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Cosa mangiano i Romani a cena?

Giorgio Giordano
Giorgio Giordano
2025-07-26 14:41:02
Numero di risposte : 11
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Una famiglia contadina potrà così per esempio arricchire la sua zuppa di verdure con olio, un osso di prosciutto o del lardo. Il pane si potrà gustare con formaggio stagionato, olio, aglio, erbe aromatiche. Si aggiungono uova sode e olive. Nei casi in cui l’occasione lo richieda si potrà “esagerare” e darsi al lardo, noci e fichi secchi, o addirittura si potrà preparare della carne. Il tutto, naturalmente, accompagnato da del buon vino invecchiato.
Ivonne Fabbri
Ivonne Fabbri
2025-07-26 12:59:49
Numero di risposte : 18
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A fine giornata arrivava il pasto più importante: la cena. Per il popolo più semplice, la cena non era così invitante perché era sempre quella, una sorta di pasticcio fatto di farina, con verdure e legumi: il pulmentum. Nelle famiglie patrizie, invece, a cena venivano sfoggiate diverse pietanze e cibi molto raffinati ma solo nel contesto dei banchetti celebrati per ricorrenze oppure offerti dai più ricchi. Le cene normali, consumate in famiglia prevedevano dei piatti piuttosto modesti. Insomma, al di là dei sontuosi banchetti che tutti immaginiamo forse perché ci sono stati descritti diverse volte attraverso le scene dei film storici, i pasti ordinari degli antichi Romani erano semplici e forse anche un po’ noiosi. È un po’ come per noi oggi, c’è chi cena a casa o al massimo va a farsi una pizza con gli amici e c’è chi partecipa a cene importanti, feste e festini di lusso che assomigliano molto ai banchetti dell’epoca.
Dante Barone
Dante Barone
2025-07-26 12:56:51
Numero di risposte : 12
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I Romani erano soliti organizzare tre pasti durante la giornata, molto diversi tra loro. I pasti principali della giornata erano ientaculum, prandium e coena. Il prandium era un pranzo veloce consumato a mezzogiorno, spesso in piedi, con pane, carne fredda, pesce, legumi, uova, frutta, vino o mulsum. La coena era il vero e proprio pasto della giornata, iniziava fra le 15:00 e le 16:00 e in particolari occasioni di festa poteva protrarsi fino all’alba del giorno dopo. Quando a cena c’erano ospiti, il pasto era detto convivium e veniva servito un antipasto di varie pietanze, leggere e stuzzicanti, accompagnate dall’immancabile mulsum. Seguivano poi i piatti forti e il dessert con dolci, frutta fresca e secca, ma anche con piatti salati e piccanti. Nei pranzi delle famiglie più facoltose, i cuochi erano diretti da uno chef e gli ospiti arrivavano in tenuta di gala, dopo il bagno alle Terme. A dispetto delle tecniche di preparazione del cibo, erano i condimenti i veri protagonisti della cucina romana. Il ricco apparato di piatti, sia semplici sia elaborati, prevedeva carne, pesce e verdura generosamente conditi da salse dolci e salate. E immancabile sulla tavola degli antichi romani era ovviamente il pane.