Chi ha inventato gli spaghetti alla bolognese?
Liborio Barone
2025-08-21 14:44:28
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: 15
Il ragù alla bolognese, o meglio il suo antenato più celebre, nasce in accostamento ai maccheroni, come ci racconta Pellegrino Artusi nel suo La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene del 1891.
Nel 1923 gli “Spaghetti bolognese” si trovano già nel menu dell’Hotel Commodore di New York, mentre nel 1927 sono inseriti in un ricettario dello chef Wiman in una versione senza pomodoro, simile a quella proposta da Pellegrino Artusi.
La definitiva incoronazione a piatto globale avvenne all’inizio degli anni Sessanta quando la statunitense Heinz decise di commercializzare gli “Spaghetti bolognese” in scatola, portandoli nelle casa di tutto il mondo.
Il successo di questa specialità si concretizzò però lontano dai confini emiliani e a dispetto dei cultori della cucina tradizionale.
Non solo in aeroporto, ma anche nel resto della città, resta molto difficile trovare gli spaghetti alla bolognese e i ristoratori preferiscono spiegare le origini del tradizionale binomio tra le tagliatelle e il ragù piuttosto che accontentare a tutti i costi il turista straniero.
Emanuel Piras
2025-08-20 13:45:46
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: 20
A tenere banco a Bologna, almeno fin dal secolo XVI, erano infatti non solo le tagliatelle, riservate però al pranzo domenicale e a quello dei giorni festivi, ma pure gli spaghetti, chiamati, lo ripetiamo ancora una volta più propriamente «vermicelli».
Ma veniamo agli spaghetti alla bolognese che fin dal secolo XVI figuravano spesso sulle tavole dei petroniani.
Però attenzione né nei vecchi ricettari bolognesi né in quelli italiani non sono mai nominati gli spaghetti per il semplice fatto che con questo nome, non lo ripeteremo mai abbastanza, non esistevano.
Esistevano invece i loro antenati, i loro parenti più stretti i “vermicelli”.
Gli spaghetti vengono menzionati per la prima volta in un ricettario napoletano del 1819.
Carla Barbieri
2025-08-08 16:45:20
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: 29
Difatti non è Bologna il luogo di invenzione della ricetta, bensì Torino. La prima apparizione è sul quotidiano La Stampa il 22 aprile 1898, quando l’Hôtel Ville et Bologne pubblicizza il suo menù che include, al secondo posto, gli «Spaghetti di Napoli alla bolognese». La triangolazione Torino-Napoli-Bologna ci fa intuire la finalità dell’operazione: creare un emblema cucina italiana, quando l’Italia è appena agli esordi come Stato unitario.
A Torino si era ideata e realizzata l’avventura dell’unificazione italiana. Proprio qui – non a caso – si mettono insieme due icone della cultura nazionale, gli spaghetti e il ragù, simboli di due città che nei secoli si erano delineate come i luoghi più illustri della nostra gastronomia.
Ritroviamo gli spaghetti alla bolognese il 17 dicembre 1910, sempre a Torino, al Ristorante della Zecca. Il piatto è ormai diventato di moda nelle case dell’élite piemontese.
Negli anni Venti appare anche in ambito popolare – prima al Nord, poi al Sud – e non tarda a oltrepassare i confini nazionali grazie agli emigranti italiani che portano con sé la tradizione degli spaghetti, unitamente a un atavico desiderio di carne con cui arricchire la pasta.
Rosanna Ruggiero
2025-07-31 06:18:02
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: 16
Non ci va l’aglio, e al massimo si possono aggiungere acciughe e prezzemolo; ma ecco, di carne — e meno che mai ragù — negli spaghetti alla bolognese non c’è traccia.
La ‘pasta’, in Emilia, è infatti nata come sfoglia all’uovo, quella tirata al mattarello e porosa il giusto da lasciarsi avvolgere e poi raccogliere bene il ragù.
Nel dicembre 2018 la tradizione domestica degli spaghetti col tonno è stata ufficializzata con il deposito della ricetta da parte dell’Accademia Italiana della Cucina presso la Camera di Commercio del capoluogo.
Così gli spaghetti alla bolognese sono entrati nel novero di una trentina di patti classici, sancendo l’accompagnamento con tonno sottolio, cipolle e pomodoro.
La ricetta depositata degli spaghetti col tonno alla bolognese
Essa è la base anche di questo piatto.
Due varianti ammesse: l'aggiunta di un tocco di sapore dato dalle acciughe o dal prezzemolo, cosparso con misura sul piatto già preparato.
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