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Cosa si mangia nei rifugi di montagna?

Silvana Martini
Silvana Martini
2025-07-28 03:25:31
Numero di risposte : 19
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Ogni volta che posso mi fermo sempre in rifugio, che sia per un semplice caffè o un piatto di polenta. La mia scelta sul cosa ordinare è ovviamente basata anche sul percorso che devo fare. Se la mia escursione prevede, dal rifugio, un percorso ancora lungo e impegnativo, non ordino piatti pesanti e difficili da digerire ma prediligo verdure e polenta così da assumere carboidrati e vitamine. Diversamente se il sentiero che devo percorrere per il rientro è facile allora adoro gustare i piatti tipici montani.
Dario Palumbo
Dario Palumbo
2025-07-28 03:06:52
Numero di risposte : 8
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In inverno il momento più atteso è sempre il pranzo, in cui ci concediamo generose portate a base di polenta, pizzocheri, canederli, fonduta, brasato, stinco. Nessun problema, vi regaliamo volentieri tante ricette perfette per il clima invernale. Vi abbiamo fatto venire voglia di un bel piatto caldo, fumante? Allora scorrete la nostra gallery per individuare le ricette più giuste per sognare le vette. Polenta, pizzoccheri & Co Sfoglia la gallery
Iacopo Palmieri
Iacopo Palmieri
2025-07-28 03:03:03
Numero di risposte : 13
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Cosa gustare dunque quando si va a pranzo in rifugio e che prodotti tipici portare a casa per poter riproporre il goloso manicaretto tra le mura domestiche ai propri amici o ai propri cari? Se la tua passione sono i primi di montagna puoi provare i canederli, una specialità altoatesina famosissima. Sono delle palline fatte di pane insaporite da ingredienti che vengono cotte nel brodo ma possono essere servite anche asciutte. Oppure gli spatzle, sempre dello stesso territorio, sono gnocchetti di forma irregolare a base di farina di grano tenero, uova e acqua. In questo caso si lessano in acqua e si fanno ripassare in padella. Tra i secondi di montagna sono assolutamente da assaggiare lo spezzatino di capriolo, il camoscio in umido o il salmì di cervo. Sarebbe un peccato non gustare però anche pietanze meno onnipresenti ma altrettanto deliziose come lo stracotto d’asina e specialità regionali come la carbonade e la soça valdostana con la verza. E per concludere il pasto? Che ne dici di un dolce genuino come lo strudel di mele? Semplice e genuino, questo dessert dalle origini in realtà mediorientali è l’emblema stesso delle merende gustate nei rifugi del Nord Italia. In alternativa puoi provare il caffè dell’amicizia valdostano ovvero la grolla: ti assicuriamo che ti sorprenderà!
Ione Santoro
Ione Santoro
2025-07-28 02:58:47
Numero di risposte : 16
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I rifugi altoatesini sono rinomati per l’altissima qualità dei piatti offerti. Le ricette provengono quasi esclusivamente dalla tradizione regionale, tanto amata dai locali quanto dai turisti. Il piatto che vince su tutti è l’immancabile “Speckplatte”, in italiano tagliere di Speck. Oltre allo Speck, in molti casi vi troverai anche una o più varianti di formaggi di montagna, i Kaminwurzen, i cetriolini e il famosissimo Schüttelbrot. Il primo piatto per eccellenza è quello dei canederli, che possono essere conditi in modi diversi. I canederli più conosciuti però, sono senza dubbio i canederli allo speck, i canederli ai formaggi e i canederli agli spinaci. I canederli possono essere serviti con l’insalata, nel brodo oppure con burro fuso e parmigiano. Un altro primo amatissimo è quello degli Spätzlen, gli gnocchetti, più comunemente conosciuti nella variante agli spinaci. Tra i secondi più gettonati spiccano lo stinco e il carré, entrambi cucinati con la carne del maiale, delle vere prelibatezze accompagnate dagli immancabili crauti e in alcuni casi dalle patate. Un classico altoatesino, che si può assaggiare anche per le vie dei paesini e delle città, sono i würstel Meraner e i Weißwurst. Due piatti semplici ma di grande tradizione, da assaporare anche in piedi al banco. Forse meno conosciuto ma assolutamente da assaggiare è il Leberkäse, il polpettone tradizionale, che viene tagliato a fette e servito con i crauti, le patate e la senape.
Caterina Gallo
Caterina Gallo
2025-07-28 01:08:55
Numero di risposte : 24
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Piatti di sostanza che sanno scaldare, non solo la temperatura dopo una giornata passata sulla neve, ma anche il cuore. In montagna il cibo è questione di gusto e di sostegno. Gli ingredienti sono quelli che arrivano in cucina grazie al foraging nei boschi, dagli alpeggi e da antiche malghe. Mani che impastano e girano grandi cucchiai di legno immersi in zuppe, polente e carni succulente. Dalle Alpi alle Dolomiti; dall'Appennino toscano alla Sila si scoprono i piatti della tradizione. I grandi classici sono rappresentati da gnocchi casalinghi di ogni forma e dimensione - famosi quelli della Val d'Ossola - da piatti di selvaggina, dai ricchi bolliti misti e da formaggi come Seirass o la Tuma del lait brusc. La Valtellina è la patria di pizzoccheri, sciatt, taroz e polenta taragna concia. Il minimo comune denominatore da Canazei alla Val Venosta è rappresentato da speck, mele declinate dall'antipasto al dolce, canederli e ravioli che a seconda della vallata cambiano ripieno e nome, da schlutzkrapfen a cajoncie. Funghi, mirtilli, miele e carni pregiate sono gli ingredienti della cucina dell'Appennino Toscano, sulle vette dell'Abetone. A Roccaraso e Rivisondoli si gustano piatti di montagna per eccellenza: cazzarielli con i fagioli di montagna, la "Pecora al cotturo"; gnocchi agli orapi, e Sagne e fagioli. Sulle vette silane, invece, la pasta al forno e i corroboranti maccheroni al ferretto con il ragù sono piatti con i quali far fronte alle energie perse al freddo.