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Perché il panettone è associato solo al Natale?

Matteo De luca
Matteo De luca
2025-07-31 12:57:18
Numero di risposte : 11
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In molti paesi come Brasile e Argentina è così amato che addirittura si mangia tutto l’anno. Ma perché è tradizionalmente legato al periodo natalizio? La risposta è data da una delle leggende medievali più riportate sulla sua origine. Come tante leggende sui dolci tradizionali, essi nascono da errori o disavventure di chef un po' maldestri. Una cosa è certa: l’origine del panettone affonda le sue radici in epoca medievale e la consuetudine di preparare pani arricchiti da frutta, semi e spezie. A Natale era diffuso il “rito del ciocco” un’usanza dove il capofamiglia serviva grandi pani di frumento di fronte al grande ceppo di Natale che ardeva nel camino. Nell’800 si trovano le prime descrizioni più precise di questo dolce, come quella di Francesco Cherubini, che definisce il “panattón o panatton de Natal” come una specie di pane di frumento addobbato con burro, uova, zucchero e uva passerina o sultana, con mandorle. Si era soliti farlo grande, di circa un chilo, solo a Natale. Nel 1864 il cuoco dei Savoia, Giovanni Vialardi, pubblica il suo Trattato di cucina citando anche la presenza di cedri canditi. Il fatto che questo chef di corte riporti il panettone nel suo trattato, dimostra il successo del dolce in tutte le casate nobili del tempo, nelle regioni del Nord-Ovest. La classica forma per come la conosciamo oggi, avviene solo dagli anni ’20 del ‘900, quando Angelo Motta, decise di aggiungere il burro al suo panettone e di fasciarlo con la carta paglia. Il risultato è l'iconica forma rimasta invariata ancora oggi.
Giulio De Angelis
Giulio De Angelis
2025-07-31 12:13:47
Numero di risposte : 15
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Il panettone è stato sempre più associato al Natale, fino a diventare uno degli alimenti più rappresentativi delle festività. Un giorno, per festeggiare il Natale, Ughetto arricchì ulteriormente la ricetta con canditi e uvetta. Questo panettone, frutto dell’amore e della creatività di Ughetto, divenne talmente popolare da far rifiorire l’attività del panificio e cambiare la sorte della sua famiglia, che alla fine acconsentì al matrimonio tra i due. Da allora, il panettone è diventato uno dei dolci più amati in Italia, un simbolo non solo di tradizione culinaria ma anche di amore e speranza. Tra le tradizioni più curiose legate al panettone, una delle più conosciute è quella di San Biagio. Secondo questa usanza, si conserva una fetta di panettone mangiato a Natale per mangiarla il 3 febbraio, giorno dedicato a San Biagio, protettore della gola. Un’altra tradizione ormai in disuso è quella del rito del ciocco, tipica del Capodanno. Il capofamiglia nascondeva una moneta d’oro o d’argento all’interno di una torta di panettone chiamata “carsenza”. Naturalmente, dopo le festività natalizie, le dispense sono spesso piene di panettoni avanzati.
Neri Barone
Neri Barone
2025-07-31 09:51:26
Numero di risposte : 16
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La leggenda narra che alla vigilia di Natale, alla fine del XV secolo, il cuoco bruciò per errore il dessert che avrebbe dovuto conquistare tutti i commensali alla corte di Ludovico il Moro. A salvare la situazione fu Toni, l’aiutante dello chef, che, con coraggio e spavalderia, decise di servirlo con la crosta bruciata. Con grande sorpresa, il dolce ebbe un successo grandissimo e venne denominato “pan del Toni”, diventando da allora un piatto tipico della tradizione natalizia.