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Quali sono le tradizioni del 31 ottobre?

Corrado Galli
Corrado Galli
2025-08-16 22:27:25
Numero di risposte : 21
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La ricorrenza, anche se talvolta viene erroneamente associata a riti demoniaci, nasce nel mondo celtico ma arriva fino a noi anche attraverso la tradizione cristiana. Il nome originario è infatti All Hallow’s Eve, che significa vigilia di Ognissanti. Le zucche intagliate e i travestimenti ci riportano agli Stati Uniti d’America, ma le radici della festa, ormai diffusa anche in Italia, affondano in Europa. La tradizione cristiana di celebrare i santi è però più antica, dal momento che i martiri vengono celebrati già nei primi secoli dopo Cristo dalla Chiesa. Nel Medioevo, alcune testimonianze del Regno Unito già definivano il 31 ottobre Hallow’s eve, la vigilia del giorno dei santi. E come per il Natale, questa ricorrenza si è andata a sommare e fondere con le festività precristiane e pagane. In questo caso l’influenza diretta è quella della festa di Samhain, una sorta di capodanno celtico che celebrava la fine dell’estate e della stagione dei raccolti in preparazione all’inverno buio e freddo. Un’idea diffusa anche in altre culture, come quella pre-ispanica del Messico, dove oggi proprio tra fine ottobre e inizio novembre si celebra il Día de los muertos, durante il quale si preparano tavole e altari per dare conforto ai propri cari scomparsi che tornano per qualche giorno sulla terra. Il 31 ottobre si mischiano in tutto il mondo tradizioni ed esseri del folklore con origini diverse. Tra le tradizioni più amate dai bambini c’è sicuramente quella del “dolcetto o scherzetto?”, sempre più diffusa anche in Italia. I piccoli in costume vanno di casa in casa con il loro secchiello, chiedendo agli abitanti una caramella o un cioccolatino. Anche in questo caso, l’usanza arriva in Italia dall’americano trick or treat, ma l’abitudine di mangiare dolciumi in occasione della Festa dei Morti è ben radicata anche nella nostra penisola. Dalle fave a base di farina di mandorle agli ossicini siciliani, dalla piada dei morti romagnola al pane che si fa a Milano, dal morticiello napoletano alla colva pugliese: da Nord a Sud in ogni regione si ricordano i propri cari con ricette della tradizione. Tra gli ingredienti ricorrenti ci sono sicuramente la frutta secca, spezie per dare un sapore unico e naturalmente tanto zucchero per addolcire gli ingredienti tipici dell’autunno. In Italia da molto più tempo si ricordano i cari scomparsi in questo periodo. Per la Chiesa cattolica è la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, ma tutti lo chiamano semplicemente Giorno dei morti, e cade ogni anno il 2 novembre. In questo caso non ci sono party a tema, ma è tradizione andare in visita nei cimiteri per portare i fiori ai propri affetti che non ci sono più.
Francesca Mazza
Francesca Mazza
2025-08-08 21:50:52
Numero di risposte : 18
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La festa di Halloween ha origini antichissime ed è riconducibile a quella celtica, Samhain, che sanciva il passaggio dall’estate all’inverno, quando i frutti dei campi erano assicurati, il bestiame era stato ben nutrito e la comunità poteva finalmente riposarsi. Anche a quei tempi, la morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che accadeva in natura e per l’accostamento al culto dei morti. I celti, infatti, credevano che la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità, si pensava, inoltre, che le forze degli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi. Proprio da qui deriva tutta la simbologia legata a questa ricorrenza tenebrosa. Come in gran parte del mondo occidentale, in Francia Halloween è una festa che viene festeggiata da persone di tutte le età, ci si veste a tema, s’intagliano le zucche e i bambini bussano alle porte chiedendo: “dolcetto o scherzetto?”, anzi “des bonbons ou un sort?”. Le città vengono decorate ad ogni angolo con ragnatele, mostri e quanto più di spaventoso si riesca a concepire. Non mancano le feste a tema a casa di amici, ma anche nei ristoranti, bar e club, che si trasformano in ritrovi “da paura” e nei quali vengono indossati costumi “spaventosi”. Tra i personaggi più gettonati troviamo: mummie, fantasmi, goblin, streghe, diavoli e vampiri. In questa occasione, tutte le grandi città, come Parigi, rievocano le atmosfere tipiche di questa festa, vengono organizzati anche dei veri e propri “horror tour” che prevedono percorsi “da brividi” presso i cimiteri. Uno di questi è quello monumentale di Perè Lachaise, dov’è possibile ammirare le tombe dei massimi esponenti della letteratura nazionale, di musicisti e compositori del passato. Molto apprezzata e ambita, anche la visita nei sotterranei di Parigi, un dedalo di gallerie e cunicoli che si dipanano nel profondo e labirintico sottosuolo. Questo percorso rappresenta un vero e proprio universo che si sviluppa sotto il livello della strada e che riserva immensi spettacoli, a partire dalle storiche catacombe, fino all’immensa rete fognaria che si estende per chilometri sotto al cielo di Parigi. Se sei un vero amante del brivido, non lasciarti sfuggire l’occasione di fare il tour Mysteries of Paris, nel quale delle sedicenti guide ti porteranno alla scoperta della Parigi dal carattere noir, tra case infestate dai fantasmi e luoghi macabri del terrore, nei quali si sono consumati atroci delitti o crudeli rituali satanici. Durante il tour, avrai la possibilità di conoscere aneddoti che ti lasceranno letteralmente stupefatto. Ovviamente poi, per grandi e piccoli, trascorrere la giornata di Halloween ad Eurodisney sarà un vero spasso, ma a pochi chilometri da Parigi si trova anche Parc Asterix a Plailly, dove Asterix e i suoi amici accolgono i visitatori travestiti in chiave gotica, in pieno stile Halloween!
