Qual è la patria della polenta?
Monica Silvestri
2025-08-21 01:51:21
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: 26
La polenta è una pietanza amata e celebre nella cucina italiana, possiede origini antiche e una storia che affonda le radici nelle tradizioni culinarie regionali. La polenta è uno dei piatti più antichi della storia, già usato dagli antichi Sumeri e in Mesopotamia, veniva preparato con miglio e segale.
In Italia, i Friulani furono i primi ad adottare questo cereale intorno al 1550 d.C. quando veniva chiamato “granoturco” poiché tutto ciò che veniva da terre lontane veniva aggettivato con “turco”.
Il mais fu introdotto dopo la scoperta dell’America, sostituendo il farro come base per la polenta.
Da nord a sud, da est a ovest, la polenta è un piatto antico, che ha fatto la storia delle cucine casalinghe del nostro Paese e che incarna le tradizioni, le influenze storiche e la creatività culinaria di tutte le regioni italiane.
Cesidia Pagano
2025-08-12 02:54:11
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: 25
La polenta è un piatto tipico della tradizione lombarda a base di farina di mais.
La sua bontà, però, è ben conosciuta in tutte le regioni della Valle Padana dove il mais è sempre stato molto diffuso, nei paesi alpini e anche in alcune zone dell'appennino abruzzese.
In Lombardia la tradizione legata alla polenta è molto antica e sono tante le ricette tipiche.
Le ricette, insomma, sono tantissime e hanno nei secoli fatto diventare la polenta un vanto lombardo e nazionale.
Costanzo Silvestri
2025-08-09 18:18:57
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: 24
La storia della polenta è assai antica e intimamente connessa con l’evoluzione dell’uomo. L’uomo delle caverne sicuramente dovette alimentarsi con cereali che usava macinare grossolanamente tra due pietre e cuocere in acqua bollente. Si hanno notizie di polenta di farina gialla nel Friuli già verso il 1550-55. Forse i friulani già abituati alle antiche pultes julianae, precedettero le altre popolazioni nell’uso del cereale. In Italia il “frumento a granelle grosse e gialle” ebbe la sua maggiore fortuna nel Veneto e nel vicino Friuli. Fu Venezia a introdurlo nelle paludi del Polesine e nel Friuli. Secondo uno studioso, Giovanni Beggio, la prima seminagione è datata 1554, “Made in Veneto”. Nei secoli seguenti l’intera Padania – sia nelle fasce pianeggianti e fertili, come nelle fasce collinari e montane – non mangiò altro che polenta di mais.
Sabino Greco
2025-07-28 00:05:24
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: 24
Nelle valli piemontesi si preparavano diversi tipi di potìe, una via di mezzo tra una minestra e una polenta, perchè preparate con una quantità di farina scarsa rispetto all’acqua o al latte.
Con qualche differenza nel nome le ritroviamo un po’ in tutto il Piemonte: nella zona di Alba e Cortemilia si preparava la “pucia”, una polenta morbida a base di farina di grano e di mais condita con cavolo e pezzi di carne.
Nell’alessandrino si mangia ancora la “pute”, sostanzialmente uguale alla pucia, mentre nel basso canavese troviamo la “putia” alla quale si aggiungono la zucca e il riso.
La storia della polenta continua nel medioevo, quando ritroviamo diverse versioni di queste “polente”: d’avena e orzo, di grano saraceno, di miglio, che avevano già aperto la strada all’arrivo della farina di mais che giungeva dal nuovo mondo.
In Italia il primato di aver avviato le prime coltivazioni di mais spetta al Veneto, ma ben presto questo alimento si rivela una preziosa risorsa per la scarsa dieta invernale degli abitanti della montagna e della campagna.
Nella storia della polenta gli abbinamenti più comuni erano con burro e formaggio o con salsa di pomodoro insaporita con cipolla, prezzemolo e aglio.
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