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Che gusto ha la pizza a Napoli?

Alfonso Barone
Alfonso Barone
2025-09-06 20:46:29
Numero di risposte : 19
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La pizza deve essere tonda, di diametro non superiore ai 35cm, con il bordo rialzato (cornicione) e la parte centrale spessa max 4mm. Nel centro spicca il rosso del pomodoro, cui si è amalgamato l'olio e, nella marinara, il verde dell'origano e il bianco dell'aglio, nella margherita, il bianco della mozzarella e il verde delle foglie di basilico.
Massimo Monti
Massimo Monti
2025-09-02 08:12:23
Numero di risposte : 20
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La vera pizza napoletana ha un gusto che deriva dalle materie prime migliori e di alta qualità utilizzate per la sua preparazione. La scelta degli ingredienti naturali e preferibilmente a km 0 è fondamentale per ottenere un prodotto di alta qualità. Le pizze figlie della tradizione più pura sono soltanto due: la pizza Marinara, con pomodoro, aglio e origano, e la classica pizza Margherita, con pomodoro, mozzarella e basilico. I condimenti vanno scelti di altissima qualità e rigorosamente da produttori locali, per preservare la freschezza e la genuinità. In queste pizzerie si respira il profumo della tradizione, e non solo: i prodotti offerti sono di primissima scelta e vengono offerti al pubblico in accostamenti raffinati e gustosi. Tutti gli ingredienti scelti vengono da fornitori d’eccellenza, che producono direttamente le materie prime. In questo modo, sulle pizze potremmo incontrare ben 5 tipi diversi di pomodoro, tutti rigorosamente DOP campani, che si fondono alla perfezione con l’accompagnamento scelto. Uno dei principali motivi di vanto della pizzeria, e ne hanno ben ragione, è la selezione di 15 diversi tipi di olio extravergine d’oliva) che vengono accostati con grande maestria ai diversi condimenti esaltandoli in modo perfetto.
Monica Silvestri
Monica Silvestri
2025-08-25 21:46:22
Numero di risposte : 26
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La triade del pomodoro locale, mozzarella rigorosamente fiordilatte e basilico farà impazzire le vostre papille gustative. La mozzarella di bufala aggiungerà sapore alla vostra margherita. La capricciosa è la classica pizza in cui rifugiarsi quando proprio non si sa che pesci pizze pigliare. La pizza alla marinara è tipica della cucina napoletana ed condita solo con pomodoro, aglio, origano e olio. La pizza al salame piccante, è solo la base da arricchire con tantissimi altri ingredienti. Il fiordilatte di Agerola, caprino, dolce verde, emmental sono i quattro protagonisti di questa pizza rigorosamente bianca. La pizza fritta è perfetta per essere mangiata a passeggio. La pizza ripiena è la vera pizza dei campioni. I filetti di acciuga spezzettati, l’aglio a pezzetti e una generosa spolverata di origano profumato sono gli ingredienti di una pizza semplice ma unica.
Giuseppe Barbieri
Giuseppe Barbieri
2025-08-12 12:03:13
Numero di risposte : 14
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La pizza napoletana è stata creata inizialmente nella città di Napoli, nel sud Italia, dove veniva preparata con ingredienti semplici come pomodoro, aglio e formaggio. Tuttavia, l'ingrediente chiave che ha dato alla pizza napoletana il suo gusto caratteristico era la mozzarella, un formaggio fresco fatto con latte di bufala.
Danilo Palumbo
Danilo Palumbo
2025-08-12 09:28:11
Numero di risposte : 11
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La più celebre, la prima che torna in mente quando si pensa dove e quando è nata la pizza: nel 1889, in occasione della visita della Regina Margherita nella città partenopea, venne creata quella che consideriamo la pizza tipica di Napoli per eccellenza, la Margherita. Pomodoro, mozzarella e basilico: pochi semplici ingredienti in grado di creare un connubio di sapori irresistibilmente equilibrato. Marinara. Si tratta di una naturale evoluzione della Margherita, dove la salsa di pomodoro diventa protagonista e viene condita con olio d’oliva, aglio mondato e tritato finemente, origano secco e sale. Conosciuto anche come alla maniera dei marinai da cui prende il nome, questo sugo veniva preparato per condire alimenti come pasta, carne e pesce prima di diventare un grande classico tra i condimenti della nostra ricetta partenopea. Mastunicola. Si tratta di una versione precedente alla Margherita, ideata da un non meglio identificato mastro Nicola che nel 1490 conduceva una piccola taverna con cucina casareccia nei dintorni della centrale Rua Catalana. L’impasto della mastunicola veniva condito con strutto, basilico e cacio e messo a cuocere nel forno a legna. A seguire si iniziò a usare l’olio extra vergine anziché lo strutto, mentre con la scoperta del pomodoro si arrivò all’aggiunta della gustosa salsa.