Quali sono le origini del panettone milanese?
Giordano Conte
2025-08-19 15:17:01
Numero di risposte
: 15
La leggenda narra che il 24 dicembre presso la corte di Ludovico Il Moro si tenne un banchetto ducale in occasione della festività natalizia, ma ci fu un imprevisto: il cuoco incaricato di imbastire questo sontuoso pranzo si dimenticò il dolce in forno carbonizzandolo quasi del tutto.
Preso dal panico e impaurito dalla crudele punizione che lo aspettava, fu lo sguattero di corte Toni a salvarlo.
Gli offrì infatti il panetto di lievito madre preparato per se stesso, a cui aggiunse un po’ di farina, qualche uovo, burro, uvetta e, credo, candito.
Con un gran nodo alla gola il dolce fu servito con la speranza che potesse addolcire i palati, ma soprattutto gli animi dei commensali e così fu.
Il dolce non deluse le aspettative, anzi riscosse talmente tanto successo che il duca Ludovico Il Moro, dopo esser venuto a conoscenza dell’inconveniente, lo intitolò al vero creatore: Pan De’ Toni, da cui poi diventa Panettone.
Ovviamente non poteva essere così semplice: questo fantomatico dolce non poteva celare solo una leggenda, ma si narrano diverse storie riguardo agli “eroi” responsabili della nascita del vero Panettone milanese.
Infatti, oltre a Toni, si racconta di una certa Suora Ughetta la quale per allietare le sue consorelle durante la festività natalizia preparò una focaccia bassa sopra cui incise una croce, che però scomparve con la cottura del dolce, dando forma a una morbida cupola.
Tra l’altro, sfogliando il dizionario meneghino, la voce “ughetta” corrisponde a “uvetta”, ingrediente fondamentale del Panetun.
Ughetto era anche il nome di un falconiere innamorato della bella Adalgisa, che si offrì come garzone nel forno del padre di lei, bisognoso di incrementare le vendite.
Un giorno, per mettersi in luce, preparò un dolce, guarda a caso a base di burro, uvetta e canditi con il quale riuscì a conquistare i palati di tutti e soprattutto il cuore della sua amata.
Infine, la tradizione natalizia del Panettone deriva dal rito del coccio, ovvero l’usanza medievale di porre la sera del 24 dicembre un grosso coccio di legno nel camino mentre il pater familias distribuiva una fetta di pane di frumento a tutti i membri della famiglia.
Al contempo a Milano vigevano severe regole che vietavano ai fornai di preparare e vendere il pane di frumento, a quel tempo il pane dei ricchi, per tutto l’anno a eccezione della Vigilia!
Fu così che il connubio famiglia, dolce e Natale dà vita al magico momento del taglio del Panettone protagonista di ogni tavola natalizia milanese e non.
Ippolito Fabbri
2025-08-13 09:58:37
Numero di risposte
: 27
PANE DE TONI
Cominciamo da Pan de Toni, da cui secondo alcuni deriverebbe il nome Panettone.
Il primato dell’invenzione viene attribuito a Toni solo dalla fine dell’Ottocento, come del resto le altre leggende che si contendono con Toni l’origine del dolce, quella di Ughetto degli Atellani e di Suor Ughetta.
IL PANETTONE MILANESE
Le leggende alimentano la tradizione, ma la vera origine del panettone va ricercata nella diffusa usanza medievale di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello quotidiano.
L’origine è milanese, appunto.
Sembra che esistesse già nel ‘200 come pane arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca.
Il nome panettone sarebbe nato per indicare la forma più grande che aveva rispetto agli altri prodotti da forno.
La storia ci racconta anche che fino al 1395 tutti i forni di Milano avevano il permesso di cuocere pane di frumento solo a Natale, per farne omaggio ai loro clienti abituali.
L’abitudine di consumare pane di frumento a Natale, quindi, è molto antica.
