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Maltagliati Fave e Pancetta

 
Nonostante tutto pare sia primavera, e se il  tempo ballerino ancora non ci permette di godere delle belle giornate, almeno in cucina la bella stagione è iniziata, questo mese sulle nostre Tavole arrivano le Nespole, le Ciliegie, i Piselli le Patate novelle e le Fave che oggi sono le protagoniste della nostra ricetta.
A casa amiamo mangiarle soprattutto crude, accompagnate a del buon Pane casereccio,Olio extra vergine d’oliva e dell’ottimo Pecorino.
Oggi vi propongo un primo piatto con le fave più tenere, private della buccia esterna e appena saltate in padella.
 
 
 
Maltagliati Fave e Pancetta
 
 
 
Ingredienti:
 
Per i Maltagliati: 
100 g di Farina a persona
Acqua q.b. ( poco più della metà del peso della farina)
Un cucchiaio d’olio
 
Per il Condimento 
 
Fave fresche 400g
100 g di pancetta o Guanciale
1/2 Cipolla
Sale
Pepe
 
Se avete tempo preparate in casa i maltagliati. Su una spianatoia disponete la farina e fate la classica fontana versate parte  dell’acqua e il cucchiaio d’olio e cominciate a formare l’impasto aggiungendo man mano l’acqua rimanente fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico coprite con un panno e lasciate riposare 30 minuti.

 

 

 

Trascorso il tempo del riposo con il mattarello stendete la pasta in una sfoglia di 3/4 mm e con l’aiuto di una rotella tagliate la pasta formando i vostri maltagliati.

 
Mettete sul fuoco la pentola per la pasta.
Prendete una padella fate soffriggere la cipolla tritata con 2 cucchiai d’olio unite la pancetta tagliata a cubetti e fate rosolare un paio di minuti.
Aggiungete le fave sbucciate salate se necessario, un filo d’acqua e cuocete ancora un altro paio di minuti ( se le fave sono tenere basta veramente pochissimo)
A questo punto l’acqua della pasta avrà preso il bollore, buttate i maltagliati che si cuoceranno in un baleno, scolateli passateli in padella con il sughetto di fave e pancetta mescolate bene. Aggiungete una spolverata di pepe e servite.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pesce/ Primi/ Senza categoria

Risotto al Nero di Seppia

Un tempo le sacche d’inchiostro delle Seppie venivano utilizzate per scrivere ,il famoso inchiostro che si trovava nei Calamai dove si intingeva la Piuma.
 Immagino i pastrocchi che avrei combinato se fossi vissuta a quei tempi. 
Trovo decisamente più nelle mie corde usare il nero di seppia in cucina, per colorare la pasta fresca, preparare un bel piatto di spaghetti al nero o per un saporito risotto come quello che vi presento oggi.
 
 
 
Ingredienti per 4
 
25 0g di Riso per Risotti
500 g di Seppie
1 Sacca d’inchiostro di Seppia ( in alternativa trovate il nero di seppia gia pronto per essere utilizzato nelle pescherie più fornite)
1 Scalogno
1 spicchio d’Aglio
Pomodoro pelato q.b.
1/2 Bicchiere di Vino bianco
1 l di Brodo di pesce
Olio extra vergine d’Oliva
Pepe o Peperoncino
Prezzemolo
Sale
 
 
 
 
Pulite bene le seppie senza dimenticare di conservare la sacca d’inchiostro. Potete far fare questa operazione al pescivendolo se temete di non riuscire ( la sacca è molto delicata e si rompe facilmente ,va quindi maneggiata con cura).
In una casseruola tritate lo scalogno e fate soffriggere con un filo d’olio insieme allo spicchio d’aglio intero, unite le seppie tagliate a listarelle (io di solito uso i tentacoli) e fate saltare per un paio di minuti sfumate con il vino bianco,mettete da parte un pò di tentacoli per guarnire i piatti, unite il pomodoro pelato, il sacchetto d’inchiostro, salate pepate e lasciate cuocere a fuoco basso per 20 minuti circa.
 
 
 
Tostate il riso con l’olio, versate il brodo bollente e mescolate spesso, aggiungendo a metà cottura il sugo al nero di seppia. Togliete dal fuoco mantecate con un filo d’olio servite caldo completando ogni piatto con i tentacoli di seppia mssi da parte e una spolverata di prezzemolo tritato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Primi/ Senza categoria

Risotto Con Liquirizia e Granella di Pistacchi

Da piccola non mi piaceva il sapore della Liquirizia, troppo forte per il mio palato.
 Ricordo quei pacchetti di caramelle di varie forme e gusti ,tra cui le girelle alla liquirizia ,che io puntualmente ignoravo . 
Per fortuna da adulti si cambia e ora la liquirizia mi piace in tutte le sue forme,  la uso anche in cucina, nei dolci e nei piatti salati.
In polvere in questo caso per fare una salsetta che è servita a dare carattere ad un semplice risotto al parmigiano.
 
