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Chi ha portato gli arancini in Sicilia?

Antimo Fiore
Antimo Fiore
2025-09-11 06:42:07
Numero di risposte : 19
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L’arancina/o sembra però nascere nel periodo in cui la Sicilia era sotto il dominio dei Saraceni. Infatti in alcune scritture dell’epoca veniva descritti banchetti dove era possibile banchettare con deliziosi vassoi di riso aromatizzato allo zafferano con l’aggiunta di verdure e carne. Per quanto riguarda l’origine del nome non è chiara la sua derivazione, sembra comunque che sia di origine saracena o araba. Queste popolazioni tendevano infatti a chiamare sontuosi pasti salati con il nome di un frutto.
Selvaggia Costa
Selvaggia Costa
2025-08-29 02:22:39
Numero di risposte : 21
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The roots of the arancino date back to the time of Arab domination in Sicily, around the 9th to 11th century. The Arabs introduced the use of rice to the island, a food that was then very precious, often flavored with spices like saffron and accompanied by meat and vegetables. This culinary habit perfectly matched the Arab tradition of shaping food into compact forms, ideal for being transported and easily consumed. Over the centuries, this tradition has evolved thanks to the influence of Sicilian culture, which has enriched the recipe with local ingredients such as ragù, peas, and caciocavallo.
Tiziana Barbieri
Tiziana Barbieri
2025-08-27 21:03:07
Numero di risposte : 23
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L’origine più plausibile degli arancini di riso siciliani è associata agli Arabi. Nel periodo della dominazione araba, che va dal IX al XI secolo, gli Arabi erano soliti appallottolare i chicchi di riso allo zafferano e poi condirli con la carne di agnello. Si deve quindi a loro l’invenzione degli arancini, che si sono poi adattati alle abitudine e ai gusti tipici Italiani.
Helga Rinaldi
Helga Rinaldi
2025-08-21 05:45:21
Numero di risposte : 25
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L’arancino nasce in Sicilia tra il IV e l’XI secolo. L’origine di questa pietanza, come tutte quelle a base di riso nell’Italia meridionale, è da collocare durante la dominazione araba. Gli arabi avevano infatti l’abitudine di appallottolare un po’ di riso con dello zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con l’aggiunta di carne di agnello. Era una sorta di timballo, inventato dall’emiro Ibn al Thumma. Il vero arancino come lo conosciamo oggi noi, invece, lo dobbiamo all’intuizione dell’imperatore Federico II di Svevia. Non venivano panati ma si gustavano appallottolati nel palmo di una mano.
Gaetano Fiore
Gaetano Fiore
2025-08-13 09:52:04
Numero di risposte : 19
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L’arancina sembra però essere nata, come molti altri piatti della tradizione, nel periodo in cui la Sicilia era sotto il dominio dei Saraceni, che usavano banchettare con grandi vassoi di riso aromatizzato allo zafferano e condito con verdure e carne. L’aggiunta della caratteristica croccantissima panatura arriva più tardi: alla corte di Federico II, durante il XIII secolo, si era soliti friggere il riso speziato per facilitarne il trasporto e la conservazione durante viaggi e battute di caccia. Di origine Saracena o araba sembra anche il nome della pietanza: queste popolazioni tendevano infatti a chiamare sontuosi pasti salati con il nome di un frutto. Nel “Vocabolario Siciliano Etimologico” del 1785 sembra che il loro nome sia ispirato all’arancinu, cioè il colore tipico della melarancia, mentre altri ne riconducono l’origine alla forma sferica che caratterizza gli arancini palermitani e che ha portato a coniare l’affettuosa espressione “arancinu che’ i peri” (arancino con i piedi) per indicare una persona sovrappeso.
Pierina Colombo
Pierina Colombo
2025-07-31 09:26:26
Numero di risposte : 27
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L’origine di questa pietanza, come tutte quelle a base di riso nell’Italia meridionale, è da collocare durante la dominazione araba. Gli arabi avevano infatti l’abitudine di appallottolare un po’ di riso con dello zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con l’aggiunta di carne di agnello. La scoperta – dice Basile – l’ho fatta 35 anni fa in una tenda di beduini, in Tunisia, quando mi offrirono da mangiare del riso con carne e spezie. Mi spiegarono che poi il riso che avanza viene fritto e portato al lavoro. Insomma un’arancina ante litteram. L’arancina come la conosciamo, invece, continua Gaetano Basile “compare nel ‘700 a Palazzo Abatellis, allora convento domenicano nel centro storico di Palermo. Era la ‘piatta del convento’, ovvero la specialità della casa.