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Quali sono le erbe selvatiche velenose?

Giuliano Verdi
Giuliano Verdi
2025-08-17 20:03:45
Numero di risposte : 26
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Le erbe spontanee tossiche sono moltissime e sarebbe impossibile elencarle tutte. Tra le specie erbacee più pericolose troviamo ad esempio: aconito; anemone; belladonna; calicanto; celidonia; cicuta; colchico; digitale; fitolacca; giusquiamo; ranuncolo; stramonio; veratro. Nell’elenco delle piante velenose che crescono in natura ce ne sono molte altre, tra cui la lattuga velenosa, che contiene latice tossico, la sambuchella, erbacea simile al sambuco che produce bacche tossiche, l’edera e il falso mirtillo o bagolo. Esistono poi anche alberi e arbusti tossici che si possono trovare facilmente in natura come il lauroceraso, il maggiociondolo, il ricino, l’agrifoglio e il tasso o semplicemente cespugli di erbe urticanti che causano dermatiti da contatto anche importanti. La cicuta potrebbe essere confusa con la carota selvatica, i germogli della brionia potrebbero essere scambiati con quelli del luppolo selvatico, il veratro ricorda la genziana, mentre il colchico è spesso confuso con lo zafferano. Piante che contengono sostanze tossiche della famiglia degli alcaloidi sono ad esempio quelle che appartengono alla famiglia delle Solanaceae, molte delle quali sono usate in cucina, come le patate, le melanzane o i pomodori. Erbe ritenute tossiche ma non pericolose per l’uso culinario che se ne fa sono invece il prezzemolo e la borragine. Altri esempi di piante ritenute tossiche ma usate in cucina sono il glicine e la robinia.
Timothy Caruso
Timothy Caruso
2025-08-07 03:21:36
Numero di risposte : 22
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La cicuta è la prima che viene in mente all’esperto, per la sua somiglianza con il prezzemolo, specialmente nella sua fase iniziale di crescita. Sono lontanamente simili, ma il prezzemolo è una pianta erbacea che rimane bassa, mentre la cicuta ha una struttura, che arriva anche a due metri. Una vaga somiglianza anche fra borragine e mandragora, così come uno dei più pericolosi è il colchico d’autunno, che può essere scambiato per zafferano, tanto che non a caso è chiamato anche zafferano bastardo. Tutte e tre queste piante possono uccidere. Fa l’esempio di due piante dai frutti apparentemente invitanti, ma non commestibili: “il tamaro, che fa delle bellissime bacche, che sembrano quelle del ribes rosso, così come ingannano le bacche di Solanum, un frutto simile al pomodorino, di colore fra il rosso e il giallo”. Spesso queste ultime sono anche utilizzate come piante ornamentali, ma è sconsigliato tenerle specialmente se ci sono in giro bambini. A questo si aggiungono le bacche nere simili al ribes della belladonna, così come sono rosse e anch’esse simili al ribes rosso quelle del dafne, chiamato anche fior di stecco, per via del fusto legnoso su cui cresce. Pericolosissima, quest’ultima causa bolle e vesciche perfino al solo contatto e, in caso di ingestione, può uccidere un bambino anche con sole 2-3 bacche.
Matteo De luca
Matteo De luca
2025-07-29 11:52:54
Numero di risposte : 21
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Effettivamente esistono alcune piante velenose che gli assomigliano e che sono confuse nel nome come tarassaco di montagna o tarassaco selvatico, anche se in realtà sono un genere diverso: Senecio vulgaris, Senecio jacobaea, Senecio inaequidens. Ma in effetti hanno tutte foglie più grandi, più allungate e più scure e la radice di odore sgradevole. E l’ultima volta che la ho usata, la settimana scorsa, mi è saltata fuori una gigantesca cicuta. Sì: ho evitato di fare la fine di Socrate. Il punto è che però lui stesso non aveva in realtà individuato esattamente cosa gli aveva fatto male, e si è limitato a dire che doveva averlo confuso per tarassaco.