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Crépes al Roquefort

L’MTChallenge non ha bisogno di nessuna presentazione tutti sanno  cos’è ! Questo mese ho deciso di partecipare anchio, complice inconsapevole  Giuseppina vincitrice dell’MT del mese scorso nonché colei che ha proposto la ricetta del mese: Le Crèpes.
 Giuseppina ho avuto il piacere di conoscerla su FB, è una donna che ammiro molto, Chef eccellente,  elegante e raffinata, vive in Provenza, seguitela sul  blog da lei c’è molto da imparare.
 La sua ricette delle crèpes per esempio io non sapevo che l’acqua aiuta a far venire delle crèpes belle sottili e ora che le ho provate so che è vero !
Non appena letto il suo post sull’ Mt ero già alla ricerca della ricetta da presentare.
Ed eccomi qua, con la mia proposta:

 

 Crepes al Roquefort
 
Ingredienti:
 
 
 Per  10/12 Crèpes:150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d’acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffè di sale
30 gr di burro chiarificato per cuocere 
 
Per il Ripieno:
180g di Roquefort
 Panna da cucina q.b.
 
Parmigiano reggiano per Gratinare
 
 
 
Prepariamo le Crèpes seguendo passo passo la ricetta di Giuseppina, in una terrina sbattiamo le uova con la frusta, aggiungiamo in maniera alternata la farina passata al setaccio e il latte e l’acqua fino ad ottenere una pastella liscia e liquida, saliamo e lasciamo riposare per un ora.
Sciogliamo 30g di burro chiarificato, scaldiamo un padellino ,ungiamo con il burro e cuociamo le nostre crèpes.
In una ciotola lavoriamo il Roquefort tagliato a tocchetti (mettiamone da parte una parte che ci servirà come guarnizione del nostro piatto) con la panna da cucina fino ad ottenere una crema soffice. 
Con la farcia ottenuta spalmiamo ad una una le crèpes, formiamo dei fagottini, sistemiamoli su una teglia imburrata, spolveriamole di parmigiano e passiamole sotto il grill del forno fino a quando non avranno assunto un colore dorato.
Serviamo le crèpes sui piatti guarnendo con  i bastoncini di roquefort messi da parte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 la mia prima ricetta per l’MtChallenge
 
 
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Pasta con Vongole Veraci

La pasta con le vongole nasce a Napoli, per poi diffondersi (per fortuna) nel resto d’italia, ci sono vari modi di preparare questo piatto ,gli estimatori si dividono in due.
Chi preferisce il sugo alle vongole in  bianco e io faccio parte di questa categoria e chi lo preferisce rosso.
 Non si riesce a venire a capo di questa disputa , l’unico punto d’incontro é la versione del sugo con pochi pomodorini schiacciati che è quella che ho preparato io.

Ingredienti per 2
200g di Pasta lunga Spaghetti, vermicelli io ho usato la chitarrina abruzzese)
500g Vongole
1spicchio d’Aglio
1dl Vino Bianco
Peperoncino
Prezzemolo
Olio extra vergine d’oliva
Sale e Pepe
4 Pomodorini Pachino

Procedimento:

Prima di tutto mettiamo le vongole in acqua e sale ancora meglio se riusciamo a metterle in acqua di mare, in questo modo spurgheranno tutta la sabbia che contengono, io faccio questa operazione il giorno prima cambiando l’acqua ogni 4 ore. quando è il momento di preparare il nostro sughetto sciacquiamo per bene le vongole e mettiamole a scolare, intanto in una padella scaldiamo l’olio con uno spicchio d’aglio e del peperoncino fresco non appena l’aglio si imbiondisce togliamolo e buttiamo dentro le nostre vongole,lasciamo cuocere allegramente fino a quando non si saranno aperte, a questo punto sfumiamo con del vino bianco, adesso è il momento di aggiungere i nostri pachino tagliati in quattro giusto per dare una nota di colore al piatto, sgusciamo metà delle vongole e nel frattempo cuociamo al dente la  pasta, tuffiamola in padella e facciamola saltare con il nostro sughetto serviamo nei piatti spolveriamo con del prezzemolo tritato e subito in tavola.

