zucca risultò davvero dolce, saporita e gustosa ma mancava qualcosa. I cuochi decisero quindi di aggiungere la mostarda di mele cotogne per dare un sapore più deciso: nacque il ripieno dei tortelli di zucca. Le prime tracce dei tortelli risalgono dunque al '500 e alla corte dei Gonzaga. È da questo momento in poi che la tradizione dei tortelli di zucca si espanse velocamente in queste zone e in Emilia, per poi arrivare in altre zone d’Italia in diverse varianti.
Rosalino Bernardi
2025-07-20 06:10:38
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: 26
I tortelli di zucca costituiscono il piatto tradizionale della vigilia di Natale nel mantovano, ereditato dalla cucina principesca rinascimentale.
I cuochi più ortodossi consigliano di preparare l'impasto per il ripieno il giorno precedente e di lasciarlo riposare almeno 24 ore, per consentire alle dissonanze originarie tra sapori dolci, salati e acidi di armonizzarsi pienamente.
Piatto importante per occasioni importanti.
Può precedere, come nella tradizione mantovana, il cappone farcito e la torta sbrisolona.
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