Qual è la storia del cioccolato gianduia?

Kayla Ricci
2025-07-28 13:17:02
Numero di risposte
: 24
La storia del gianduiotto prodotto a Torino nasce tanto tempo fa. Il gianduiotto è un cioccolatino al gusto gianduia, che si ottiene amalgamando il cacao e lo zucchero con la Nocciola Tonda Gentile delle Langhe tostata e macinata. La storia del gianduiotto ebbe inizio grazie ai maestri cioccolatai torinesi che nel 1806, a causa del blocco economico che Napoleone impose ai prodotti dell’industria britannica, sostituirono il cacao che ormai era diventata una materia prima molto costosa da reperire in Europa, con la più economica Nocciola Tonda Gentile delle Langhe. I gianduiotti piemontesi furono prodotti per la prima volta nello stabilimento della Caffarel, nota industria dolciaria piemontese nella sede di Borgo San Donato, dal maitre chocolatier Michele Prochet e fu il primo cioccolatino ad essere incartato singolarmente. I gianduiotti, piccola prelibatezza che si scioglie adagio sotto la lingua sprigionando in bocca un piacevole retrogusto di cacao e frutta secca, furono presentati al pubblico nel carnevale del 1865 durante il quale la maschera Gianduja li distribuiva per le vie della città. La storia dei gianduiotti è molto semplice. All’inizio l’alta quantità di nocciole nell’impasto faceva si che fosse tagliato solo a mano, nel tempo le tecniche si industrializzarono e così oggi il gianduiotto è prodotto secondo due metodi: l’estrusione nel quale l’impasto viene direttamente colato su piastre grazie a macchinari creati su misura senza l’uso di forme. Ancora oggi ogni anno vengono confezionati migliaia di gianduiotti che vengono distribuiti in tutto il mondo.

Davis Marini
2025-07-23 12:16:54
Numero di risposte
: 17
La storia fa risalire la nascita del cioccolato gianduia al 1852 quando, a causa del blocco economico ordinato da Napoleone sui prodotti britannici, si rese difficile la reperibilità del cacao per cui un tal Michele Prochet inventò la ricetta di una crema spalmabile a base di nocciole.
Tuttavia, esistono alcune perplessità sulla nascita della crema perchè sulla lapide posta a Luserna San Giovanni, Michele Prochet sarebbe nato il 23 marzo 1839 e se la storia della creazione del gianduia risale al 1852, vorrebbe dire che a soli 12 o 13 anni, Michele avrebbe dato vita alla sua ricetta!
Non impossibile, ma di certo molto improbabile.
L’idea di questo giovane ragazzo fu quella di mescolare al cacao le nocciole tostate ridotte in polvere finissima.
Il cioccolato/nocciolato creato, venne lanciato sul mercato durante il Carnevale del 1865, ottenendo un successo strabiliante, legato anche al primo cioccolatino confezionato singolarmente, il “giaduiotto”.

Jari Benedetti
2025-07-18 13:45:04
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: 13
Il gianduja ha radici profondamente ancorate nella regione del Piemonte.
Nel XIX secolo, durante le guerre napoleoniche, Napoleone Bonaparte impose un embargo sul commercio tra il continente europeo e la Gran Bretagna.
Questo embargo ebbe ripercussioni dirette sulla disponibilità di molti beni, tra cui il cacao.
Di fronte a questa scarsità, i pasticceri torinesi cercarono un modo per estendere le scorte di cacao disponibili.
La soluzione fu di aggiungere nocciole tritate al cacao, creando così un nuovo tipo di cioccolato: il gianduja.
Michele Prochet avrebbe avuto l’idea di mescolare il cacao con nocciole tostate ridotte in una polvere finissima.
Questa miscela divenne la base del gianduja.
Il nome “gianduja” è strettamente legato alla tradizione della Commedia dell’Arte.
Il gianduja e la sua storia sono strettamente legati alla regione del Piemonte e alla sua cultura.
Con il passare degli anni, il gianduja ha guadagnato popolarità non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
La sua texture cremosa e il sapore distintivo, una perfetta combinazione di cioccolato e nocciole, lo hanno reso un ingrediente perfetto per molte preparazioni dolciarie.

Raoul Conte
2025-07-05 22:13:52
Numero di risposte
: 26
I cioccolatieri artigianali torinesi nel XIX secolo si godevano una vita tranquilla nei loro piccoli laboratori rallegrando l’intera città con cioccolatini, dolcetti ricoperti di cioccolato, cioccolate calde, e deliziose torte. Finché un giorno tutto improvvisamente cambiò. In risposta al blocco navale delle coste francesi promulgato dal governo britannico nel 1806, Napoleone Buonaparte reagì con il suo blocco continentale: l’importazione di merci britanniche in qualsiasi paese europeo alleato o dipendente dalla Francia divenne vietata. Ciò significò che diverse materie prime provenienti dalle colonie britanniche (importate a loro volta dalle Americhe) come caffè, zucchero di canna e cacao smisero di arrivare nella penisola italiana. I cioccolatieri optarono per la creatività. Allo scarso cacao rimasto nei magazzini decisero di aggiungere le nocciole locali chiamate Tonda Gentile, economiche (all’epoca) e abbondanti sul territorio. Il loro sapore fragrante e tostato si sposò perfettamente con il gusto intenso del cacao, per un’esperienza gustativa ricca e complessa. Il morbido cioccolato gianduia che conosciamo oggi ha richiesto circa 40 anni in più per essere sviluppato. Anche se non sappiamo quanto sia accurata questa storia, la leggenda narra che l’azienda torinese di cioccolato Caffarel sarebbe stata la prima a tostare e macinare le nocciole insieme al cacao, invece di includerle solo intere o a pezzetti. Caffarel lanciò la sua nuova invenzione nel 1865 durante il Carnevale di Torino sotto forma di piccoli cioccolatini detti Gianduiotti, ispirati alla folcloristica maschera di Carnevale locale Gianduja. Da allora, il gianduia si è diffuso in tutta Europa e nel mondo, diventando rapidamente una successo internazionale.

