“Il tavolo allungabile era apparecchiato da un pezzo per la colazione.Nonostante il malumore, Asya non poté fare a meno di di notare che addobbato in quel modo si adattava perfettamente, in maniera quasi pittoresca, al grande tappeto da caminetto che c’era sotto ,sovraccarico di disegni floreali. C’erano olive nere, olive verdi ripiene di peperoncini rossi, trecce di formaggio bianco e di capra, uova sode, miele, panna di bufala,marmellata casalinghe di albicocche e di fragole, ciotole di pomodori alla menta che navigavano nell’olio d’oliva. Dalla cucina veniva il profumo delizioso dei borek appena cotti: formaggio fresco, spinaci, burro e prezzemolo amalgamati tra strati di fillopasta.
Ormai novantaseienne, Petite-Ma sedeva a capotavola, reggendo una tazza ancor più fragile di lei. Con un’espressione stupefatta e assorta, osservava il canarino che cantava nella sua gabbia, come se l’avesse notato solo allora…”
Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l’incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni, Shafak intreccia con luminosa maestria le mille e una storia che fanno pulsare il cuore della sua terra.
Appena finito di leggere mi ha lasciato la voglia di ricominciare daccapo, ve lo consiglio vivamente.
Passiamo alla ricetta di oggi abbassate un po’ le temperature si torna ai fornelli 😉 oggi pasta!!!
Ingredienti per 4 persone
400g di Scialatielli al limone di Gragnano
100g di Rucola
100g di parmigiano
1 bicchiere circa di olio extra vergine d’oliva
50g di Pinoli
Sale q.b ( io non ho messo sale)
Pepe
Gamberi sgusciati
1 spicchio d’Aglio
Procedimento
Mettiamo sul fuoco la pentola per la pasta, nel frattempo laviamo e asciughiamo la rucola ,mettiamola nel bicchiere del frullatore insieme al formaggio ai pinoli ed a un po’ d’olio cominciamo a frullare aggiungendo via via il restante olio cosi da ottenere una crema amalgamata ma fluida, nel frattempo in un padellino scaldiamo un po’ d’0lio d’oliva con lo spicchio d’aglio e aggiungiamo i gamberi ,facciamoli saltare per pochi minuti togliamo l’aglio e lasciamo da parte, a questo punto la nostra pasta dovrebbe essere pronta condiamola con il pesto di rucola e completiamo con i gamberi e una spruzzata di pepe. gli scialatelli al limone completano alla perfezione quest’armonia di sapori dando un tocco vivace a questo primo.