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Chi ha inventato le zeppole fritte?

Sibilla Pellegrini
Sibilla Pellegrini
2025-07-30 05:29:13
Numero di risposte : 25
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Le origini di questa leccornia sono da ricercare nel 500 a.C., quando a Roma si celebravano le Liberalia, ovvero le feste organizzate dai romani per omaggiare Bacco e Sileno, le divinità dispensatrici del vino e del grano. Durante queste feste, che si celebravano nel giorno del 17 marzo, si bevevano fiumi di vino e si gustavano profumate frittelle di frumento, fritte in abbondante strutto bollente. Secondo altre fonti pare che le origini delle zeppole siano da ricercare nei riti di purificazione agraria che si tenevano nei paesi del Sud il giorno del 19 marzo: per festeggiare la fine dell’inverno e l’entrata della primavera si accendevano dei falò e si festeggiava mangiando delle frittelle dalla forma di serpentello arrotolato su se stesso. Una leggenda cristiana, invece, fa risalire la nascita delle zeppole alla fuga della sacra famiglia in Egitto. Secondo tale leggenda, difatti, pare che San Giuseppe per mantenere Maria e Gesù dovette affiancare al mestiere di falegname anche quello di friggitore ambulante, vendendo frittelle dolci per strada. La storia della zeppola di San Giuseppe ha inizio ufficialmente nel 1837, quando il gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, inserì in un suo trattato di cucina la prima ricetta ufficiale in lingua napoletana, anche se pare che la prima ricetta delle attuali zeppole napoletane sia opera del famoso Pintauro. Rivisitando le antiche frittelle romane e prendendo spunto dai consigli del Cavalcanti il bravo Pintauro creò le attuali zeppole arricchendo l’impasto di uova, strutto e aromi, procedendo poi con la caratteristica doppia frittura e farcendola con una ricca e gustosa crema pasticcera sormontata da una succosa amarena.
Domingo Costantini
Domingo Costantini
2025-07-30 05:02:27
Numero di risposte : 13
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Le zeppole sono un dolce le cui origini sono contese da diverse regioni meridionali. La storia delle zeppole arriva infatti da lontano: la prima testimonianza di questo dolce prelibato si trova nel testo culinario di Ippolito Cavalcanti e risale al 1837. Secondo alcune teorie il nome zeppola deriva dal latino serpula, che significa serpe, e rimanda alla forma del dolce, fatto con “serpentelli” di pasta arrotolati su loro stessi. Altri sostengono che il nome rimandi alla “zeppa”, che a Napoli è un pezzo di legno utilizzato dai falegnami. A Napoli, città collegata all’origine delle zeppole, in occasione di San Giuseppe i vicoletti si affollavano di friggitori ambulanti che vendendo zeppole appena fatte, una prelibatezza. Ce lo racconta anche Goethe, che visitò Napoli nel XVIII secolo. Non ci sono informazioni specifiche sulla persona che ha inventato le zeppole fritte.
Silvano Negri
Silvano Negri
2025-07-30 03:54:27
Numero di risposte : 21
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La nascita delle zeppole risale alla fuga in Egitto della sacra famiglia. Si dice che San Giuseppe, infatti, per mantenere Maria e Gesù, dovette affiancare alla sua professione di falegname anche quella di friggitore e venditore ambulante di zeppole. La storia della zeppola ha inizio nel 1837, quando il gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti inserì la prima ricetta ufficiale in un suo trattato di cucina in lingua napoletana. Tuttavia, sembra che la prima ricetta delle attuali zeppole napoletane sia opera del famoso Pintauro, già leggendario “ideatore” della sfogliatella napoletana. Ispirandosi ai consigli di Cavalcanti, infatti, creò le attuali zeppole arricchendo l’impasto di uova, strutto e aromi, procedendo poi con la caratteristica doppia frittura e farcendola con una ricca e gustosa crema pasticcera sormontata da una succosa amarena.
Angela De Santis
Angela De Santis
2025-07-30 02:02:16
Numero di risposte : 23
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Le zeppole di San Giuseppe, dolce della tradizione napoletana che viene tipicamente consumato nei giorni intorno al 19 marzo, data da cui prendono il nome. Pare che la storia delle zeppole di San Giuseppe risalga addirittura all’antica Roma. Il dolce comincia a prendere la forma che conosciamo oggi intorno al 1700: pare che fossero le monache dello Splendore e della Croce di Lucca o quelle di San Basilio del Monastero di San Gregorio Armeno a prepararle come dolce conventuale. Poi, cento anni più tardi, vennero messe “nero su bianco”: le prime ricette delle zeppole di San Giuseppe risalgono al 1837 ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, che le codificò nel Trattato di Cucina Teorico-Pratico. L’uomo, in uno stile semplice e immediato, scrisse la ricetta – che contava pochi ingredienti, ovvero farina, acqua, un po’ di liquore d’anice, marsala, sale, zucchero e olio per friggere – in lingua napoletana.