Antonietta Bellini
2025-07-31 12:21:37
Numero di risposte
: 17
La leggenda narra che il primo Panettone nacque a Milano nel lontano 1476 alla corte di Ludovico il Moro. Il famoso dolce, emblema delle feste Natalizie, fu l’imprevedibile risultato di un errore in cucina. Per celebrare una ricorrenza a corte, il tripudio di marzapane, frutta secca e spezie che tipicamente veniva servito nelle occasioni speciali, fu danneggiato durante la cottura.
Per porre rimedio al terribile errore venne servito il pane dolce che Toni, il garzone, aveva impastato per la tavola dei cucinieri.
Fior di farina, uova, burro, zucchero e lievito con una manciata di uvetta e canditi sottratti alla dispensa di corte.
A quel punto, come presentare un dolce nato dal nulla improvvisando con gli unici ingredienti rimasti?
“Pan de Toni” non poteva andare bene, ma “Panettone” dal tono più pieno e altisonante pareva la soluzione perfetta per presentare il lievitato al Moro.
Nacque così il Panettone, emblema delle feste natalizie ed immancabile prelibatezza sulle tavole imbandite.
Ma se Milano è la città in cui il Panettone vede le proprie origini, è anche quella nella quale ogni anno “chiude le danze”.
Il miracolo del Panettone
La tradizione infatti vuole che il 3 febbraio di ogni anno a Milano, si celebri il termine della tradizione del Panettone proprio nel giorno di San Biagio.
La curiosa storia popolare riporta la leggenda del frate Desiderio che, a causa della sua golosità, terminò il panettone che gli era stato portato prima delle festività da una massaia affinché questi lo benedicesse.
Al ritorno della massaia, esattamente il 3 febbraio, quando Desiderio andò a prendere l’incarto pensando ad una scusa con cui giustificarsi, trovò che il panettone era ricomparso ancora più grande di quanto non fosse stato in origine.
La tradizione del Panettone si insinua dunque tra le pagine di una storia antica e una leggenda più moderna, una tradizione solida e diffusa che dona al dolce un alone di magia e stupore.
Loison ama le tradizioni e proprio per sottolineare questa costante ricerca di storia e costume, dedica un’intera linea al Panettone di Milano.
Ivonne Fabbri
2025-07-31 07:49:35
Numero di risposte
: 29
La vera origine del panettone va ricercata nell’usanza diffusa nel medioevo di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni. Un manoscritto tardo quattrocentesco di Giorgio Valagussa, precettore di casa Sforza, attesta la consuetudine ducale di celebrare il cosiddetto rito del ciocco. La sera del 24 dicembre si poneva nel camino un grosso ciocco di legno e, nel contempo, venivano portati in tavola tre grandi pani di frumento, materia prima per l’epoca di gran pregio. Anche un’altra realtà storica avvalora la derivazione del panettone dal grande pane di frumento natalizio: fino al 1395 tutti i forni di Milano avevano il permesso di cuocere pane di frumento solo a Natale, per farne omaggio ai loro clienti abituali. L’abitudine di consumare pane di frumento a Natale, quindi, è molto antica. Il Panaton de Danedaa era un Pan grosso, qual si suole fare il giorno di Natale, per Metafora un’inetto, infingardo, da poco. Il Panattón o Panatton de Natal come una Spe[cie] di pane di frumento addobbato con burro, uova, zucchero e uva passerina o sultana.
Leggi anche
- Qual è la leggenda del panettone milanese?
- Cosa simboleggia il panettone?
- Cosa ci insegna la leggenda del panettone?
- Quali sono le origini del panettone natalizio?
- Come si dice panettone in dialetto milanese?
- Qual è la differenza tra il panettone classico e il panettone milanese?
- Qual è la tradizione del panettone?
- Perché il panettone è associato solo al Natale?
- Perché si fa la croce sul panettone?
- Il panettone è originario di Milano?
- Cosa insegna la storia della leggenda del panettone?
- Chi ha inventato il panettone a Milano?
- Qual è il dolce tipico milanese natalizio?
- Qual è la differenza tra il panettone tradizionale e quello milanese?
- Perché a Natale si mangia il panettone?