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Chi ha portato le mandorle in Sicilia?

Flavio De rosa
Flavio De rosa
2025-08-05 16:23:52
Numero di risposte : 23
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Si crede che questo prezioso seme sia stata portato sull’isola durante l’epoca della colonizzazione fenicia o greca, intorno al VII-VI secolo a.C. Gli antichi navigatori e commercianti portarono con sé non solo merci preziose, ma anche piante e frutti esotici, tra cui la mandorla, che trovò in Sicilia un ambiente ideale per crescere. Con l’arrivo della dominazione araba nel IX secolo, la coltivazione della mandorla conobbe un ulteriore sviluppo. Gli arabi introdussero avanzate tecniche agricole e nuove varietà di mandorle, contribuendo a migliorare la qualità e la resa dei raccolti.
Matilde Valentini
Matilde Valentini
2025-07-27 13:02:14
Numero di risposte : 18
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Il mandorlo è una pianta originaria dell'Asia centrale e fu introdotta nel bacino del mediterraneo attraverso l'Asia minore, in Sicilia fu introdotta dai greci infatti era chiamata "noce greca". Essa trovò il suo habitat ideale nella val di Noto, tra le province di Siracusa e Ragusa. Il mandorlo appartiene alla famiglia delle Rosacee, l'altezza della pianta può raggiungere 8 - 10 m, essa fiorisce dai primi di gennaio alla metà di marzo.
Dimitri Pellegrino
Dimitri Pellegrino
2025-07-27 10:23:08
Numero di risposte : 26
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Frutto originario dell’Asia Centrale, la mandorla si era già diffusa nel IV sec a.C. in Grecia ma fu introdotta in Sicilia dai Fenici. Nei secoli la coltivazione di questa specialità in territorio siculo si è diffusa così tanto da raggiungere molti Paesi del Mediterraneo grazie alle colonie greche.
Nabil Cattaneo
Nabil Cattaneo
2025-07-27 09:48:11
Numero di risposte : 19
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Pare che già gli arabi avessero portato in Sicilia l’usanza di mescolare le mandorle con lo zucchero per deliziare il loro palato. La tradizione narra che essi abbiano visto per la prima volta la luce intorno al 1100 nel convento palermitano della Martorana, annesso alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio. La Sicilia è una terra ricca di misteri, di leggende e di magia. L’immensa bontà dei nuovi dolci, nati per mano delle suore del convento, ispirò per la pasta di mandorle un nome che ancora oggi troviamo in uso, quello di “pasta riali”, tradotto “pasta reale”, coniato per sottolineare come la loro straordinaria bontà fosse degna della corte di un re.