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Qual è la patria della polenta?

Sabino Greco
Sabino Greco
2025-07-28 00:05:24
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Nelle valli piemontesi si preparavano diversi tipi di potìe, una via di mezzo tra una minestra e una polenta, perchè preparate con una quantità di farina scarsa rispetto all’acqua o al latte. Con qualche differenza nel nome le ritroviamo un po’ in tutto il Piemonte: nella zona di Alba e Cortemilia si preparava la “pucia”, una polenta morbida a base di farina di grano e di mais condita con cavolo e pezzi di carne. Nell’alessandrino si mangia ancora la “pute”, sostanzialmente uguale alla pucia, mentre nel basso canavese troviamo la “putia” alla quale si aggiungono la zucca e il riso. La storia della polenta continua nel medioevo, quando ritroviamo diverse versioni di queste “polente”: d’avena e orzo, di grano saraceno, di miglio, che avevano già aperto la strada all’arrivo della farina di mais che giungeva dal nuovo mondo. In Italia il primato di aver avviato le prime coltivazioni di mais spetta al Veneto, ma ben presto questo alimento si rivela una preziosa risorsa per la scarsa dieta invernale degli abitanti della montagna e della campagna. Nella storia della polenta gli abbinamenti più comuni erano con burro e formaggio o con salsa di pomodoro insaporita con cipolla, prezzemolo e aglio.