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Qual è nata prima, l'arancina o l'arancino?

Ivana Ruggiero
Ivana Ruggiero
2025-09-04 00:40:51
Numero di risposte : 26
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Attualmente, è ancora in corso una difficile diatriba per il nome originale degli arancini di riso siciliani. A Palermo e in tutta le città circostanti, gli arancini di chiamano “arancinA”, poiché prendono il nome dalla forma tondeggiante dell’arancia. A Catania, invece, il nome è “arancinO”, con una forma leggermente più allungata che imita simbolicamente l’Etna. L’unica cosa su cui concordano è l’associazione con il frutto dell’arancia, da sempre simbolo della Sicilia e dello stesso colore acceso degli arancini. Noi siamo di Siracusa, quindi essendo più vicini a Catania ci piace definirlo “ArancinO”. L’Accademia della Crusca si è recentemente espressa a favore di Palermo, ma la lotta sembra non accennare a terminare.
Liborio Sanna
Liborio Sanna
2025-08-22 08:25:53
Numero di risposte : 21
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È nata prima l’arancina o l’arancino? Sfortunatamente gli archeologi non hanno mai trovato resti da poter datare al carbonio 14, e il motivo di ciò è abbastanza ovvio: cibo così buono non poteva che finire subito! Ma al di là delle prove scientifiche, è ben certo che già prima di arancini e arancine esistessero, in natura, le arance, frutti che appunto, sia nella forma, sia nel colore arancio-dorato, sia – tòh, guarda un po’! – nel nome, ricordano l’arancina e, in secondo luogo, l’arancino. In tutti e tre i casi, infatti, l’innovazione provenne da Oriente. L’arancina palermitana, sfera perfetta, ispirata alla natura del sole e del frutto, tonda come la femminilità, quella più atavica, espressione antropologica della fertilità e dell’abbondanza. L’arancino catanese invece a punta, tributo all’alto Mongibeddu, l’Etna, anche lui elemento naturale e iconico, fonte di ricchezza e fertilità, col suo traboccante ripieno di lava-ragù, generatore di vita, energia e nutrimento. Arancina a Palermo, arancino a Catania.
Modesto Marchetti
Modesto Marchetti
2025-08-16 15:30:22
Numero di risposte : 30
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Nessuno sbaglia e lo ha chiarito l’Accademia della Crusca, spiegando in un lungo articolo che entrambi i generi sono ammessi, seppur quello femminile sia formalmente il più corretto. Il motivo, scrive la Crusca è che «il gustoso timballo di riso siculo deve il suo nome all’analogia con il frutto rotondo e dorato dell’arancio, cioè l’arancia, quindi si potrebbe concludere che il genere corretto è quello femminile: arancina». Perciò se il femminile è percepito come più corretto nell’impiego formale, il maschile non è scorretto. In definitiva, scrive la Crusca: «Ai nostri amici possiamo quindi rispondere che il nome delle crocchette siciliane ha sia la forma femminile sia la forma maschile, determinata dall’uso diatopicamente differenziato». Nella parte occidentale, inclusa Palermo, si dice “arancine”, al femminile, mentre in quella orientale, intorno a Catania si dice “arancini”. La stessa Accademia puntualizza però che dare una risposta non è così semplice, perché nel dialetto siciliano il frutto dell’arancio è al maschile: “aranciu” nell’italiano regionale diventa “arancio”.
Alfredo Ricci
Alfredo Ricci
2025-08-14 02:45:08
Numero di risposte : 25
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L’arancino nasce in Sicilia tra il IV e l’XI secolo. L’origine di questa pietanza, come tutte quelle a base di riso nell’Italia meridionale, è da collocare durante la dominazione araba. Gli arabi avevano infatti l’abitudine di appallottolare un po’ di riso con dello zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con l’aggiunta di carne di agnello. Era una sorta di timballo, inventato dall’emiro Ibn al Thumma. Non venivano panati ma si gustavano appallottolati nel palmo di una mano. Il vero arancino come lo conosciamo oggi noi, invece, lo dobbiamo all’intuizione dell’imperatore Federico II di Svevia. Alla corte dell’Imperatore, infatti, venne con ogni probabilità sperimentata questa tecnica fondamentale di panatura e frittura che ne garantiva croccantezza e conservazione per una migliore asportabilità. E fu così che gli arancini fecero parte del take away di una corte sempre itinerante e di un esercito che era costretto a lunghe percorrenze. Un imperatore anche chef di rango imperiale al quale viene attribuito l’arancino come lo conosciamo oggi, croccante e perfetto da gustare in ogni momento, rigorosamente con le mani ed in ogni situazione, anche passeggiando, anche fuori casa!
Kristel Parisi
Kristel Parisi
2025-07-31 10:01:02
Numero di risposte : 25
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L’arancina nasce in Sicilia tra il IV e l’XI secolo. L’origine di questa pietanza, come tutte quelle a base di riso nell’Italia meridionale, è da collocare durante la dominazione araba. L’arancina siciliana, così come la conosciamo adesso, comparve molto tardi nei ricettari “ufficiali”, più o meno nel XIX secolo ed è per questo che alcuni dubitano di un reale collegamento con la cucina araba. Nel dizionario siciliano-italiano di Giuseppe Biundi del 1857, compare il termine “arancinu”, definito come “vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia”. Sul fronte della denominazione e della eterna divisione fra l’arancina palermitana e l’arancino catanese, lo storico ne fa una questione di semiologia: “Noi abbiamo 9 dialetti e due parlate e in Sicilia l’arancia si dice arancio: semplicemente in dialetto siciliano si dice arancinu mentre in palermitano diventa arancina”. L’arancina come la conosciamo, invece, continua Gaetano Basile “compare nel ‘700 a Palazzo Abatellis, allora convento domenicano nel centro storico di Palermo. Era la ‘piatta del convento’, ovvero la specialità della casa. Poi arrivò Garibaldi, il pomodoro a buon mercato e il ragù: per questo sono convinto che l’arancina originale sarà sempre ‘accarne’.
Fortunata Ferrari
Fortunata Ferrari
2025-07-31 07:25:30
Numero di risposte : 9
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Si chiama arancino o arancina? Un’annosa questione Si tratta di una diatriba secolare, che con l’avvento di blog, social network e forum si è trasformata in un fenomeno virale diffuso a macchia d’olio in tutta la penisola, con meme e battute. Pare che la discussione sia nata anche a causa della contesa tra Palermo e Catania nella supremazia degli arancini migliori e più creativi. Nella prima città l’arancina è senza dubbio declinato al femminile: perfettamente rotonda e più piccola rispetto al catanese, l’arancina palermitana prende il proprio nome dal diminutivo di arancia, con cui si indica il frutto. La denominazione "arancino" è stata adottata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali quando si fa riferimento ai Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani e si è diffusa sul territorio nazionale, anche grazie al commissario Montalbano che chiama così, in televisione e nei libri, queste delizie di riso. A Catania, dove è rinomata e diffusa anche la variante “alla norma” (con melanzane) e al pistacchio di Bronte, invece l’arancina è prevalentemente declinata al maschile: con la sua caratteristica forma a cono, l’arancino catanese sarebbe ispirato all’Etna, secondo la tradizione. Come si è espressa l’Accademia della Crusca sull’annosa questione? Il femminile sembra secondo gli studiosi più naturale e corretto in tutta la penisola perché in italiano corrente è normale far riferimento al frutto di un albero al femminile, ma l’ente lascia carta bianca ai parlanti: è stato riconosciuto ufficialmente che nella Sicilia orientale la dicitura corretta è arancino, mentre in quella occidentale arancina.