Cosa simboleggia il pandoro?

Alessio Greco
2025-07-26 18:26:14
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: 13
Il pandoro, esattamente come fa il panettone artigianale, unisce tutti ed è il simbolo della gioia e dell’amore natalizio che si propaga in tutte le tavole e in tutte le famiglie.
Il nome, a dire il vero, ha origini venete e proviene da “pan de oro” dai ricchi pranzi veneziani a base di nadalin.
Eppure si ha traccia delle sue origini antiche ai tempi dell’antica Roma, quando Plinio il Vecchio racconta in un suo scritto risalente al primo secolo dopo Cristo che un “panis” dolce, simile al pandoro, fu servito da Vergilius Stephanus Senex e preparato con fiori di farina, burro e olio.
Il dolce originario, quindi, è un pane semplice e soffice adatto a chiudere un pasto importante con leggerezza e gusto, proprio come accadeva ai tempi degli antichi romani o nei lussuosi pranzi della repubblica marinara veneta.
Ecco perché il pandoro ci insegna che le ricette della nostra tradizione vengono da lontano ma, nel corso della storia, attraversano cambiamenti e variazioni che, tuttavia, ne conservano integro l’intento iniziale.

Francesca Bernardi
2025-07-26 18:26:13
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: 19
Il pandoro nasce in Veneto e, più nello specifico a Verona.
Le sue origini, secondo la tradizione, risalgono al 1500 quando, ai tempi della Repubblica Veneziana, c'era l'usanza di ricoprire con foglie d'oro le pietanze e tra tutte c'era un tipico dolce a forma conica che aveva la consistenza del pane e veniva ricoperto, appunto, di foglie d'oro, detto il "pan de oro".
Questo dessert natalizio si è diffuso sempre più e se nel 1200 era immancabile sulle tavole venete, oggi lo è in tutta Italia.
La sua versione originale era a forma di stella, come oggi, ma decisamente meno burroso e lievitato del Pandoro che siamo abituati a mangiare noi.
Pandoro vuol dire Natale.
Insieme al panettone, infatti, questo dolce natalizio a forma di stella è tra i più amati dagli italiani e rappresenta un grande classico delle feste.
Su ogni tavola di Natale che si rispetti, a fine pasto, non può mancare il Pandoro con il suo zucchero a velo da spolverare e la sua inimitabile morbidezza.

Assia Lombardo
2025-07-26 15:43:39
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: 13
La leggenda sulla nascita del pandoro è legata all’origine di un dolce veronese: il Nadalin.
Alla fine del 1200 Alberto della Scala andò al potere diventando Signore di Verona e, per festeggiare il suo primo Natale gli Scaligeri chiesero a un pasticciere di inventare un dolce simbolo della grande vittoria e della città.
La storia del pandoro è legata al Signor Melegatti che, alla fine del 1800, era proprietario di una drogheria nel centro di Verona.
Il 14 ottobre 1884, Melegatti richiese e ottenne l’attestato di privativa industriale (che non era altro che il brevetto) dal Ministero di Agricoltura e Commercio per la sua nuova invenzione: il Pandoro.
Aveva, di fatto, perfezionato una ricetta tradizionale veronese, un dolce a punte che, però, non solo non era lievitato, ma risultava anche piuttosto duro al palato.
Il signor Melegatti, in realtà unì le conoscenze importate in Italia dai pasticcieri austriaci sulla lievitazione a un dolce della tradizione.
Volendo mantenere la tradizionale forma di una stella a otto punte, chiede al pittore impressionista Angelo dall’Oca Bianca di realizzare il disegno per lo stampo; che è quello che tutt’oggi conosciamo.
Pare che un garzone della droghereia Melegatti, vedendo per la prima volta il dolce e il suo colore, esclamò “L’è proprio un pan de oro!”.

Rosanna Coppola
2025-07-26 13:45:02
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: 18
Il dolce tipico veronese, tipicamente innevato di zucchero a velo, deve il suo nome alla sua origine nobile.
La sua antichissima ricetta, che sembra risalire addirittura al I secolo d.C., è attestata con maggiore certezza intorno al XIII secolo, quando sulle tavole dei nobili veneziani veniva servito il tradizionale "pan de oro".
C’è chi preferisce spostarla a un’epoca più recente, quando, nel 1884, il pasticciere Domenico Melegatti ottenne da parte del Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia il brevetto per realizzare un dolce natalizio.
Una volta tirato fuori dal forno il dolce, un garzone rimase sorpreso dal suo colore dorato: da qui, si decise di chiamarlo "Pan d’oro".
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