Io non uso altri trucchi, tipo il cucchiaio di farina per addensare il sughetto, non sono scettica solo non l’ho mai provato e voi avete dei trucchi per preparare questo piatto ?

Per questa ricetta ho utilizzato: La Chitarrina di Elice

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Pecorara All’Abruzzese

La mia adozione da parte dell’Abruzzo ormai è fatto noto  , quattro anni son passati da quando sono approdata su questa terra, che oltre ad aver rapito il mio cuore ,mi ha conquistata con i suoi colori e le sue forme ,  l’Abruzzo è proprio come descrivono i suoi abitanti “Forte e Gentile”  Ti rapisce con le sue forme,  il verde intenso delle montagne d’estate (cosi lontano dai colori a cui ero abituata ) e la coltre bianca di neve che le ricopre d’inverno, la costa con “I Travocchi” , i Boschi sconfinati e gli animali che li popolano, Lupi, Orsi, Cervi , per molti versi mi sembra un mondo da fiaba.
Per concludere questo idillio si aggiungono i sapori e i profumi della cucina , che adesso dopo aver assaggiato ogni ben di dio,mi diverto a preparare anchio, La pasta fresca è regina della cucina abruzzese e oggi vi propongo un primo della tradizione ricco e saporito.

La Pecorara all’Abruzzese
Ingredienti per 4
2 Buste Anellini alla pecorara
Cipolla
Sedano
Carote
800g Passata di Pomodoro
1Melanzana
1Peperone
1Zucchina
200g Ricotta fresca
Parmigiano o Pecorino grattugiato
Olio extra vergine d’oliva
Sale e Pepe
Procedimento:
Prepariamo un bel sugo corposo partendo da un bel  il trito di cipolla,sedano e carote, aggiungiamo dei bei pezzi di carne o  magari qualche salsiccia, serve un bel sugo della domenica 😉
Tagliamo a piccoli tocchetti le verdure e saltiamole in padella separatamente saliamo pepiamo e mettiamo da parte.
 In una ciotola lavoriamo a crema la ricotta con del pepe. Aggiungiamone una parte al nostro sugo, insieme a una parte di verdurine, condiamo con il sugo  gli  anellini che nel frattempo abbiamo cotto, spolveriamo con le verdure restanti , ciuffi di crema di ricotta e una spolverata di parmigiano o pecorino come più vi piace.

Per questa ricetta ho utilizzato:

Anellini alla Pecorara Mugnaia di Elice

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Caccavelle con Cicoria e Zabaione

I buoni propositi Che fine hanno fatto !!? Non doveva essere tutto un periodo di post a basso impatto calorico?
Si è vero e per me è ancora cosi, colazioni,pranzi e cene all’insegna della leggerezza in questo periodo ,ma voi non dovete intristirvi per forza insieme a me 😉 Pesco e ripesco dal mio per fortuna ricco archivio.
Questo piatto mi ha soddisfatta non poco ed  è giunto il momento di farlo conoscere anche voi, la crema di Zabaione che mi aveva troppo incuriosito nella versione salata è stata il motivo per cui ho deciso di preparare questa ricetta  e meno male che la curiosità non mi abbandona mai, il gusto dolce salato dello zabaione contrasta divinamente con l’amaro della cicoria, Se vi piacciono i sapori insoliti questa fa proprio al caso vostro.