Artes Costantini
Artes Costantini
2025-07-28 13:24:06
Numero di risposte : 17
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La tradizione di Halloween era celebrata in Italia anche prima che prendesse il nome anglofono. In Puglia, ad esempio, si ha la tradizione ormai secolare di porre delle zucche decorate fuori dalle case alla vigilia di Ognissanti e di accendere falò per illuminare le strade alle anime del purgatorio che in quella notte camminerebbero. Identiche tradizioni si trovano in Friuli, Veneto e Abruzzo, dove si intagliano zucche a forma di teschio e ci si traveste per spaventare i morti che uscirebbero dalle tombe in quelle notti. Anche la tradizione del dolcetto o scherzetto già era diffusa in Italia da prima. Si pensi in Calabria, a Serra San Bruno, dove è usanza che si bussi alle porte dei vicini sussurrando “Mi lu pagate lu coccalu?” o in Sardegna, a Ogliastra e nel Nuorese, dove si chiede cibo e denaro sussurrando "Carchi cosa pro sas animas?". Simboli di Halloween sono la zucca, che in origine, in epoca celtica, era una rapa e fu sostituita dai coloni inglesi americani in zucca, e il dolcetto e scherzetto, che invece deriva dalla tradizione da parte di cristiani di chiedere un offerta per i defunti.
Fatima Vitale
Fatima Vitale
2025-07-28 10:37:29
Numero di risposte : 27
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Le tradizioni sarde legate a queste date sono un mix affascinante di antiche usanze pagane e influenze cattoliche, con riti e simboli che portano avanti il legame con i nostri antenati e con la natura. La nostra versione di questa notte è chiamata “Sas Animas” o “Is Animeddas”, ed è dedicata alla commemorazione dei defunti. In diverse parti dell’isola, soprattutto nei piccoli paesi, i bambini si vestono di abiti semplici e, armati di sacchetti, vanno di casa in casa chiedendo doni con la formula: “Carchi cosa pro sas animeddas?” (“Hai qualcosa per le anime?”). L’usanza prevede che vengano dati dolci, frutta secca o piccoli doni, proprio come un nostro “Dolcetto o Scherzetto”, ma con un significato molto più legato alla tradizione. I bambini, in cambio, recitano preghiere per i defunti delle famiglie visitate, mantenendo viva una tradizione che unisce il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Il giorno successivo, 1 novembre, in tutta Italia si celebra Ognissanti, una festa cattolica dedicata a tutti i santi. In Sardegna, questa festa ha un forte legame con il rispetto e il ricordo dei defunti. Le famiglie visitano i cimiteri per prendersi cura delle tombe dei propri cari, portando fiori e accendendo candele. Ma non è tutto: in molte case sarde si prepara una tavola speciale, con pane, vino e dolci tipici, lasciati nella convinzione che le anime dei defunti tornino per una notte a fare visita ai loro cari. Uno dei dettagli più affascinanti delle tradizioni sarde di Ognissanti è il cibo preparato in onore dei defunti. Questo gesto affonda le radici in antichi riti pagani, dove si credeva che le anime tornassero a visitare i vivi durante questa notte di passaggio tra i mondi. Alcuni dei dolci tipici preparati includono il pane dei morti, realizzato con ingredienti semplici come farina, zucchero e mandorle, oppure su pistiddu, una sorta di dolce ripieno di sapa, un liquore denso ottenuto dalla cottura del mosto d’uva. Nonostante oggi queste tradizioni siano spesso integrate con influenze moderne come Halloween, in molti paesi della Sardegna si continua a mantenere vivo il rito di lasciare una sedia vuota a tavola e un pasto per accogliere simbolicamente le anime dei defunti. Le tradizioni del 31 ottobre e del 1 novembre in Sardegna sono una finestra su un mondo antico, dove il rispetto per i defunti e il ciclo della vita sono al centro delle celebrazioni. Se visiti la Sardegna durante questo periodo, noterai un’atmosfera unica: la tranquillità dei piccoli paesi, le processioni nei cimiteri illuminate da centinaia di candele, e quel senso di connessione tra passato e presente che rende questi giorni così speciali.
Ninfa Caruso
Ninfa Caruso
2025-07-28 08:49:20
Numero di risposte : 18
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La tradizione di Halloween deriva probabilmente da una contrazione della frase "All Hallows Eve" ovvero la notte di ognissanti festeggiata il 31 ottobre, data che nel quinto secolo avanti Cristo nell'Irlanda celtica coincideva con la fine dell'estate. In questa ricorrenza - chiamata Samhain - i colori tipici erano l'arancio per ricordare la mietitura e quindi la fine dell'estate ed il nero a simboleggiare l'imminente buio dell'inverno. Narra la leggenda che gli spiriti erranti di chi è morto durante l'anno tornino indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l'anno successivo. I Celti credevano che in questa magica notte tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale e dell'aldilà. Ovviamente i vivi non volevano essere posseduti! Perciò i contadini dei villaggi rendevano le loro case fredde ed indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili mascherandosi da mostri gironzolando tra le case per far scappare di paura tutti gli spiriti che incontravano! Un'altra spiegazione del perché i Celti spegnessero ogni fuoco non risiede nello scoraggiare la possessione dei loro corpi, ma nel fatto che riaccendessero ogni focolare prendendo la fiamma da un unico gigantesco fuoco druidico che veniva acceso nella notte del 31 ottobre nel mezzo dell'Irlanda a Usinach.