Filomena Rossi
2025-07-05 21:34:11
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: 19
Il cioccolato gianduia è una delle eccellenze dolciarie del nostro territorio, nonché uno dei prodotti più venduti ed esportati al mondo. Un sapore intenso e aromatico, una consistenza cremosa e avvolgente che resta in bocca al lungo, ottenuta grazie all’utilizzo di una materia prima di eccezionale qualità: la nocciola tonda gentile delle Langhe. Questo cioccolato ha una storia molto particolare, e un’origine legata a un personaggio storico ben preciso: Napoleone Bonaparte. Come nasce il gianduiotto
Come accade spesso per la nascita di alcuni prodotti culinari diventati poi iconici, anche il cioccolato gianduia nasce a causa di una mancanza – più precisamente, per colmare la mancanza della materia prima del cioccolato: il cacao. Agli inizi dell’Ottocento, per colpire l’economia del Regno Unito, Napoleone Bonaparte impose il blocco economico dei prodotti provenienti dalle colonie britanniche. Per gli abitanti e, soprattutto, per i pasticcieri del Regno Sabaudo questo provvedimento si trasformò ben presto in una tragedia: il cacao proveniente dalle Americhe divenne una merce sempre più rara e costosa. Ecco allora che, nella ricetta del cioccolato, buona parte del cacao venne sostituita da polvere di nocciola tonda gentile delle Langhe – un prodotto locale molto più economico e facilmente reperibile rispetto al cacao. Nacque così un nuovo tipo di cioccolato, che fu chiamato Gianduia (o Gianduja) come la tradizionale maschera di Carnevale che incarna il popolo e le tradizioni piemontesi.

Giulio Gentile
2025-07-05 19:15:26
Numero di risposte
: 29
La gianduia o gianduja è un tipo di impasto di cioccolato nato proprio a Torino nel 1806.
La sua creazione si attribuisce agli ingegnosi cioccolatai torinesi che, durante il blocco economico ordinato da Napoleone per i prodotti dell’industria britannica e delle sue colonie, sostituirono l’ormai costosissimo cacao con la nocciola tonda gentile delle Langhe.
Fu così che nacque questo golosissimo impasto.
Primo cioccolatino a essere incartato singolarmente, il gianduiotto fu prodotto per la prima volta dalla famosa società dolciaria torinese Caffarel.
L’impasto dell’epoca era composto da cacao, acqua, zucchero e vaniglia.
Vent’anni più tardi fu il chocolatier Michele Prochet, in società con Caffarel, a perfezionare la ricetta del gianduiotto, all’epoca chiamato “givu”, aggiungendo le nocciole tostate e macinate finemente.
La piccola pepita d’oro della Caffarel fu presentata al pubblico durante i festeggiamenti del carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja che distribuiva per le strade della città questa nuova squisitezza torinese fatta con cacao, nocciole tostate e macinate, burro di cacao e zucchero.
Da questo episodio e dalla maschera Gianduia, i deliziosi cioccolatini hanno preso il nome di gianduiotti.
Il successo fu immediato e tale da far entrare di diritto questo cioccolatino tra le delizie tradizionali della gastronomia torinese.
Da allora ogni anno vengono prodotti milioni di gianduiotti, industriali e artigianali, gustati in Italia e non solo.
Una dolcezza e un sapore unico che da Torino ha fatto il giro del mondo.

Costanzo Silvestri
2025-07-05 18:59:16
Numero di risposte
: 25
La creazione del gianduia si attribuisce ai pasticcieri torinesi nel 1806, che sostituirono con la più economica nocciola tonda gentile delle Langhe una parte dell'ormai costosissimo cacao. Infatti il blocco economico ordinato da Napoleone per i prodotti dell'industria britannica e delle sue colonie aveva reso difficile il reperimento del cacao. Nel 1852 il cioccolataio Michele Prochet, in società con Caffarel, migliorò l'impasto tostando le nocciole e macinandole finemente. Secondo quanto tramandato, da un colpo di cucchiaio dato sapientemente a questo impasto soffice nasce il gianduiotto con la sua tipica forma, che verrà presentato come primo cioccolatino incartato in occasione del Carnevale del 1865, distribuito dalla maschera popolare di Torino, Gianduja. Il gianduia è prodotto sia in versione normale che al latte e può contenere anche altra frutta a guscio, come la mandorla. Di consistenza solida, il gianduia assomiglia al cioccolato normale, tranne per il fatto che è notevolmente più morbido a causa della presenza dell'olio di nocciola.
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