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Chi ha inventato la Norma?

Cirino Galli
Cirino Galli
2025-08-14 06:39:18
Numero di risposte : 19
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Si dice che a battezzarla così, sia stato Nino Martoglio un noto commediografo catanese che, dopo averla assaggiata esclamò: “Chista è ‘na vera Norma!“ facendo riferimento all’opera teatrale del compositore Vincenzo Bellini, al quale è dedicato il Teatro Massimo di Catania, per descrivere la bontà e la perfezione del piatto.
Mario Benedetti
Mario Benedetti
2025-08-14 05:34:47
Numero di risposte : 14
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Pare che dietro le origini di questo piatto ci sia uno dei più famosi compositori siciliani, il catanese Vincenzo Bellini. Nel 1831 debuttò alla Scala di Milano la “Norma”, un’opera in due atti che, inizialmente, non ebbe il successo meritato. In quell’occasione, uno chef siciliano decise di preparare un piatto di pasta dedicato all’opera di Bellini, forse per consolare il leggendario compositore, altri invece ritengono che sia per omaggiarlo. Altre storie raccontano che, nel XIX secolo, il commediografo Nino Martoglio, affascinato dalla spettacolare opera di Bellini, proclamò che questo piatto fosse “una vera e propria norma” per il gusto. Da qui nacque il nome “Pasta alla Norma”. Altre fonti sostengono invece che la “pasta câ Norma” sia stata inventata proprio in onore del compositore a cui è dedicato oggi il teatro di Catania. Altri ancora ritengono che questo piatto sia nato circa un secolo dopo dall’inventiva di uno chef catanese che propose questo piatto durante una festa e, davanti all’enorme gradimento della platea, si diffuse la ricetta che diventò poi “la norma” per cucinare una pasta deliziosa in occasione di un ricevimento.
Sibilla Pellegrini
Sibilla Pellegrini
2025-08-14 04:39:47
Numero di risposte : 24
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Sono almeno due le versioni della storia di questo piatto ritenute più plausibili ma non esistono testimonianze dirette e univoche. Secondo alcuni a dare il nome alla ricetta sarebbe stato il commediografo siciliano Nino Martoglio che davanti ad un piatto di pasta così condito avrebbe esclamato “È una Norma!”, ad indicarne la suprema bontà e paragonandola alla celebre opera di Vincenzo Bellini nonostante fossero passati parecchi decenni dall’esordio della stessa. Secondo altri, a maggior giustificazione della dedica, la ricetta sarebbe stata perfezionata, reinterpretata e messa a punto sulla base della cucina tradizionale da uno chef siciliano proprio in occasione delle celebrazioni per la nuova opera lirica del grande compositore catanese, destinata a diventare in breve tempo una dei suoi maggiori successi nonostante una prima alla Scala di Milano travagliata e tutt’altro che incoraggiante.
Trevis Vitali
Trevis Vitali
2025-08-14 04:37:31
Numero di risposte : 26
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Un’opera d’arte della cucina siciliana, che sembra abbia preso il nome dall’opera NORMA di Vincenzo Bellini, catanese doc. Che sia vero o no è però certo che sia una sinfonia di sapori mediterranei, un gioco di ingredienti e colori, dal rosso del pomodoro al verde del basilico, dal viola delle melanzane all’oro della pasta, che raccontano al mondo la mediterraneità che tutto il mondo apprezza.
Giordano Fontana
Giordano Fontana
2025-08-14 03:51:33
Numero di risposte : 22
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Secondo alcuni a dare il nome alla ricetta sarebbe stato il commediografo siciliano Nino Martoglio che davanti ad un piatto di pasta così condito avrebbe esclamato "È una Norma!". L'origine della dedica alla Norma, che sembra un esplicito riferimento all'omonima opera di Vincenzo Bellini più che a una generica "norma" nel senso di una preparazione fatta "a puntino", non è certa. Sono almeno due le versioni della storia di questo piatto ritenute più plausibili ma non esistono testimonianze dirette e univoche. Secondo altri, a maggior giustificazione della dedica, la ricetta sarebbe stata perfezionata, reinterpretata e messa a punto sulla base della cucina tradizionale da uno chef siciliano proprio in occasione delle celebrazioni per la nuova opera lirica del grande compositore catanese, destinata a diventare in breve tempo uno dei suoi maggiori successi nonostante una prima alla Scala di Milano travagliata e tutt'altro che incoraggiante. Forse in uno dei tanti ricevimenti a cui fu presente lo stesso Bellini nella sua terra natia visto che è da sempre prassi abbastanza consolidata da parte di chef di grido e organizzatori di eventi omaggiare degli ospiti d'onore illustri con piatti creati ad hoc.