Ingredienti:
4 Caccavelle
500g Cicoria
1/2 Cipolla
250g Ricotta
Parmigiano
3tuorli
1,5 dl Marsala secco
1 cucchiao di Farina
1,5dl di Brodo vegetale
Chiodi di Garofano in Polvere
1 Cucchiaio di Zucchero
Mandorle a lamelle
Burro
Sale e Pepe

Procedimento:

Tritiamo la cipolla e mettiamola a soffriggere  in un padellino con una noce di burro, aggiungiamo la cicoria pulita e tritata, saliamo, pepiamo e cuociamo per 10 minuti circa. In una ciotola lavoriamo la ricotta con una manciata di parmigiano e un pizzico di chiodi di garofano in polvere,aggiustiamo di sale e pepe e uniamo alla cicoria preparata prima.
Prepariamo lo Zabaione, Sbattiamo i tuorli con lo zucchero in una casseruola, incorporiamo un cucchiaio di farina e poco alla volta il marsala mescolato al brodo vegetale saliamo pepiamo e cuociamo a bagnomaria fino a che non si sarà addensato.Alla fine aggiungiamo un tocco di burro e teniamo in caldo.
Sbollentiamo le nostre caccavelle ( finiranno la loro cottura in forno) imburriamo una teglia sistemiamo le caccavelle ripiene del nostro composto di ricotta e cicoria Spennelliamo con burro fuso, copriamoli con un foglio di alluminio e mettiamo in forno a 180° fino a completamento di cottura delle nostre caccavelle.
Completiamo con la crema allo Zabaione, le lamelle di mandorle, serviamo subito.

Per questa ricetta ho utilizato :
Chiodi di garofano in polvere Tec-Al
La Caccavella di Gragnano

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Scialatelli al Limone di Gragnano con Pesto di Rucola e Gamberi

Il tavolo allungabile era apparecchiato da un pezzo per la colazione.Nonostante il malumore, Asya non poté fare a meno di di notare che addobbato in quel modo si adattava perfettamente, in maniera quasi pittoresca, al grande tappeto da caminetto che c’era sotto ,sovraccarico di disegni floreali. C’erano olive nere, olive verdi ripiene di peperoncini rossi, trecce di formaggio bianco e di capra, uova sode, miele, panna di bufala,marmellata casalinghe di albicocche e di fragole, ciotole di pomodori alla menta che navigavano nell’olio d’oliva. Dalla cucina veniva il profumo delizioso dei borek appena cotti: formaggio fresco, spinaci, burro e prezzemolo amalgamati tra strati di fillopasta.
Ormai novantaseienne, Petite-Ma sedeva a capotavola, reggendo una tazza ancor più fragile di lei. Con un’espressione stupefatta e assorta, osservava il canarino che cantava nella sua gabbia, come se l’avesse notato solo allora…”

Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l’incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni, Shafak intreccia con luminosa maestria le mille e una storia che fanno pulsare il cuore della sua terra. 

Appena finito di leggere mi ha lasciato la voglia di ricominciare daccapo, ve lo consiglio vivamente.

Passiamo alla ricetta di oggi abbassate un po’ le temperature si torna ai fornelli 😉 oggi pasta!!!

La fabbrica di Gragnano

Ingredienti per 4 persone

400g di  Scialatielli al limone di Gragnano
100g di Rucola
100g di parmigiano
1 bicchiere circa di olio extra vergine d’oliva
 50g di Pinoli
Sale q.b ( io non ho messo sale)
Pepe
Gamberi sgusciati
1 spicchio d’Aglio

 

Procedimento
 Mettiamo sul fuoco la pentola per la pasta, nel frattempo laviamo e asciughiamo la rucola ,mettiamola nel bicchiere del frullatore insieme al formaggio ai pinoli ed a un po’ d’olio cominciamo a frullare aggiungendo via via il restante olio cosi da ottenere una crema amalgamata ma fluida, nel frattempo in un padellino scaldiamo un po’ d’0lio d’oliva con lo spicchio d’aglio e aggiungiamo i gamberi ,facciamoli saltare per pochi minuti togliamo l’aglio e lasciamo da parte, a questo punto la nostra pasta dovrebbe essere pronta condiamola con il pesto di rucola e completiamo con i gamberi e una spruzzata di pepe. gli scialatelli al limone completano alla perfezione quest’armonia di sapori dando un tocco vivace a questo primo.