 
 
Ricetta tratta da “Gli Speciali” La Cucina italiana “I Formaggi”
 
Ingredienti per 4
 
280 g Riso Carnaroli ( io Arborio)
120 g di Parmigiano grattugiato
40 g di Burro
Olio extra vergine d’oliva
1/2 Cipolla
1 l di Brodo Vegetale
 
Per la Salsa alla Liquirizia:
 
2 Cucchiaini di Liquirizia in polvere
1 Cucchiaino di maizena
100 g di acqua
 
Inoltre:
 
40 g granella di Pistacchi
 
 
 
 
In una casseruola stufate la cipolla con l’olio, unite il riso e tostatelo, quindi proseguite la cottura aggiungendo del brodo bollente.
Nel frattempo sciogliete la polvere di liquirizia nell’acqua , portate a bollore , aggiungete la maizena sciolta in poca acqua fredda per evitare la formazione di grumi, mescolate e spegnete il fuoco.
A cottura ultimata aggiustate ,mantecate il risotto con il burro e abbondante parmigiano, spolverizzate ogni piatto con la granella di pistacchi e la salsa di liquirizia che avete tenuto da parte.
Servite.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Estate/ Primi/ Senza categoria

Spaghetti alle Vongole

Per la seconda volta mi accingo a parlarvi di questo famosissimo piatto, lo avevo già fatto qui con quella che era la ricetta che di solito preparo a casa, ma oggi vi lascio la versione di un vero Chef che io ho avuto il piacere di veder preparare e gustare dal vivo, in questo post  vi spiego come e dove. 
 
 
Ingredienti per 4:
 
1,5 Kg di Vongole
360g di Spaghetti
Aglio
Olio extra vergine d’oliva
Sale e Pepe
 
 
Spurgate  le vongole mettendole ammollo in acqua salata ,meglio se acqua di mare, ripetete l’operazione un paio di volte a distanza di 4 ore circa. A questo punte le vongole, lavate ,sono pronte per essere cucinate.
In una padella scaldate l’olio con uno spicchio d’aglio in camicia, aggiungete le vongole e dell’acqua fino a coprirle quasi completamente., lasciate cuocere con coperchio semichiuso fino a quando non si saranno aperte tutte le vongole ( circa 2 minuti).
 A questo punto avrete ottenuto un intenso brodo di vongole che utilizzerete per la cottura finale degli spaghetti.
Scolate le vongole e sgusciatele ,tranne alcune che userete per decorare, deponetele in una ciotola in cui aggiungerete il brodo delle vongole filtrato 2 volte.
In questo modo le vongole resteranno a bagno nel loro stesso brodo e si reidrateranno con i succhi che avevano espulso in precedenza.

 

 
Cuocete gli spaghetti cercando però di non portarli a completa cottura, scolateli e proseguite la cottura in padella direttamente nel brodo di vongole che avete preparato in precedenza.
Questa è la fase più delicata della ricetta, serve a dare tutto il sapore alla pasta, ma bisogna stare attenti a non passare di cottura gli spaghetti.
Gli spaghetti dovranno essere “Laccati” significa che dovranno avere sulla superficie un sottile velo di brodo come una pellicola, questo risultato si ottiene saltando gli spaghetti con continuità per diverso tempo con fiamma alta, facendoli girare su stessi.
Impiattiamo e completiamo con le vongole con il guscio messe da parte e una generosa manciata di pepe. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Scialatelli al Limone di Gragnano con Pesto di Rucola e Gamberi

Il tavolo allungabile era apparecchiato da un pezzo per la colazione.Nonostante il malumore, Asya non poté fare a meno di di notare che addobbato in quel modo si adattava perfettamente, in maniera quasi pittoresca, al grande tappeto da caminetto che c’era sotto ,sovraccarico di disegni floreali. C’erano olive nere, olive verdi ripiene di peperoncini rossi, trecce di formaggio bianco e di capra, uova sode, miele, panna di bufala,marmellata casalinghe di albicocche e di fragole, ciotole di pomodori alla menta che navigavano nell’olio d’oliva. Dalla cucina veniva il profumo delizioso dei borek appena cotti: formaggio fresco, spinaci, burro e prezzemolo amalgamati tra strati di fillopasta.
Ormai novantaseienne, Petite-Ma sedeva a capotavola, reggendo una tazza ancor più fragile di lei. Con un’espressione stupefatta e assorta, osservava il canarino che cantava nella sua gabbia, come se l’avesse notato solo allora…”

Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l’incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni, Shafak intreccia con luminosa maestria le mille e una storia che fanno pulsare il cuore della sua terra. 

Appena finito di leggere mi ha lasciato la voglia di ricominciare daccapo, ve lo consiglio vivamente.

Passiamo alla ricetta di oggi abbassate un po’ le temperature si torna ai fornelli 😉 oggi pasta!!!

La fabbrica di Gragnano

Ingredienti per 4 persone

400g di  Scialatielli al limone di Gragnano
100g di Rucola
100g di parmigiano
1 bicchiere circa di olio extra vergine d’oliva
 50g di Pinoli
Sale q.b ( io non ho messo sale)
Pepe
Gamberi sgusciati
1 spicchio d’Aglio

 

Procedimento
 Mettiamo sul fuoco la pentola per la pasta, nel frattempo laviamo e asciughiamo la rucola ,mettiamola nel bicchiere del frullatore insieme al formaggio ai pinoli ed a un po’ d’olio cominciamo a frullare aggiungendo via via il restante olio cosi da ottenere una crema amalgamata ma fluida, nel frattempo in un padellino scaldiamo un po’ d’0lio d’oliva con lo spicchio d’aglio e aggiungiamo i gamberi ,facciamoli saltare per pochi minuti togliamo l’aglio e lasciamo da parte, a questo punto la nostra pasta dovrebbe essere pronta condiamola con il pesto di rucola e completiamo con i gamberi e una spruzzata di pepe. gli scialatelli al limone completano alla perfezione quest’armonia di sapori dando un tocco vivace a questo primo.