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Che cos'è il salame soppressata calabrese?

Ingrid Coppola
Ingrid Coppola
2025-09-18 08:37:05
Numero di risposte : 28
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La Soppressata calabrese è un salume simile alle salsicce tradizionali, ma dal gusto inimitabile e dal nome curioso. Il suo nome deriva dal verbo “soppressare”, che significa “legare con soppressa”. Infatti, diversamente dagli altri salumi, ha una forma appiattita, causata dalla sua pressatura durante il processo di essiccazione. Questo salume tipico è uno dei simboli culinari della gastronomia calabrese. È un salume particolarmente gustoso, prodotto in passato dagli agricoltori locali. La carne utilizzata per questa produzione è pura carne di maiale ed è ottenuta usando prosciutto e spalla di carne fresca. La selezione deve essere precisa e il grasso deve derivare dalla parte anteriore della lombata nel 15% per ogni chilogrammo di carne. La carne viene poi miscelata utilizzando ingredienti naturali, come sale, pepe nero in grani e peperoncino rosso in polvere dolce o piccante. I suini non devono essere inferiori a 8 mesi e devono pesare almeno 140 kg.
Antonino Basile
Antonino Basile
2025-09-08 00:17:18
Numero di risposte : 27
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La soppressata è un particolare tipo di salume preparato tramite pressatura e macinando carni magre e grasso soprattutto di maiale, o di un altro animale a secondo delle aree geografiche di provenienza. La soppressata calabrese è la più celebre, insignita del marchio Dop proprio per la sua particolarità. Si distingue dalle altre varietà per la sua forma più affusolata e per l’aggiunta nell’impasto della polvere di peperone dolce o piccante, che oltre a dare una spinta decisa al gusto del salume gli conferisce anche una sfumatura di colore più intensa. Il maggior centro di produzione è la provincia di Cosenza, e viene realizzata seguendo attentamente la disciplinare che ne garantisce qualità, tutela e tracciabilità.
Oreste Rizzo
Oreste Rizzo
2025-09-05 01:43:47
Numero di risposte : 26
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Il salame soppressata calabrese è un tipo di salame che viene preparato con ingredienti come carne, pancetta, sale, pepe in grani e salsa di peperoni. Mettiamo la carne a cubetti in una ciotola di vetro e andiamo ad aggiungere gli altri ingredienti quali il sale, il pepe in grani e la salsa di peperoni. Mischiamo gli ingredienti con le mani e lasciamo riposare per circa 1 ora prima di andare ad insaccare. Vi consiglio di guardare il video per vedere come fare con il budello e come chiudere il salame con lo spago per alimenti. Affinchè abbia la forma classica della soppressata calabrese dobbiamo appunto procedere con il metodo della pressatura. Appendiamo il salame a temperatura ambiente per circa 24 ore. Ricordiamoci di mettere un piatto od un contenitore sotto la soppressata calabrese perchè trasuderà i liquidi che ha in eccesso. Trascorse le 24 ore andiamo ad appendere il salame in cantina per una settimana. Nel frattempo si svilupperanno le muffe: se di colore bianco buon segno, se di colore verde o nero vi consiglio di pulirle vie utilizzando uno strofinaccio da cucina inbevuto nel vino. Al termine della settimana possiamo procedere con lo spostare la soppressata calabrese dalla cantina al frigorifero, per una buona stagionatura dove aspettare circa 2 mesi.
Olo De Santis
Olo De Santis
2025-08-26 07:28:07
Numero di risposte : 21
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La Soppressata di Calabria è un insaccato a denominazione di origine protetta. Si ottiene con carne di maiale tagliata a pezzettoni a cui si unisce pepe nero, sale e peperoncino calabrese. Si prepara prendendo le parti migliori della coscia del maiale, tritate e prive di nervi e insaccandole in budello naturale. La tesi più accreditata è che il nome deriverebbe dalla fusione e contrazione di due termini: susu che in calabrese antico significa "sopra" "in alto" e 'mpizzare che significa "appendere" quindi il significato è: appesa in alto. Viene messo sotto pressa solo in alcune zone della Calabria ed, essendo indiscutibilmente un prodotto contadino di antica data.
Clara Mancini
Clara Mancini
2025-08-18 20:45:57
Numero di risposte : 15
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Il termine soppressata, anche detta sopressa o soppressa, indica un tipo di salume, di cui esistono diverse varianti nell'Italia centro-meridionale, in Veneto, nel Friuli e in Toscana, preparato tramite pressatura e macinando carni magre e grasso di maiale. La soppressata è diffusa in diverse varianti in molti paesi del mondo. Si ritiene che la soppressata abbia avuto origini nella zona lucano-calabra, secondo la testimonianza scritta più antica datata 1719. La carne usata è di puro suino macellata fresca, mediante la tecnica definita "punta di coltello", un taglio grossolano che consente alla carne di rimanere molto compatta e mantenere così una peculiare integrità organolettica. La soppressata è preparata con una selezione di tagli nobili di prosciutti, spalle e rifili di pancetta e lardo tenero. La soppressata di Calabria a marchio DOP è una delle varianti più conosciute.
Felice Gallo
Felice Gallo
2025-08-10 18:37:29
Numero di risposte : 29
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Dici Calabria e pensi a soppressata. In dialetto suprissata o suppizata, è la regina della tradizione salumiera calabrese in cui affonda le sue origini antiche. La storia narra di una particolare lavorazione della carne di suino in questa regione già dai tempi della colonizzazione greca, intorno al 1600, e la conferma si trova tra le pagine di "Della Calabria Illustrata”, un volume del 1691 scritto da Padre Giovanni Fiore da Cropani che annovera, tra le carni salate, quelle trasformate "in Lardi, in Salsicci, in Suppressate, e somiglianti”. Una cosa è certa: è una prelibatezza che si eleva nei secoli tramandando valori, sapori e simboli fino a consolidarsi nelle filiere d’eccellenza, certificate a marchio DOP grazie al forte legame con il territorio. Il processo di produzione è lento e laborioso: le carni selezionate e il lardo scelto vengono tritate a medio taglio, a mano, al coltello, incrociando sapientemente le lame ben affilate. Il macinato condito viene poi insaccato nel budello naturale dell’intestino del suino, forato e legato a mano con lo spago e fatto stagionare per almeno 45 giorni. Ed ecco un salume dalla forma cilindrica, un po’ schiacciata, dal sapore intenso e stuzzicante, temperamento deciso, profumo inconfondibile e dal colore rosso vivace, come la sua terra, semplice ma di gran carattere, che sa di Calabria, sa di radici.